lunedì 23 agosto 2010

La teoria della Modificabilità Cognitiva

Carissimi 
in accordo con Manuela Dviri, pubblicherò alcune parti del suo articolo di un intervista avuta con il Prof. Reuven Feuerstein. 
L'articolo è stato pubblicato nella rivista settimanale Vanity Fair del 18 Agosto. 
"La Teoria della Modificabilità Cognitiva sostiene che l'essere umano può cambiare, che possono avvenire grandi cambiamenti nel cervello umano, anche in quello dei down, dei feriti alla testa, degli autistici, di tutti coloro che hanno subito dei traumi cerebrali o sono nati o diventati portatori di minori o diverse capacità cognitive. 
Basta investire nel paziente e trovare il metodo e il piano giusto, e, come per miracolo, si scopriranno infinite possibilità di modificare i suoi processi di pensiero e di approccio alla realtà. 
Teoria che con gli ultimi studi neurologici si è rivelata anche scientificamente esatta: oggi è provato che i neuroni del nostro cervello, in determinate condizioni, possono potenziare la loro rete di connessioni, con conseguente incremento delle quantità e della qualità dell'apprendimento".
Vi suggerisco di visitare l'interessante blog di Mannuela Dviri che inserisco tra i miei blog amici: manueladviri-telaviv.blogspot.com 
Rimango, come sempre, a vostra disposizione, per qualsiasi dubbio o chiarimento al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it

giovedì 19 agosto 2010

Blog: Nell'Educazione un tesoro

Carissimi, 
vi invito a visitare un interessante blog creato dalla Dr.ssa Nadia Scarnecchia "Nell'educazione un tesoro" al seguente link http://nelleducazioneuntesoro.blogspot.com. 
"Nell'educazione un tesoro": è il titolo del Rapporto all'Unesco della Commissione Internazionale sull'Educazione per il XXI secolo, presieduta da J. Delors (edizione italiana del ormai lontano: 1997). Il volume evidenziava la centralità dell'educazione ed i suoi molteplici nodi.
Il termine "educazione" deriva dal latino: ex ducere, cioè tirare fuori. L'educatore è colui che con arte maieutica "tira fuori"da ciascun individuo il meglio di sè.
Educare significa vedere nell'Altro una risorsa, questo a prescindere dall'ambito in cui l'educatore si vede impegnato..
Educare è credere nel cambiamento di tutti, nella metamorfosi: che consente di cambiare forma (andando oltre la forma), ampliare le aree d'interesse e quindi saper cogliere la realtà da una molteplicità di punti di vista.
L'educazione è il rudimento di una società, non c'è società senza un sistema di valori forti, in cui l'individuo possa trovar rifugio nei momenti di difficoltà. Educare significa dare all'altro le coordinate per saper condurre la propria vita: "il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me",Critica della ragion pratica, Kant. 
Il presente blog viene inserito tra i blog amici. 
a presto 
M.Luisa B.

domenica 8 agosto 2010

La mediazione nei processi di apprendimento: presentazione dell'opera

Il lavoro realizzato consiste nella documentazione, attraverso un prodotto multimediale e
ipertestuale , dell’applicazione del Metodo Feuerstein attraverso la testimonianza di operatori che
lo applicano in tutte le parti del mondo, in contesti anche molto diversi fra loro:

  • dallo sviluppo dei talenti e dal potenziamento del pensiero nell’ambito dello sport e della
    formazione scientifica e universitaria allo sviluppo cognitivo nell’ambito della prevenzione
    al disagio sociale, della riabilitazione e del ritardo prestazionale;
  • dall’ambito dell’educazione formale e della formazione degli insegnanti a quello della
    formazione professionale, della formazione in azienda e della formazione interculturale.
Il filo rosso che unisce le diverse esperienze è l’attivazione strutturata di un’azione educativacentrata sulla Mediazione, proposta come modello integrato di intervento focalizzato sull’importanza della relazione intenzionale all’interno del processo educativo.
Sono così presenti in questo lavoro le testimonianze dirette di più di cinquanta operatori
provenienti da molti paesi del mondo- Cile, Hong Kong, Inghilterra, Illinois, Francia, Olanda, Brasile, British Virgin Islands, Colombia, Giappone, California, Israele, Messico, Australia, Belgio, Sud Africa, Panama, Italia, Malesia, Canada, Alaska, Spagna, Florida, Georgia, Finlandia, India, Polonia, Ungheria, Nuova Zelanda, Qatar- , che applicano il metodo in diversi contesti, da quello dell’educazione interculturale a quello della formazione e della riabilitazione per sviluppare le potenzialità di ciascun individuo e offrire alle persone coinvolte strumenti adeguati per una loro integrazione attiva e partecipe a scuola, nella società e nel mondo del lavoro.
Alla luce delle nostre esperienze precedenti abbiamo utilizzato il programma Hyperfilm, un
ambiente digitale che consente l’organizzazione di materiali di tipo diverso in una forma
ipertestuale a più livelli.
Sulla base di un’intervista filmata al professor Rafi Feuerstein, figlio del professor Feuerstein, che presenta brevemente alcuni aspetti essenziali del metodo e dei suoi sviluppi, si innestano le diverse testimonianze, arricchite spesso da altri materiali di documentazione che  consentono di approfondire il tema affrontato.
Inoltre sono presenti testimonianze dirette e materiali relativi all’applicazione del Metodo
soprattutto in Italia nell’ambito dello sviluppo cognitivo, della scuola, dell’intercultura, dello sviluppo dei talenti e della formazione.

