Per poter spiegare cos'è la valutazione L.P.A.D. (valutazione dinamica
della propensione all'apprendimento) è doveroso chiarire i concetti di valutazione dinamica e di potenziale d'apprendimento.
Per comprendere il significato della valutazione dinamica è necessario un paragone con la psicometria tradizionele che Feuerstein definisce statica.
Nel corso dei test tradizionali, l'esaminatore presenta un compito, osserva il comportamento del soggetto, infine assegna un punteggio che è basato sugli esiti di un campione che ha eseguito in precedenza il test. Il risultato del test coincide con la sua intelligenza. Feuerstein definisce questo tipo di valutazione statica, per due motivi:
1. si ritiene che i punteggi finali siano rappresentativi dell'intelligenza dell'individuo (quindi il risultato diviene una sorta di predizione o di sentenza);
2. non si fa nulla per orientare le risposte del soggetto.
Nel corso della valutazione statica non si pone l'accento sui processi mentali dell'individuo, partendo dall'assunto che l'intelligenza sia immodificabile, vengono dunque considerati i punteggi e si considera l'intelligenza sotto il profilo quantitativo. La modalità di conduzione dei test psicometrici è standardizzata, come se allo stesso stimolo tutti dovessero dare analoghe risposte, non tenendo conto degli aspetti emotivi e dell'impatto che le emozioni hanno sui processi di apprendimento.
La valutazione dinamica dell'intelligenza si fonda sulla consapevolezza che l'essere umano è cognitivamente modificabile e che l'intelligenza è un costrutto, un processo. Si osserva che c'è differenza tra il modo di operare dei soggetti e le loro potenzialità di apprendimento.
Le ragioni per cui gli esiti di un test possono essere insoddisfacenti sono diverse: riluttanza nel dare risposte, stanchezza, demotivazione o il linguaggio con cui è proposto il test non è comprensibile. La valutazione dinamica concentra il focus dell'attenzione sui processi mentali dell'individuo che si approccia al compito. La modalità di conduzione non è standardizzata, ma tiene conto dei diversi parametri cognitivi ed affettivi del valutato, in modo da comprendere quali sono le modalità che favoriscono l'apprendimento e la modificabilità del soggetto e così da poter offrire un'adeguata mediazione. Vengono quindi osservati gli aspetti cognitivi, i processi mentali e la componente emotiva. La valutazione dinamica è qualitativa.
Di Nadia Scarnecchia: applicatrice e valutatrice Metodo Feuerstein, Rivalta di Torino.
Per comprendere il significato della valutazione dinamica è necessario un paragone con la psicometria tradizionele che Feuerstein definisce statica.
Nel corso dei test tradizionali, l'esaminatore presenta un compito, osserva il comportamento del soggetto, infine assegna un punteggio che è basato sugli esiti di un campione che ha eseguito in precedenza il test. Il risultato del test coincide con la sua intelligenza. Feuerstein definisce questo tipo di valutazione statica, per due motivi:
1. si ritiene che i punteggi finali siano rappresentativi dell'intelligenza dell'individuo (quindi il risultato diviene una sorta di predizione o di sentenza);
2. non si fa nulla per orientare le risposte del soggetto.
Nel corso della valutazione statica non si pone l'accento sui processi mentali dell'individuo, partendo dall'assunto che l'intelligenza sia immodificabile, vengono dunque considerati i punteggi e si considera l'intelligenza sotto il profilo quantitativo. La modalità di conduzione dei test psicometrici è standardizzata, come se allo stesso stimolo tutti dovessero dare analoghe risposte, non tenendo conto degli aspetti emotivi e dell'impatto che le emozioni hanno sui processi di apprendimento.
La valutazione dinamica dell'intelligenza si fonda sulla consapevolezza che l'essere umano è cognitivamente modificabile e che l'intelligenza è un costrutto, un processo. Si osserva che c'è differenza tra il modo di operare dei soggetti e le loro potenzialità di apprendimento.
Le ragioni per cui gli esiti di un test possono essere insoddisfacenti sono diverse: riluttanza nel dare risposte, stanchezza, demotivazione o il linguaggio con cui è proposto il test non è comprensibile. La valutazione dinamica concentra il focus dell'attenzione sui processi mentali dell'individuo che si approccia al compito. La modalità di conduzione non è standardizzata, ma tiene conto dei diversi parametri cognitivi ed affettivi del valutato, in modo da comprendere quali sono le modalità che favoriscono l'apprendimento e la modificabilità del soggetto e così da poter offrire un'adeguata mediazione. Vengono quindi osservati gli aspetti cognitivi, i processi mentali e la componente emotiva. La valutazione dinamica è qualitativa.
Di Nadia Scarnecchia: applicatrice e valutatrice Metodo Feuerstein, Rivalta di Torino.