Verso
la fine degli anni ’40, quando Feuerstein si trovò di fronte al grande
problema dei danni psicologici subiti dai bimbi usciti dall’Olocausto, i
test di valutazione psicometrica tradizionalmente utilizzati dagli
psicologi per la valutazione cognitiva non sembravano, a suo giudizio,
perfettamente adeguati. Molti di questi bambini, come anche quelli che
erano stati sradicati dalla loro cultura d’origine per trasferirsi in
Israele, apparivano mentalmente ritardati, al di sotto di un livello
accettabile d’intelligenza. Molti di essi erano considerati totalmente
incapaci di affrontare gli studi più elevati e non si vedevano
possibilità di integrazione sociale per essi. I risultati dei test
psicometrici posizionavano questi bambini al di sotto della soglia
minima di funzionamento cognitivo adeguato e si considerava quasi
impossibile la loro capacità di adattamento ad una società destinata a
svilupparsi rapidamente come quella israeliana.
Feuerstein si trovò di fronte ad un grande dilemma quando venne
consultato per decidere il destino di questi giovani, il tipo di
obiettivi da proporre loro e l’educazione che doveva essere adatta per
loro. L’utilizzo dei Q.I. e i risultati dei test psicometrici che si
basavano su dati statistici aveva convinto molti politici ed educatori a
basare le scelte educative per questi ragazzi su un atteggiamento
passivo-accettante. Si cercarono quindi di costruire per essi ambienti
educativi speciali che evitavano una caparbia ricerca di sviluppo del
funzionamento mentale in questi soggetti, proponendo loro attività a
loro adatte in base alle risposte fornite dalle valutazioni
psicometriche.
Feuerstein, al contrario, iniziò a pensare che i test psicometrici non
erano adeguati per indagare realmente il funzionamento cognitivo di una
persona.
Attualmente l’LPAD viene utilizzato come strumento di valutazione dinamica alternativo ai test statici psicometrici,
sia nella clinica che nella valutazione del personale aziendale. Alla
base di questa scelta vi è la necessità di avere un quadro maggiormente
realistico della propensione alla modificabilità e al superamento dei propri limiti da parte della persona, o delle persone, che vengono valutate (LPAD individuale o di gruppo).
Il
suo nome originario, ossia Valutazione Dinamica del Potenziale di
Apprendimento: Learning Potential Assessment Device è stato cambiato in
Valutazione Dinamica della Propensione all’Apprendimento: Learning
Propensity Assessment Device per meglio indicare l’oggetto della
valutazione, ovvero la flessibilità della persona nel modificarsi,
appunto la sua propensione ad imparare ad imparare.
PRINCIPALI DIFFERENZE TRA LPAD E TEST PSICOMETRICI
I test psicomterici possono essere classificati come “valutazioni normative”. Con questo termine si vuole indicare la basilare caratteristica da essi posseduta, e cioè di essere test stabili.
La prestazione di un determinato individuo in questi test è confrontata
con la prestazione media ottenuta da un gruppo di individui. Questa
classe media diventa la norma. Si parte dal presupposto
che le caratteristiche proprie di un individuo sono simili a quelle del
gruppo. Le tabelle, costruite in funzione delle esigenze delle leggi
statistiche, implicano che un campione rappresentativo della popolazione
della regione, del paese o del mondo, sia stato scelto e suddiviso in
strati secondo differenti criteri (status socio-economico della
famiglia, luogo di residenza urbano e rurale, età, sesso, ecc…).
Purtroppo tali misure di valutazione cognitiva sono state all’origine di
pronostici che chiudevano così bene gli individui all’interno di
categorie limitative, che era possibile vedere realizzate le carenze che
erano state annunciate. La maggior parte di questi test sono stati
costruiti sui risultati di apprendimenti già avvenuti e non
sull’osservazione diretta dei processi di apprendimento di
ciascun individuo. Di conseguenza la predizione degli apprendimenti
futuri non può essere che una proiezione nel futuro di dati già
acquisiti. Essa non è altro che il prolungamento di processi già messi
in atto. In nessun caso tale predizione può lasciare intravedere la
prospettiva di opportunità di apprendimento innovative. E, più grave
ancora, una valutazione normativa considera che tutti i soggetti hanno
uguali opportunità di apprendimento o di prestazione.
Feuerstein criticò i test psicometrici
fondamentalmente per due caratteristiche da essi possedute :
-
l’atmosfera scientifica e precisa che circonda i test psicometrici
-
la metodologia dei test psicometrici
A tale proposito, mosse critiche precise all’utilizzo dei test psicometrici che possono essere riassunte nei seguenti punti:
-
nei test psicometrici vi è un paradosso: il test psicometrico misura elementi della persona considerati stabili laddove la persona è, per sua natura, una realtà dinamica. Se le persone si evolvono, come possiamo misurare la stabilità in un campo in cui tutto è dinamico?
-
I test psicometrici valutano il comportamento manifesto di una persona
nella fase di test e poi proiettano il suo comportamento presente nel
suo futuro.
