giovedì 4 ottobre 2012

Da "Il sostegno è un caos calmo"

"L’errore massimo è fare questo lavoro, il lavoro dell’insegnante di sostegno, se non lo si ama.
Peggio, se lo si sopporta a fatica, se lo si odia. Se lo si fa con fastidio, sentendosi sminuiti.
 Se si pensa che insegnare agli «handicappati», a «quelli che non capiscono», agli «sfortunati», sia qualcosa di frustrante e non il lavoro più meraviglioso che c’è. 
Se si pensa che si è costretti a farlo perché non c’è altro in giro da fare. 
Se non si riesce a capire che quegli alunni sono speciali, se non si riesce a provare gioia avanzando anche solo di un piccolo passo alla volta. Se non si capisce che si impara da loro cento volte più di quanto si possa insegnargli. 
Se non si prova un’emozione fortissima nel vedere i compagni crescere grazie a una presenza così speciale. 
Se non ci si entusiasma per una classe che cambia e si trasforma grazie all'inclusione di tutti. 
Se non si avverte il bisogno che ciascun insegnante, e la scuola tutta, ha di questi bambini e ragazzi. 
Ecco, questo è l’errore numero uno. 
L’unica soluzione è lasciar perdere, cambiare mestiere."
Il sostegno è un caos calmo
E io non cambio mestiere
Carlo Scataglini
Ed. Erickson