venerdì 24 dicembre 2010

Catania, Corso sul Programma di Arricchimento Strumentale Basic 1° Livello

Carissimi 
è in previsione l'attivazione di un corso P.A.S. I° Livello Basic a Catania. 
Il corso sarà tenuto da formatori associati al Centro Studi Feuerstein dell'Università Cà Foscari di Venezia- Centro Interateneo per la Ricerca didattica e la formazione avanzata e dal Centro per lo Sviluppo delle abilità Cognitive  Cop.Soc.
Per ulteriori informazioni riguardo potete contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it o inviare una mail a irsmef@irsmef.it

Catania, Corso sul Programma di arricchimento Strumentale Standard 1° Livello

Carissimi 
è in previsione l'attivazione di un corso P.A.S. I° Livello a Catania. 
Il corso sarà tenuto da formatori associati al Centro Studi Feuerstein dell'Università Cà Foscari di Venezia- Centro Interateneo per la Ricerca didattica e la formazione avanzata e dal Centro per lo Sviluppo delle Abilità Cognitive Cop. Soc.
Per ulteriori informazioni riguardo potete contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it o inviare una mail a irsmef@irsmef.it  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

giovedì 23 dicembre 2010

domenica 19 dicembre 2010

32th Workshop Internazionale Metodo Feuerstein Zwolle (Olanda) e Cluj (Romania)

Carissimi 
anche quest'anno verrà organizzato il Workshop internazionale sul Metodo Feuerstein. 
Il Feuerstein Institute di Gerusalemme in collaborazione con l'Università di Antwep e e Landsted School terrà un Workshop Internazionale a Zwolle in Olanda dal 3 al 14 Luglio 2011.
Il Feuerstein Institute di Gerusalemme in collaborazione con l'Università di Antwep e l'Università di Babes-Bolyai organizza un Worksho Internazionale a Cluj, Romania on July 17-28, 2011.
Per ulteriori  informazioni potete visitare il seguente sito internet www.icelp.org o inviare una mail al seguente indirizzo:  sr@icelp.org.il. 






1° Workshop di tutoring a Venezia per Valutatori LPAD

Da Nadia Scarnecchia: 
"Il 26 ed il 27 febbraio 2011, a Venezia, avrà luogo un'iniziativa molto importante per tutti gli appliacatori del metodo Feuersten, che hanno conseguito la formazione LPAD standard.
Il workshop è organizzato da ARRCA Onlus Percorsi Cognitivi (www.arrcaonlus.org), in collaborazione con l'ICELP (Feuerstein Institute), in video conferenza con Rafi Feuerstein. I valutatori LPAD nel corso delle due giornate avranno modo di confrontarsi con supervisori esperti, al fine di fugare dubbi e condividere esperienze.

Per ulteriori informazioni e per la richiesta del modulo di iscrizione al Workshop è opportuno rivolgersi ai seguenti recapiti:

Informazioni e prenotazioni:
ARRCA ONLUS – Percorsi cognitivi
Via Isonzo 10 - 31100 TV tel e fax 0422/433990
www.arrcaonlus.org

sabato 18 dicembre 2010

IL CENTRO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA' COGNITIVE Cooperativa Sociale è lieto di annunciare che prima di Natale verrà pubblicata la prima GUIDA PRATICA PER GENITORI ED EDUCATORI della nuova collana "La Stella Guida" 
COMPILA IL MODULO che trovi a fondo pagina per sapere in anteprima quando la guida sarà acquistabile dal sito e RICEVERE un BONUS GRATIS contente alcuni consigli preziosi da applicare subito col tuo bambino.

