domenica 18 novembre 2018

La strada dello sviluppo cognitivo nei primi anni di vita

La strada dello sviluppo cognitivo del bambino è un percorso naturale, che lo porterà gradualmente ad allenare le sue capacità di percezione e cognizione, ad imparare a rispondere agli stimoli esterni, a controllare i propri moti interiori e il proprio comportamento, a stabilire relazioni e, con il passare del tempo, a servirsi del pensiero come di un gioco con cui costruire le proprie idee.
Per compiere i primi passi verso la comprensione di nuove cose, il neonato ha bisogno sia di stimoli verbali che di azioni, per cui è fondamentale che egli abbia molte opportunità di relazione con le sue figure di riferimento principali, in primis la mamma e poi il papà.
Secondo gli psicologi, tra 0 e 6 mesi nel bambino ha inizio lo sviluppo dell'intelligenza senso-motoria. Il suo sistema nervoso e i suoi sensi sono in fase di perfezionamento e grazie alla vista riesce a stabilire un primo contatto con i genitori e a percepire i primi suoni che saranno alla base della loro comunicazione. Nei primi mesi dopo la nascita egli impara gradualmente a dare un significatodiverso ai gesti che gli vengono spontanei ed istintivi, a riconoscere i volti familiari e a capire il significato delle parole più comunemente usate.

Grazie al graduale miglioramento delle sue capacità motorie, intorno al sesto mese il bimbo comincia ad avere un maggiore controllo s


ul suo corpo, per cui sa toccare ed interagire con gli oggetti e le persone che gli stanno intorno. Un momento speciale per i genitori è quando il bimbo riconosce i loro volti e li cerca con gli occhi, segno del suo maturato senso della realtà e della capacità di riconoscere altro oltre a se stesso.
Sempre a questa età, un esempio importante del legame tra acquisita capacità motoria e sviluppo cognitivo, è il cosiddetto pointing, che altro non è, nell'atto pratico, la capacità di indicare utilizzando il dito. Questa conquista apre al bimbo la possibilità di comunicare ai genitori cosa vuole e al contempo permette a questi ultimi una più attiva interazione con lui, con conseguente maggiore affinamento delle capacità intellettive del bimbo.
Come genitori possiamo seguirlo in questo graduale processo di apprendimento e cambiamento, aiutandolo a conoscere e comprendere il mondo che gli sta intorno e chiamando sempre gli oggetti e le persone indicate in modo corretto, per far sì che lui possa apprendere informazioni reali,associando le immagini delle cose al loro vero nome.
Questo gli sarà utile nei mesi successivi per crearsi una mappa mentale della realtà che lo circonda, nonché un suo vocabolario personale, in attesa di confrontarsi con i primi tentativi di espressione. Il pointing consente al bambino di comunicare con gli adulti prima ancora di sviluppare le prime forme di linguaggio e crea soddisfazione in entrambi i soggetti di questo scambio comunicativo.

La scoperta dell'altro

Sperimentare la realtà esterna all'ambito familiare può spaventare i bambini, tanto che attorno all'ottavo mese si registra la cosiddetta angoscia dell'estraneo: essa si manifesta come il terrore di essere presi in braccio da soggetti che non siano il proprio padre o la propria madre.
Questo rifiuto non deve allarmare: non si tratta di un disturbo comportamentale, ma di una normale conseguenza della capacità di distinguere le differenze tra le persone, che sarà utile al bambino per diventare più autonomo, imparando a tollerare la presenza di altri e i periodi di distacco e separazione dalla mamma. Superato l'attaccamento verso i suoi cari, il bambino inizia il periodo della separazione-individuazione, che lo porterà gradualmente a prendere atto di essere un individuo autonomo.

Largo alla fantasia

Raggiunto il primo anno di età e perfezionate le abilità motorie e mentali che gli permettono di compiere molti più movimenti, come afferrare e stare seduti in maniera autonoma, i bambini iniziano anche a manifestare la loro fantasia e la loro immagine della realtà attraverso il cosiddetto 'gioco simbolico'. Secondo le regole di questo gioco, una scatola può diventare una macchinina, il suo peluche preferito un vero animale e così via.
Dato che 'fare finta' è molto divertente, non sorprendetevi troppo se i vostri bimbi vi porgeranno un piattino vuoto chiedendovi di mangiare, ma anzi assecondate la loro finzione e divertitevi con loro, per far sì che continuino ancora a coinvolgervi quando i loro giochi diventeranno più reali.

La forza della parola

Un traguardo importante dello sviluppo cognitivo del bambino è rappresentato dall'acquisizione del linguaggio. A partire dal 18°-20° mese i nostri bimbi hanno maturato le sufficienti capacità neurologiche per formulare le prime parole ed associarle agli oggetti di riferimento.
Attorno al secondo anno di vita sono addirittura in grado di formulare le prime frasi e possono vantare un vocabolario ben fornito, talvolta con parole inaspettate o di altre lingue, magari sentite all'asilo.
Questo è un momento importante, perché la possibilità di parlare con gli altri e di farsi capire è solo la prima tappa della loro maturazione intellettuale. L'acquisizione della parola permette infatti all'individuo di formulare ed esprimere pensieri e raccontare cose fatte, quindi di pensare e ricordare, allenando la propria memoria e costruendo via via la propria storia personale.


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