Lo studioso ellenico, Jean Piaget, specializzato in psicopedagogia, ha dedicato i suoi studi e il suo interesse allo sviluppo intellettivo e cognitivo del bambino. Secondo la sua teoria, l'ambiente e la sfera affettiva ed emozionale rappresentano gli elementi fondamentali per alimentare lo sviluppo dell’intelligenza negli infanti.
Questa asserzione, sulla quale si sono impostate le moderne teorie psicologiche dell'età evolutiva, per definire l'intelligenza di un individuo dà, quindi, molto rilievo alla sua soggettività, all'impronta educativa e relazionale data dalla famiglia e al benessere affettivo nel quale ha trascorso la sua infanzia, nonché all'ambiente culturale e sociale di appartenenza.
Si sa, per ogni genitore il proprio bambino è il più intelligente del mondo, ma, nonostante ciò, è possibile definire delle tappe di passaggio obbligate, che ogni infante attraversa nel suo percorso di sviluppo intellettivo e cognitivo.
Esse sono legate alle dinamiche generali della sua crescita e quindi ai progressi che i bambini effettuano nei processi di evoluzione motoria, emotiva ed affettiva.
fonte: web
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