La guida avrà come titolo 
"BAMBINO PROTAGONISTA 1-4 ANNI" e rappresenta  un supporto di semplice utilizzo e pratico da consultare, per potenziare lo sviluppo cognitivo del  bambino durante i primi anni di vita accompagnandoti in un  percorso educativo con SCHEDE PRATICHE.
Le varie attività ricreative proposte nei 12 capitoli della guida “BAMBINO PROTAGONISTA 1-4 ANNI” aiuteranno genitori ed educatori a rendere speciale il tempo dedicato al gioco insieme al bambino, contribuendo al suo sviluppo cognitivo e insegnando importanti concetti:
> l’adattamento ai rapidi cambiamenti del nostro ambiente,
> l
’abilità nel far fronte alle richieste specifiche nella sfera cognitiva, emozionale, comportamentale,
> l
a capacità di adattarsi a situazioni nuove, lasciandosi cambiare dal processo di apprendimento
La guida è composta da 12 CAPITOLI
per un totale di 79 SCHEDE-ATTIVITA’ pratiche, ad esempio:
- Tramite un gioco didattico sviluppare i concetti spazio-temporali (capitolo 1, scheda 1)
- Lavorare molto sull’osservazione, sollecitando il desiderio di fare ipotesi (capitolo 1, scheda 6)
- Acquisire nuovi vocaboli, sviluppare una precisa capacità esplorativa, acquisire concetti spaziali, sviluppare la capacità di confronto … (capitolo 2, scheda 9)
- Favorire il comportamento comparativo spontaneo; Confronto sistematico (capitolo 3, schede 14)
- Far sperimentare la permanenza di concetti di base (misura, forma, quantità, orientamento) e riconoscere le cose anche se cambiano. (capitolo 3, scheda 20)
- Sviluppare cooperazione ed empatia utilizzando attività pratiche di ascolto (capitolo 6, scheda 33)
- Stimolazione del pensiero rappresentativo col concetto causa-effetto (capitolo 8, scheda 49)
- Promuovere l’orientamento spaziale e l’uso dei verbi (capitolo 8, scheda 51)

Compila il modulo seguente per ottenere anticipazioni sul lancio della guida e da lunedì 20 dicembre RICEVERAI:
- La segnalazione via mail in anteprima per sapere quando la guida sarà acquistabile dal sito
- Un Bonus gratis contente alcuni consigli preziosi da applicare subito col tuo bambino
Grazie. A presto,
Dott.ssa Nicoletta Lastella
PS: tutti i suggerimenti che leggerai all'interno della guida li abbiamo costruiti ed elaborati negli anni con l'esperienza di interazione sul gioco cognitivo con molti genitori. Io stessa li ho sperimentati con il mio bambino! Per questo puoi fidarti!
Per ulteriori informazioni potete visitare il seguente sito internet www.sviluppocognitivo.it.
Link http://www.sviluppocognitivo.it/notizia_GUIDA-PRATICA-per-Genitori-ed-Educatori--%E2%80%9CBAMBINO-PROTAGONISTA-1-4-ANNI%E2%80%9D-_7-70-80-0-0-0-1-1-10-1-35.html
Rimango, come sempre a vostra disposizione al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it

mercoledì 15 dicembre 2010

Bando per la presentazione di progetti finalizzati all’applicazione del modello ICF nella scuola

La Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione ha promosso il Progetto ICF. Dal modello dell’OMS alla progettazione per l’inclusione, che ha l’obiettivo di sperimentare, in un campione di istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e distribuite a livello nazionale, l’applicazione nella scuola del modello ICF (International Classification of Fuctioning, Health and Desease) dell’OMS, al fine di diffondere un approccio focalizzato sul ruolo determinante che l’ambiente scolastico, nei suoi molteplici aspetti, svolge nell’effettiva integrazione degli alunni con disabilità. Nel rispetto delle competenze proprie di questo Ministero, il Progetto in questione è pertanto rivolto all’analisi dei fattori contestuali, con particolare riguardo agli elementi costitutivi del contesto scolastico, ai facilitatori e alle barriere che determinano le performances degli alunni con disabilità nelle pratiche di integrazione scolastica.
Il Ministero promuove un bando per progetti volti all'integrazione degli alunni disabili all'interno delle classi. I progetti devono essere presentati dalle scuole ma è fortemente valorizzata la partecipazione delle associazioni come partner.
Ente erogatoreMinistero dell'Istruzione e dell'Università e della Ricerca
Direzione Generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione - Ufficio VII
Viale Trastevere, 76 A
00153 Roma
Per informazioni inviare una mail a simoneschi.dgstudente@istruzione.it
Scadenza30 dicembre 2010 (fa fede il timbro postale)
AmbitoDisabilità
scuola
Soggetti che possono presentare la domanda
  • Istituzioni scolastiche nazionali, statali e paritarie, di ogni ordine e grado
  • È incoraggiata la presentazione di progetti in partenariato con altre scuole e/o Università, enti o associazioni
Oggetto
  • I progetti dovranno mirare ad utilizzare il modello ICF nel processo di inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
  • I progetti saranno avviati nell'a.s. 2010-2011 con completamento previsto nell'a.s. 2011-2012.
  • Parametri che verranno utilizzati nella selezione dei progetti:
    - Esperienza maturata nell'ambito di applicazione del modello ICF per l'inclusione scolastica degli alunni con disabilità
    - Particolari condizioni di contesto
    - Originalità dei prodotti o della documentazione previsti dal progetto
    - Congruità dei costi preventivati
  • Saranno selezionati almeno 2 progetti per Regione
Modalitá di presentazione della domanda
  • La documentazione dovrà essere spedita a:
Ministero dell'Istruzione e dell'Università e della Ricerca
Direzione Generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione - Ufficio VII
Viale Trastevere, 76 A
00153 Roma
  • documento da inviare: allegato A
Motivi di inammisibilitá
  • non specificati
Importo massimo finanziabile
  • ogni progetto può essere finanziato fino ad un massimo di € 20.000,00
  • eventuali cofinanziamenti
Pagina web del bando

