domenica 6 marzo 2011

Mediazione del Comportamento di Condivisione

Tra i criteri di mediazione illustrati dal prof. Reuven Feuerstein è significativo il comportamento di condivisione, poichè "...esprime il bisogno dell'individuo di uscire dal proprio sè per cooperare con gli altri e far sì che gli altri, a loro volta, partecipino alle vicende". (R. Feuerstein, Y. Rand, R. Feuerstein, In collaborazione con N. Laniado e G. Pietra (2005). "La disabilità non è un limite, se mi ami, costringimi a cambiare." Firenze, Libri Liberi.) 

Affinchè il soggetto sia capace di condividere con gli altri le esperienze, le proprie opinioni, è necessario che superi la prospettiva egocentrica, sviluppando l'empatia, ossia imparando a vedere le cose anche da punti di vista esterni. Questa abilità è uno degli elementi portanti dell'intelligenza emotiva, che permette ai  soggetti un buon successo lavorativo. L'interazione madre-bambino si rivela determinante per lo sviluppo di questa capacità: sin dai primi mesi il neonato impara a concentrare la propria attenzione sugli occhi del genitore, mentre è meno semplice imparare a  seguire lo sguardo materno e quindi spostare la propria attenzione su quanto la mamma osserva.

La condivisione è un bisogno innato nei bambini. E' bene che in famiglia si condividano le esperienze della giornata e si chieda al bambino di esprimere la propria opinione. La scuola, in quanto agenzia educativa che consente al bambino di sperimentare le dinamiche di gruppo, è il luogo ideale per esercitare il comportamento di condivisione, all'interno della classe gli alunni possono esprimere le proprie considerazioni, confrontarsi, imparando ad  ascoltare gli alltri e ad intervenire quando è il proprio turno.
Di Nadia Scarnecchia, Applicatrice e Valutatrice Metodo Feuerstein Rivalta di Torino.  
Per ulteriori informazioni su come poter utilizzare i criteri di mediazione in ambito educativo potete contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it  
Si ringrazia Nicoletta Costa per le immagini. 

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