Per ulteriori informazioni potete consultare il seguente sito http://www.studio-forma.it

Nuova pubblicazione

Carissmi 
ho il piacere di comunicarvi una nuova pubblicazione sul Metodo Feuerstein  di M. Minuto, A. Capra, C. Rossi (a cura di) LA MEDIAZIONE NEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO, Otto Editore, 2009. 
Il  testo e il DVD sono stati pubblicati quest'anno anche in lingua Inglese. 
per ulteriori informazioni potete visitare il sito www.icelp.org o inviare una mail a carla.ongaro@otto.it

mercoledì 4 agosto 2010

Chur, Alta Scuola Pedagogica, Corso di Formazione sul Brain Fitness

Carissimi 
ho il piacere di comunicarvi che, per il secondo anno consecutivo ripeterò, insieme ad altri esperti nel campo dell'educazione, la bella esperienza di formazione, come relatore, presso  l' Alta Scuola Pedagogica del Canton  Grigioni. 
L'Alta scuola pedagogica dei Grigioni, si occupa della formazione degli insegnanti di scuola dell'infanzia e di scuola elementare, e ciò in tutte e tre le lingue del Cantone: tedesco, italiano e romancio. Questo costituisce un caso unico in Svizzera. L'ASPGR è riconosciuta a livello elvetico e, con le sue 250 studentesse e studenti, costituisce un'alta scuola pedagogica dalle dimensioni minori. Con l'anno di formazione 2006 è stato consegnato per la prima volta il diploma d'insegnamento (Lehrdiplom), che equivale al livello Bachelor.
L'ASPGR non si occupa comunque solo della formazione di base pedagogica: su incarico del cantone essa organizza corsi di aggiornamento per insegnanti, corsi di riqualificazione per l'abilitazione all'insegnamento di singole discipline, come anche nell'ambito della pedagogia curativa e delle competenze linguistiche.
Il settore Ricerca e sviluppo concentra le sue attività in quattro aree di ricerca: il plurilinguismo e l'insegnamento bilingue; lo sviluppo della scuola in spazi alpini in via di trasformazione; l'insegnamento con supporto ICT in regioni periferiche e l'educazione/formazione per uno sviluppo sostenibile a livello di ambiente e tecnica. Nel settore dei servizi ci si concentra intensamente attorno a questioni inerenti lo sviluppo della scuola; in particolare si vogliono offrire alle scuole varie forme di sostegno per affrontare i processi di sviluppo della scuola.
Il campus dell'ASPGR è attualmente soggetto a interventi di ingrandimento con la costruzione di due nuovi auditori e di una nuova mediateca. In tal modo verranno migliorate le opportunità di studio e di formazione, non da ultimo anche in connessione con la formazione pratica professionale. Infatti per l'ASPGR elementi come il sostegno individuale delle studentesse e degli studenti, il contatto diretto con la pratica a partire dalla prima settimana di formazione e il concatenamento di insegnamento e formazione professionale pratica rappresentano aspetti particolarmente centrali. Essi creano i presupposti ideali per poter iniziare nel migliore dei modi un'attività professionale in campo pedagogico. 
Il tema scelto per le due giornate di formazione è "La gestione della Classe" che si svilupperà in diverse proposte formative: 
- Prevenire le difficoltà di gestione del gruppo classe, relatore Prof.re Aurelio Crivelli 
- Condurre la classe in modo efficace, relatore Dr.ssa Elena Bassi 
- Stress dell'insegnante, strategie di gestione attiva  relatore Fabrizio Pontrelli 
- Come motivare gli alunni difficili, Dr. Mario Di Pietro
- Brain fitness: potenziamento cognitivo attraverso la Pedagogia della Mediazione, Dr.ssa M.Luisa Boninelli. 
Per ulteriori informazioni non esistare a contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it  

