Carissimi lettori,
ho il piacere di comunicarvi che giorno 25 Marzo dalla ore 14.00 alle ore 18.00 , presso l'Istituto Comprensivo di Talamona, terrò un corso di formazione sulla "Valutazione scolastica: metodi e tecniche di intervento".
La scuola italiana ha visto molti cambiamenti negli ultimi anni, dalla riforma per l’esame di Stato, all’autonomia delle istituzioni scolastiche, all’innalzamento dell’età dell’obbligo, al riordino dei cicli. Tra questi, uno degli elementi che indubbiamente merita una riflessione approfondita è il sistema di valutazione.
Si valuta per diversi motivi: per conoscere, per programmare, per giudicare. Si valuta il sistema scolastico, che può essere quello nazionale, quello locale o addirittura quello di una singola istituzione scolastica.
Si valuta, ancora, l’apprendimento sia in situazione di formazione sia di aggiornamento.
Tra tutti, però, certamente quello più importante e, nello stesso tempo più controverso, riguarda la valutazione degli studenti per l’apprendimento e il loro profitto.
In questo senso, occorre sottolineare come nello scrutinio finale, nel corso del quale l’attento esame del curriculum di ciascuno studente da parte di tutti i docenti, fa sì che la decisione finale di ammissione/non ammissione all’anno successivo, sia il risultato di una scelta ponderata da tutto il Consiglio di classe e non la mera somma dei risultati conseguiti in ciascuna disciplina, ma anche in riferimento ai livelli di partenza, alle attività di recupero o potenziamento attivate.
Negli ultimi anni si è assistito ad un profondo ripensamento delle modalità della valutazione didattica, che si è riflesso sia nelle tecniche e negli strumenti valutativi, sia nella “filosofia” con cui pensare il momento della valutazione e le sue relazioni con il processo di insegnamento/apprendimento.
Un’espressione che sintetizza efficacemente tali cambiamenti è quella della “valutazione per l’apprendimento”, coniata nell’ambito di un gruppo di lavoro sulla riforma della valutazione nel Regno Unito in opposizione alla vecchia locuzione “valutazione dell’apprendimento”: se con quest’ultima si assegna al momento valutativo la funzione di accertare e certificare socialmente gli esiti di apprendimento conseguiti dall’allievo nella sua esperienza scolastica, con la prima si assume la valutazione come risorse formativa utile ad orientare e promuovere il processo di apprendimento.
P. Black e D. Wiliam intendono con valutazione per l’apprendimento: “ tutte quelle attività intraprese dagli insegnanti e/o dagli allievi che forniscono informazioni da utilizzare come feedback per modificare le attività di insegnamento/apprendimento in cui sono impegnati” (Valutazione per l’apprendimento: oltre la scatola nera, 1999).
Le premesse su cui si fonda tale principio è in rapporto al processo di apprendimento che risulta più efficace se gli alunni:
- comprendono con chiarezza che cosa ci si aspetta da loro (condivisione dei criteri valutativi);
- ricevono un feedback sulla qualità del proprio lavoro (feedback costante);
- ricevono consigli su come procedere per raggiungere i traguardi condivisi(discutere la propria esperienza di apprendimento);
- sono coinvolti nell’esperienza di apprendimento, in un clima di fiducia e di supporto (verifiche personalizzate anche con coinvolgimento dei genitori).
Il principio di fondo sotteso alla valutazione per l’apprendimento richiama il valore dei processi metacognitivi come strumenti di consapevolezza e controllo del proprio apprendimento; in tale prospettiva la valutazione divine un’opportunità considerevole per sollecitare e potenziare l’attività metacognitiva, per “apprendere ad apprendere”.
Si tratta di un vero e proprio ripensamento del ruolo e dei significati del momento valutativo, che inevitabilmente si riflette anche sui modi di pensare l’apprendimento e l’insegnamento, in quanto i tre momenti non possono essere separati e disgiunti; in particolare nel caso di allievi con disabilità o difficoltà di apprendimento, per i quali il momento della valutazione diviene ancora più problematico e potenzialmente fecondo.
Per ulteriori informazioni non esitate a contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it
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