giovedì 3 febbraio 2011

Jean Piaget, l'infanzia: l'età della creatività.

Carissimi 
condivido con voi alcune parti di un articolo sulla creatività nei bambini dell'età infantile, perchè ritrovo diversi spunti di riflessione su come poter utilizzare i Criteri di Mediazione del Prof.re Reuven Feuerstein per potenziare la creatività dei nostri bimbi.
Jean Piaget, grande psicologo dell'infanzia, di cui lo stesso Feuerstein ne è stato allievo,  notava come la conoscenza non dipendesse dalla rappresentazione passiva di un mondo esterno, ma dalla costruzione di un'immagine della realtà i cui tasselli fondamentali sono prodotti in età infantile. 
Attraverso la sua creatività e il suo atteggiamento esplorativo da piccolo scienziato, il bambino mette a punto nuovi modi di rappresentarsi e di modificare la realtà che lo circonda, manifestando la sua creatività. 
Creare significa cogliere un'analogia tra elementi mentali che fino a quel momento non presentavano associazioni tra loro. L'analogia permette di materializzare una realtà inesistente per i sensi, il che implica appunto ch ela nostra mente non rispecchi un mondo real ma costruisca artificialmente una sua realtà.
Numerose ricerche indicano che spesso le idee emergono proprio tramite il pensiero analogico, che consente di cogliere somiglianze e relazioni tra oggetti, esperienze e realtà ignote basandosi su esperienze e conoscenze precedenti. 
I bambini forumlano alcune analogie sulla base di un pensiero magico tipico dell'infanzia, mentre la mente di un adulto o di uno scienziato produce anologie che dovranno poi passare al vaglio di un pensiero logico che giudicherà quanto esse siano plausibili e utili: ma il ricorso alle analogie è una continua fonte di nuove idee. 
Se un genitore o un insegnante vuole creare un clima favorevole all'espressione creativa, dovresse seguire alcune semplici strategie. Anzitutto è necessario rispettare le domande insolite o divergenti. (Mediazione di reciprocità)  In secondo luogo è fondamentale mostrare che le idee sono prese in considerazione. E inoltre è importante incoraggiare l'auto-espressione in attività sia spontanee che pianificate. (Criterio di Mediazione Intenzionalità e Reciprocità)
Per i più piccoli essere spontanei è più facile, quelli un più grandi possono essere allenati a lasciar correre il pensiero in modo che riescano a porsi volontariamente in una situazione rilassata, senza l'esigenza di un obiettivo prioritario, per cui sia possibile far nascere un'idea dall'altra. 
Per ulteriori informazioni su come lavorare sul potenziamento cognitivo con bimbi piccoli potete contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it 

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