giovedì 29 luglio 2010

Il Metodo Feuerstein: possibilità di Impiego

Carissimi
pubblico volentieri il post della Dr.ssa Nadia Scarneccchia che lavora a Torino come applicatrice e valutatrice per il Centro Autorizzato alla formazione Arrca Onlus. 
La Dr.ssa Scarnecchia fa una importante riflessione sul Metodo del Prof. Reuven Feuerstein e sulla sua possibilità di impiego. Di seguito vi copio il post della collega:
"Come già spiegato in precedenti post il presupposto di partenza è la teoria della modificabilità cognitiva strutturale, coadiuvata dalla pedagogia della mediazione. Tendenzialmente si inizia con una valutazione dinamica del potenziale di apprendimento (LPAD), non sempre necessaria, quindi si opera con gli strumenti PAS. Gli strumenti sono "pensati" per potenziare alcune funzioni cognitive, ma determinano una modifica stabile dellle stesse solo se adeguatamente mediate secondo i criteri di mediazione espressi da Feuerstein.
Gli impieghi del metodo sono molteplici, in Italia, ma anche in realtà come quella Sud Africana o in altri Paesi (il metodo è diffuso su scala mondiale) è stato addirittura utilizzato come strumento di "potenziamento" dei manager per migliorare la capacità di approccio ai problemi e per le modalità di problem solving o come strumento per la riqualifica professionale di lavoratori appartenenti alle liste di mobilità.
E' utilizzato principalmente in ambito scolastico per le difficoltà di apprendimento, viene applicato in alcuni centri per disabilità (con disabilità medio - lievi), alcuni pedagogisti hanno sperimentato percorsi con ragazzini provenienti da situazioni di deprivazione culturale di varia natura (adozioni, immigrazione, bullismo- vedi gli strumenti del PAS Basic II: "Penso ed imparo a prevenire la violenza"), il metodo è famoso per i risultati ottenuti sui ragazzini con Sindrome di Down, però originariamente F. lo utilizzò per i ragazzi deprivati di ogni esperienza di mediazione, provenienti dai campi di concentramento. Tal volta è utilizzato con pazienti anziani per mantenere attiva la mente o "arginare" il decadimento causato da alcune malattie mentali tipiche dell'età senile.
E' sicuramente un metodo valido, perchè buoni sono i fondamenti su cui si basa, ma ciò che rende il metodo efficace è la mediazione e soprattutto la sensibilità del mediatore.
Tengo a precisare che non è la panacea di tutti i mali e in alcuni casi può essere complementare a metodi più mirati a problematiche specifiche, per esempio in caso di autismo non è sostituibile all'ABA o al TEACCH, ma per alcuni potrebbe rivelarsi un buon complemento".
per ulteriori informazioni non esitate a contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it 

venerdì 9 luglio 2010

L'integrazione e la pedagogia della Mediazione

La diversità , l'handicap sono tematiche abbastanza scottanti, di difficile approccio, ma se analizzate profondamente, offrono da sole la possibilità di affrontarle nella maniera adeguata. 
Il compito non è facile, non può essere lasciato nelle mani esclusive della scuola, ma è necessario invece l'intervento sinergico di più forze (scuola, extrascuola, famiglia, mass media, associazioni) che soltanto in questo modo potranno garantire il processo di cambiamento, operando all'unisono, attraverso diverse azioni di intervento tra cui la formazione e l'informazione. 
Putroppo capita spesso di vedere nell'alunno diversamente abile un incidente da evitare, un incidente di cui se ne deve occupare esclusivamente l'insegnante di sostegno. Questo succede perchè è presente nella scuola una concezione centrata sull'insegnamento dove il vero protagonista è il docente e non l'alunno; per quest'ultimo l'unico compito che deve assolvere è quello di recepire e restituire il messaggio ricevuto da parte dell'insegnante. 
Non ci si rende conto ancora che l'eterogeneità rappresenta la normalità all'interno di un contesto classe e che le difficoltà di un allievo diversamente abile non costituiscono un incidente da chiudere al più presto possibile, ma da cui partire per creare un processo formativo di qualità, dove tutti diversamente abili e non hanno l'opportunità di "imparare ad imparare". 
Di fatto non è e non può ritenersi sufficiente attuare l'inserimento dei ragazzi diversamente abili nella scuola affinchè si crei integrazione. Quest'ultima è un processo che deve essere costruito caso per caso, situazione per situazione, e non dev'essere finalizzata al rapporto alunno diversamente abile - insegnante di sostegno. 
Affinchè si sviluppi nella scuola la capacità di essere inclusiva per tutti, una scuola capace di offrire risposte ai bisogni specifici di ognuno tenendo conto che ognuno è e rappresenta una "speciale normalità" occorre lavorare attraverso la Pedagogia della Mediazione. Occorre riconoscere che dobbiamo "non accettarli cosi come sono" come sostiene il Prof. Reuven Feuerstein e aiutarli a cambiare, cambiando prima di tutto l'ambiente dove vivono. 
Nel riconoscere ad ogni alunno la sua "speciale normalità" si richiede di creare i più diversificati bisogni educativi perchè la vera integrazione è il risultato di un'esperienza scolastica, didattica e di vita, finalizzata a promuovere ogni alunno, diversamente abile e non. 

martedì 6 luglio 2010

Regggio Emilia, Corso di Formazione Programma di Arricchimento Strumentale 1° Livello: date

Carissimi
ho il piacere di comunicarvi le date del Corso di Formazione sul "Programma di Arricchimento Strumentale 1° Livello" che si terrà a Reggio Emilia a partire dal mese di Ottobre. 

