mercoledì 9 novembre 2011

Autismo, trattementi e assistenza: ecco le nuove linee guida.

Le nuove linee guida sulla terapia dell'autismo sono state appena varate dal ministero della Salute. Ogni metodo, dai più famosi ai meno noti, è stato analizzato in modo critico. Idem per farmaci e processi educativi. Lavoro egregiamente condotto da esperti privi di interessi parrocchiali, che aiuterà ad evitare confusione, false speranze e mode del momento, privilegiando ciò che di scientificamente solido è disponibile. Il prossimo aggiornamento nel 2015.

Progressi anche nella conoscenza della malattia. Sono molti, gli autismi che la medicina comincia a definire: da quelli di persone appena un po' più bizzarre del solito ad altri che compromettono gravemente le funzioni intellettive e di relazione, variazioni geneticamente determinate, che premiano la specie ma sono pagate a caro prezzo dagli individui.

Per semplificare, è come se il genere Homo sapiens avesse vinto la competizione con le altre specie animali grazie alla possibilità di commettere errori nel formare il proprio cervello durante lo sviluppo fetale. Ci siamo concessi la possibilità di sperimentare una diversità individuale molto spinta, il cui risultato è stato premiante. Chi ha scoperto la pietra più tagliente nella caverna, insomma, era un autistico che passava il tempo a collezionare pietre ed osservarne forma e dimensione. Gli altri poi l'hanno usata come coltello o punta di lancia, riuscendo a mangiare e sopravvivere.

Per questo le variazioni genetiche autistiche, più adatte alla salvaguardia della specie, sono state trasmesse ai discendenti. Meccanismo sicuramente darwiniano. Se, per esempio, l'errore ha reso sovraffollata di neuroni l'amigdala (struttura del cervello che riceve ed elabora le sensazioni), l'individuo sarà dotato di vista, udito e tatto finissimi, ma anche di emozioni così forti da essere difficili da controllare.

Le sequenze di Dna coinvolte nell'autismo sono responsabili di varianti dell'architettura cerebrale e di molte funzioni. Sono geni spesso alterati in casi di ritardo mentale, nei disturbi di linguaggio, lettura, calcolo, nelle disgrafie e ovviamente nell'autismo. Fanno parte di quattro categorie di geni che, per semplificare, influenzano il modo con cui i neuroni colonizzano le aree cerebrali, il loro numero e posizione, i contatti, la velocità di trasmissione ecc. I cambiamenti in questi geni, che si cominciano a identificare, producono differenze nelle "minicolonne", strutture di base della corteccia cerebrale che di volta in volta "producono" poeti, fisici, filosofi, artisti eccelsi. O disadattati destinati al manicomio.

Convegni. Due quelli interessanti in questo mese. A Roma il 12 "Autismo infantile. La centralità della diagnosi precoce per un progetto terapeutico mirato". A Rimini dal 18 al 20 "La Qualità dell'integrazione scolastica e sociale", l'appuntamento più importante per chi si occupa di disabilità nella scuola e nella società italiana.
Tratto da: repubblica.it 
Per ulteriori informazioni riguardo l'autismo  e il Metodo Feuerestein potete inviarmi una mail seguente indirizzo: m.boninelli@unive.it