Per ulteriori informazioni riguardo formazioni sull' ICF non esitate a contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it

mercoledì 8 dicembre 2010

Cagliari, Corso di in-formazione sulla Pedagogia della Mediazione

Carissimi 
ho il piacere di comunicarvi che terrò un corso di In-formazione "PEDAGOGIA DELLA MEDIAZIONE - Potenziale di apprendimento ed Educabilità cognitiva" per lo studio di ricerca e formazione Eduka. 

Sede dell'incontro: Ex-Jolly Hotel – Cagliari, Sabato 11 dicembre 2010

Orario: 09.00-13.00, 14.00-18.00.

OBIETTIVI

Il corso intende Fornire una sensibilizzazione all’educabilità cognitiva attraverso la Pedagogia della Mediazione del Prof. Reuven Feuerstein, perché “L’intelligenza la si può insegnare”.

DESTINATARI

Educatori, insegnanti, studenti universitari, pedagogisti, psicologi, assistenti sociali, animatori, ludotecari, operatori di asilo nido e bay parking.
Max 35 partecipanti. 


INFO E COSTI
Per ricevere il modulo di iscrizione contattare la segreteria eduKa all’indirizzo mail segreteria@eduka.it

Eduka: studio e ricerca pedagogica.

EduKa Fondata in Sardegna nel 2004
EduKa si occupa di formazione online, workshop in presenza, formazione interna degli operatori per coop. e onlus, consulenze educative, supervisione educativa, progettazione sociale.

EduKa nasce giuridicamente nel 2004 ma lo staff che attualmente lo dirige opera nei campi della formazione, del sociale e della consulenza educativa dal 1999.

Dal 2001 è operativo il "settore educativo-pedagogico" che si occupa di consulenze pedagogiche ai genitori e di interventi educativi su minori ed adolescenti problematici.

Dal 2003 è operativo il "settore scuola" che promuove e realizza progetti educativi all'interno di istituti scolastici su tematiche quali la prevenzione del bullismo e della devianza, gli sportelli pedagogici, l'educazione alla legalità, l'orientamento, la lettura creativa.

Dal 2004 è attivo il "settore formazione" che si occupa di fornire formazione per operatori del sociale, insegnanti ed avvocati avvalendosi di esperti che hanno collaborato con i progetti formativi rivolti ai dipendenti del ministero dell'istruzione e di formatori provenienti dal mondo della formazione professionale, aziendale ed universitaria.

Dall 2006, con l'ampliamento del settore formazione, si occupa di organizzare workshop in presenza per operatori del sociale ed avvocati su tutto il territorio nazionale.

Eduka Ricerca ha firmato l'accordo con Emergency nel devolvere dal mese di Dicembre 2010 e per tutto il 2011 una percentuale di tutto il ricavato di tutti i suoi workshop!
Il Centro di Formazione, inoltre, sostiene il Centro Pediatrico di Nyala nel sud del Dafur in Sudan di Emergency.
   
Per ulteriori informazioni: www.eduka.it 

domenica 5 dicembre 2010

Corso teorico-Pratico sul gioco Cognitivo " Giochiamo Insieme"

