Il P.A.S. viene usato principalmente in quelle situazioni in cui i metodi di riabilitazione e/o di compensazione appaiono insufficienti. Il suo obiettivo principale è di accrescere la modificabilità cognitiva del soggetto, aumentando la capacità di imparare e di essere in grado di adattarsi alle mutevoli situazioni del mondo moderno. Lo scopo della modificabilità cognitiva è raggiunto quando egli è in grado di apprendere indipendentemente dagli stimoli che derivano dalla sua esperienza diretta, senza l’intervento e l’interpretazione da parte di un mediatore adulto.
La filosofia del programma P.A.S. guarda all’apprendimento come ad un processo che dura per tutto l’arco della vita e che è necessario per adattarsi alla realtà mutante; questo processo non è quindi limitato al periodo scolastico. I sotto-obiettivi specifici del Programma, che si deve considerare come un insieme di strategie volte a conseguire l’obiettivo generale, sono:
• la correzione delle funzioni cognitive carenti ;
• l’arricchimento del “repertoire” cognitivo, che comprende le operazioni, le strategie, i concetti e le relazioni cognitive ;
• la creazione di un bisogno di apprendere e di un funzionamento cognitivo adeguato, attraverso la formazione di abitudini ;
• la produzione di processi di pensiero riflessivo ed introspettivo ;
• la creazione di una motivazione intrinseca al compito ;
• la trasformazione dei soggetti che presentano comportamenti ritardati da uno stato di passività intellettuale ad uno stato di creatori essi stessi di nuove informazioni, incoraggiandone la creatività.
I primi due sotto-obiettivi, in particolare, sono centrati sul processo di pensiero, sui prerequisiti e sugli strumenti per un apprendimento efficace e mirato alla soluzione di problemi (problem solving). Il Programma di Arricchimento Strumentale si distingue per il suo insistere nell’insegnare queste attività cognitive superiori in soggetti con difficoltà di apprendimento usando un approccio sistematico e strutturato. Esso differisce da altri programmi mirati all’insegnare a pensare per il modello di processo di pensiero che ne sta alla base e, soprattutto, per il suo trattamento delle funzioni cognitive.
L’analisi dell’atto mentale così come fatta da Feuerstein va oltre l’analisi delle operazioni mentali e delle strategie che sono coinvolte nel problem solving e negli altri atti mentali. Feuerstein focalizza l’attenzione sui prerequisiti cognitivi e motivazionali di tali operazioni in quanto considerati necessari per qualsiasi attività cognitiva, a prescindere dal contenuto e dalle operazioni cognitive coinvolte. Quando alcuni di questi prerequisiti funzionali sono deficitari o assenti, l’operazione cognitiva non porta a risultati corretti, anche se il soggetto è in grado, se guidato dal mediatore, di usare queste funzioni correttamente.
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