Sabato 3 Ottobre dalle 9.00 alle 18.30*

Domenica 4 Ottobre dalle 9.00 alle 18.30*

Venerdì 8 Ottobre dalle 14.30 alle 18.30

Sabato 9 Ottobre dalle 9.00 alle 18.30*

Sabato 30 Ottobre dalle 9.00 alle 17.30*

Domenica 31 Ottobre dalle 9.00 alle 17.30*

Sabato 13 Novembre dalle 9.00 alle 18.30*

Domenica 14 Novembre dalle 9.00 alle 13.00

Sabato 27 Novembre dalle 9.00 alle 18.30*

* è prevista una pausa pranzo dalle 13.00 alle 14.30
per ulteriori informazioni e  per potersi preiscrivere al corso potete visitare il seguente sito internet http://iscrizionifeue.jimdo.com/ o inviarmi una mail al seguente indirizzo m.boninelli@unive.it 

domenica 4 luglio 2010

Romania, 31th International Workshop, Conferenza del Prof.re Feuerstein

Carissimi
il Prof. Feuerstein è in buona salute, ma non potrà essere presente al Seminario organizzato dall' Icelp.
Il suo intervento alla conferenza verrà effettuato tramite Skype.

venerdì 2 luglio 2010

Corso per l'apprendimento di stesura dei libri di testo ad alta comprensibilità

Carissimi,
ho il piacere di condividere con tutti voi, questa iniziativa di formazione proposta dal Centro per lo Sviluppo delle Abilità Cognitive Coop.Soc. sulla stesura dei libri di testo ad alta comprensibilità.
"Il principale obiettivo dell’approccio di modificazione attiva è cambiare l’individuo fornendogli gli strumenti necessari per un buon adattamento all’ambiente”
(R. Feuerstein- Il Programma di Arricchimento Strumentale)
Poter comprendere un testo rende l’individuo capace di un approccio critico e dunque autonomo nei confronti della realtà che lo circonda.
Offrire testi di chiara ed immediata comprensione permette di contribuire alla crescita di un individuo sicuro di sé e competente, in grado di affrontare situazioni nuove come occasione di crescita e sfida.
Obiettivi:
• Offrire conoscenza di base dell’Esperienza di Apprendimento Mediata
• Fornire spunti per un nuovo approccio a testi complessi ma di uso quotidiano
• Aiutare genitori, educatori, insegnanti a trovare nuove chiavi di volta per la presentazione di temi importanti ed articolati
Destinatari:
• genitori
• insegnanti
• educatori
Argomenti:
• Storia di Reuven Feuerstein e nascita del metodo
• Modello SHOHR e legami con Piaget
• Creazione degli strumenti PAS ed LPAD
• Esperienza di Apprendimento Mediato
• Metacognizione e ruolo del mediatore
• Criteri di mediazione e Funzioni Cognitive
• Approccio ai testi: lettura ed identificazione dei pre-requisiti e nozioni base per comprensione
• Identificazione degli argomenti portanti e loro semplificazione (struttura semplice soggetto-verbo-complemento)
• Dare ordine alle informazioni, sistematizzandole in base a gerarchie (concetti sovraordinati)ed etichettandole in modo da ricondurre il discorso ad un linguaggio comune
• Prove pratiche di interpretazione e semplificazione di testi .
Materiale: verrà fornito materiale cartaceo di supporto e pagine scelte del Programma di Arricchimento Strumentale
Struttura: due giornate da otto ore l’una dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30.
Date
per il mese di ottobre 2010: lunedì 25 e martedì 26
Sede : C.S.D.A.C. Via Pergolesi 2 - Garbagnate Milanese (MI)
Costo: € 180,00 tramite bonifico bancario: CENTRO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITÀ COGNITIVE Cooperativa Sociale (Centro Autorizzato Metodo Feuerstein),
BANCA CARIPARMA CREDIT AGRICOLE, Dipendenza 338 - IBAN IT24U0623033130000046477051
Necessaria l'iscrizione entro e non oltre il 18 ottobre 2010. 

Il corso potrà partire se verrà raggiunto un numero minimo di partecipanti