-
Molto spesso le persone conoscono le risposte ai problemi ma non i processi che
portano alla soluzione dei problemi. Attuano delle performances ma non
sanno come le attuano. Feuerstein ha criticato l’interesse dei test
psicometrici per il prodotto (la performance) piuttosto che per il processo (ovvero come si è ottenuto il prodotto, la performance).
-
In una società dinamica come la nostra, in cui bisogna saper trovare
sempre un nuovo adattamento a situazioni sempre più nuove e complesse,
le persone vanno valutate secondo le prestazioni che al momento sembrano
poter fornire o nella loro propensione a fornirne di nuove?
-
Come si scelgono i criteri per giudicare un fallimento o un
insuccesso? Si osservano tutte le possibili motivazioni che hanno
portato ad un insuccesso o si osserva solo la risposta sbagliata che la
persona ha dato?
-
I test psicometrici vogliono fare dell’intelligenza qualcosa di misurabile.
Ciò è una sorta di postulato della teoria sulla quale si basano i test
psicometrici. Essi osservano il comportamento ma non l’intelligenza che
sta sotto il comportamento. L’intelligenza è l’insieme degli stati della persona, cioè è qualcosa di dinamico. Il test psicometrico è orientato verso il prodotto, mentre l’LPAD è orientato verso il processo.
Il test psicometrico ha come obiettivo quello di selezionare e di
predire il futuro di una persona per poi confrontarlo con quello di
altre persone. Tutto questo perché per le statistiche è necessario
avere un sistema stabile di previsione. E’ molto più semplice misurare che valutare, anche perché chi valuta potrebbe commettere più errori di chi misura.
-
Un’ultima critica è sull’efficienza. Non c’è alcun
test dell’LPAD limitato dal tempo. Il tempo non è una componente
essenziale dell’LPAD, per quanto comunque si osservano i tempi di
completamento dei compiti dati durante i test. Uno degli obiettivi
dell’LPAD è cambiare l’efficienza delle persone attraverso la mediazione dei valutatori LPAD.
Molti elementi dell’LPAD provengono dai test psicometrici, ma sono stati trasformati secondo l’obiettivo dell’LPAD di modificare l’efficienza.
Ad es. il fallimento in un test può essere causato da una bassa
motivazione al compito. L’efficienza nel compito quindi può essere
innalzata semplicemente fornendo alla persona motivazione al compito. L’efficienza può essere quindi insegnata e mediata.
In
conclusione, possiamo dire che l’LPAD cerca il picco nelle prestazioni
di una persona. Meglio ancora si può dire che l’LPAD va alla ricerca
della connessione tra il punto di massima e il punto di minima
prestazione. La principale rivoluzione innescata dall’LPAD è la ricerca
del processo mentale utile per svolgere determinati compiti. E’ un
analisi della metacognizione di un soggetto, ovvero della sua capacità e consapevolezza di elaborare processi (il know-how) di soluzione di compiti.
In alternativa al movimento psicometrico Feuerstein propone un nuovo punto di vista: la modificabilità dell’essere
umano. L’essere umano è considerato un sistema aperto, all’interno del
quale si può modificare la struttura cognitiva facendo leva sulle sue
performances metacognitive.
Tre sono i cardini dell’LPAD:
-
La parte può cambiare il tutto
-
La struttura cognitiva presente nella persona può ampliarsi
-
Il comportamento di una persona può essere tenuto sotto controllo
La
struttura cognitiva è in continuo cambiamento. L’obiettivo dell’LPAD è
focalizzare questa possibilità di cambiamento e dimostrarne l’esistenza.
Valutazione standard
(psicometrica) |
Valutazione dinamica |
cerca livelli e progressi
nello sviluppo mentale |
cerca caratteristiche e
processi dello sviluppo
mentale |
fa confronti con gruppi
normativi di pari |
confronta le prestazioni
personali dell’individuo in
tempi diversi e in diverse
condizioni |
misura livelli manifesti di
funzionamento presente |
valuta indicazioni di
propensione
all’apprendimento e alla
modificabilità |
classifica attraverso
graduatorie e
comportamenti normativi |
ricerca l’indice di
modificabilità basato su
campioni di cambiamento
prodotto durante la
valutazione |
predice prestazioni future
basate su caratteristiche
fisse e permanenti |
cerca la propensione e le
condizioni per il
cambiamento strutturale |
CONTENUTI DEI TEST LPAD
Schede di argomento vario che offrono la possibilità di:
-
manipolare il contenuto, la modalità, le operazioni cognitive, i
livelli di complessità, di astrazione e di efficacia come variabili;
-
mettere in evidenza le abilità spontaneamente messe in atto e quelle sviluppate attraverso la mediazione del mediatore
MODALITA’ D’USO DELL’LPAD
In gruppo o individuale , a seconda della profondità dell’analisi che si vuole ottenere.
La valutazione è strutturata su diversi tipi di schede in tre fasi successive:
-
il pre-test, o fase di attività spontanea sul compito
-
la mediazione del valutatore, o interazione di esperienza mediata sul compito proposto
-
il post-test, cioè la valutazione di quanto la mediazione ha innescato
processi di modificabilità rispetto all’attività spontanea sul compito.
- Tratto da www.sviluppocognitivo.it