sabato 30 luglio 2011

Articolo: Modificabilità Cognitiva Strutturale

Per comprendere la teoria sulla modificabilità cognitiva attraverso l’esperienza di apprendimento mediato  elaborata da Reuven Feuerstein  bisogna  partire dalla risposta che daremmo alla seguente domanda.
E’ possibile avere  dei cambiamenti nelle strutture fisiche e neurologiche del cervello attraverso  degli interventi nell’aree complesse come quelle coinvolte nell’apprendimento?
Per noi la risposta è sì ed è un sì che trova legittimazione nelle continue dimostrazioni che il gruppo di ricerca del Feuerstein ha prodotto in tanti anni si studi  e di osservazioni.
La formulazione della teoria sulla modificabilità cognitiva strutturale (MCS)  viene elaborata nel 1950, in un periodo  in cui tale affermazione era considerata un’eresia.
Il cervello era considerato  immodificabile nella sua struttura, dipendente da fattori genetici e di sviluppo. I processi sinaptici, si credeva, avvenivano indipendentemente dell’attività del cervello o dalle stimolazioni ambientali.
Se da un lato si credeva che il cervello si deteriorasse, dall’altro non si riteneva possibile che alcune attività potessero stimolare il substrato neurologico a produrre nuove strutture neuronali o a sistemare quelle danneggiate.
Il grande merito del Feuerstein  e del suo gruppo è stato quello di aver intuito che con degli stimoli  giusti al sistema neurologico fosse possibile produrre strutture neurali nuove e/o stimolare quelle danneggiate. Tale intuizione è stata dimostrata scientificamente attraverso la risonanza magnetica e la tomografia.
Oggi è un dato certo che il cervello è flessibile e che in esso possono crearsi delle nuove sinapsi, pertanto i cambiamenti sono delle modifiche che interessano la struttura di base  del comportamento, e dipendono dal modo come gli stimoli sono stati recepiti dal soggetto. Nella vita di un soggetto gli stimoli si susseguono incessantemente e sono staccati l’uno dall’altro, solo se il soggetto riesce a trovare il collegamento tra loro che gli stimoli producono conoscenza. Se il soggetto non riesce a trovare una relazione tra gli stimoli allora finisce con il non comprendere e ad abbandonare la voglia di conoscere.
Affinché il soggetto comprenda è necessario che nel cervello avvenga una modificazione strutturale le cui basi teoriche sono:
1)      L’essere umano è la conseguenza di una tripla ontogenesi :
- aspetto biologico (offre l’apparato vitale per il funzionamento)
- aspetto socio-culturale (influenza lo sviluppo cognitivo e regola i fattori biologici)
- esperienza Apprendimento Mediato (EAM) (fattore umanizzante che consente all’uomo  di essere persona)
2)       I comportamenti condizionati  rappresentano stati, piuttosto che tratti dell’organismo;
Secondo Feuerstein l’intelligenza e il funzionamento cognitivo sono la rappresentazione di uno stato  dell’organismo e non  il risultato  o la conseguenza di tratti  permanenti.
Infatti se l’organismo è visto  come un’entità stabile allora dobbiamo dedurre che esso è incapace di adattarsi a situazioni nuove, per cui i comportamenti umani sono determinati e già predisposti.
Lo stato è modificabile per definizione, esso può essere influenzato da:
- condizioni permanenti provenienti dall’apparato neurologico;
- dall’esposizione a certe situazioni;
- da variabili diverse.
L’intelligenza, quindi, può modificarsi attraverso il
-          PAS (Programma Apprendimento Strumentale),
-          EAM (Esperienza Apprendimento Mediato),
-          Creazione di ambienti modificanti.
3)      La duttilità del cervello porta alla creazione di nuove strutture
Gli studi più recenti hanno dimostrato che è possibile modificare le strutture cerebrali, il che comporta che è possibile modificare l’intelligenza umana. L’essere umano è modificabile non solo grazie alla sua volontà, ma anche grazie all’intervento altrui, grazia all’amore e all’impegno dell’uomo verso l’uomo. 
Articolo scritto da: Prof.re Salvatore Pappalardo Direttore dell'Irsmef di Catania. 
Potete visitare il sito www.irsmef.it 
Per informazione sull'applicazione del Metodo Feuerstein potete inviarmi una mail al seguente indirizzo: m.boninelli@unive.it

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