giovedì 29 luglio 2010

Il Metodo Feuerstein: possibilità di Impiego

Carissimi
pubblico volentieri il post della Dr.ssa Nadia Scarneccchia che lavora a Torino come applicatrice e valutatrice per il Centro Autorizzato alla formazione Arrca Onlus. 
La Dr.ssa Scarnecchia fa una importante riflessione sul Metodo del Prof. Reuven Feuerstein e sulla sua possibilità di impiego. Di seguito vi copio il post della collega:
"Come già spiegato in precedenti post il presupposto di partenza è la teoria della modificabilità cognitiva strutturale, coadiuvata dalla pedagogia della mediazione. Tendenzialmente si inizia con una valutazione dinamica del potenziale di apprendimento (LPAD), non sempre necessaria, quindi si opera con gli strumenti PAS. Gli strumenti sono "pensati" per potenziare alcune funzioni cognitive, ma determinano una modifica stabile dellle stesse solo se adeguatamente mediate secondo i criteri di mediazione espressi da Feuerstein.
Gli impieghi del metodo sono molteplici, in Italia, ma anche in realtà come quella Sud Africana o in altri Paesi (il metodo è diffuso su scala mondiale) è stato addirittura utilizzato come strumento di "potenziamento" dei manager per migliorare la capacità di approccio ai problemi e per le modalità di problem solving o come strumento per la riqualifica professionale di lavoratori appartenenti alle liste di mobilità.
E' utilizzato principalmente in ambito scolastico per le difficoltà di apprendimento, viene applicato in alcuni centri per disabilità (con disabilità medio - lievi), alcuni pedagogisti hanno sperimentato percorsi con ragazzini provenienti da situazioni di deprivazione culturale di varia natura (adozioni, immigrazione, bullismo- vedi gli strumenti del PAS Basic II: "Penso ed imparo a prevenire la violenza"), il metodo è famoso per i risultati ottenuti sui ragazzini con Sindrome di Down, però originariamente F. lo utilizzò per i ragazzi deprivati di ogni esperienza di mediazione, provenienti dai campi di concentramento. Tal volta è utilizzato con pazienti anziani per mantenere attiva la mente o "arginare" il decadimento causato da alcune malattie mentali tipiche dell'età senile.
E' sicuramente un metodo valido, perchè buoni sono i fondamenti su cui si basa, ma ciò che rende il metodo efficace è la mediazione e soprattutto la sensibilità del mediatore.
Tengo a precisare che non è la panacea di tutti i mali e in alcuni casi può essere complementare a metodi più mirati a problematiche specifiche, per esempio in caso di autismo non è sostituibile all'ABA o al TEACCH, ma per alcuni potrebbe rivelarsi un buon complemento".
per ulteriori informazioni non esitate a contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it 

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