Carissimi 
ho il piacere di comunicarvi la nuova ed interessante iniziativa di formazione proposta dal Centro per lo Sviluppo delle Abilità Cognitive di Garbagnate Milanese, 
rivolto a tutti coloro che si relazionano con i bambini attraverso attività ludiche e principalmente ai genitori che intendono intraprendere il “Progetto Bimbi 2-7 anni”, un percorso formativo per la famiglia sul gioco cognitivo strutturato.
Il corso è basato sulla teoria dell’Apprendimento Mediato del Prof. Reuven Feuerstein.
OBIETTIVI
  • Fornire le conoscenze minime di base dell’Esperianza di Apprendimento Mediato del Prof. R. Feuerstein a quelle famiglie che intendono intraprendere successivamente  il Progetto Bimbi 2-7 anni, e che non siano già formate al metodo.
  • Insegnare ai genitori a giocare con i propri figli, al fine di trasformare  l’attività ludica in gioco cognitivo strutturato, basato sui criteri di mediazione della Teoria della Mediazione del Prof. R. Feuerstein.
  • Supportare insegnanti di scuola materna ed educatori nelle loro attività didattiche, attraverso proposte concrete di applicazione dei criteri di mediazione alle proposte di gioco.
ARGOMENTI TRATTATI NEL CORSO
  • Storia Reuven Feuerstein
  • Cenni all’LPAD – PAS Standard e Basic
  • Postulati del metodo
  • Modello SHOHR  partendo da Piaget
  • Fattori distali e prossimali
  • Introduzione all’EAM
  • Ambiente attivo modificante/passivo accettante
  • Metacognizione e metaemozione / insight
  • Fluid e Critstallyzed intelligence
  • Figura del mediatore: chi é e come si pone nella sua attività
  • Criteri di mediazione – tecniche di mediazione
  • La natura dell’intervento della mediazione
  • Ulteriori riflessioni sulla mediazione: cosa, come, quando e quanto mediare
  • La distanza mediazionale
  • La focalizzazione della mediazione
  • Cosa rende mediazione ciò che si fa
  • Fasi del pensiero e funzioni cognitive
  • Attività percettive e cognitive primarie
  • I concetti di base
  • Criteri di adattabilità
  • Attuare un piano di mediazione nel gioco
  • Valutare l’efficacia della mediazione nel gioco
  • Esercitazioni pratiche di applicazione dei criteri di mediazione nel gioco: impariamo a fare domande per l’interazione
  • Come applicare la teoria della mediazione al gioco per trasformarlo in gioco cognitivo
  • Dagli obiettivi alla pianificazione del gioco
  • Come utilizzare lo stesso gioco per raggiungere obiettivi diversi, trasformandolo ogni volta in un gioco nuovo
  • Come elevare il livello di un compito utilizzando sia giochi già proposti che novità
  • Dal gioco alla generalizzazione agli esempi
  • Come mettere in relazione giochi diversi ed utilizzarli quali esempi che seguono una generalizzazione
  • Attività pratiche di gruppo con giochi diversi proposti dal formatore
  • Il gioco simbolico
Per sottolineare l’importanza dello sviluppo psicomotorio e lo sviluppo del  linguaggio dei primi anni di vita del bambino, che vanno in parallelo con lo sviluppo cognitivo, durante il corso sono previsti interventi di esperti in Psicomotricità, Logopedia, Audiopsicofonologia (Metodo Tomatis).
Gli esperti forniranno la propria competenza nelle suddette specialità dando indicazioni di base rispetto alle fasi dello sviluppo del bambino, oltre a suggerimenti di attività pratiche che, proposte in famiglia in forma ludica, possono aiutare i bambini nella loro crescita.

STRUTTURA DEL CORSO

Il corso è strutturato su due giornate di otto ore ciascuna.
Ogni esperto ha a disposizione due ore per sviluppare il proprio intervento.

MATERIALE
Ai partecipanti verrà fornito del materiale a supporto degli argomenti teorici trattati.
Date e iscrizioni: 
14/02 -15/02 dalle ore 9.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30 presso la sede Foscolo 
16/02 dalle ore 9.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30 presso la sede Pertini
La sede dei corsi e delle attività organizzate dalla cooperativa viene stabilita dal Comune di Garbagnate, con il quale la cooperativa collabora. 
Tutti i corsi e le attività si svolgeranno in Garbagnate.
Al momento dell'attivazione del corso (ossia al raggiungimento nel numero minimo di partecipanti) verrà comunicata a tutti gli iscritti la sede precisa e l'indirizzo.
Costo: € 310,00 (20 ore)  per un genitore - € 370,00 (20 ore) entrambi i coniugi 
tramite bonifico bancario: CENTRO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITÀ COGNITIVE Cooperativa Sociale (Centro Autorizzato Metodo Feuerstein), BANCA CARIPARMA CREDIT AGRICOLE,  Dipendenza 338 - IBAN IT24U0623033130000046477051
Necessaria l'iscrizione. Il corso potrà partire se verrà raggiunto un numero minimo di partecipanti.
Per ulteriori informazioni potete visitare il seguente sito internet www.sviluppocognitivo.it. 
Rimango come sempre a vostra disposizione al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it

mercoledì 1 dicembre 2010

La Pedagogia della Mediazione

"Tutti gli uomini per loro stessa natura desiderano imparare."
Aristotele

I primi studi sull'apprendimento umano risalgono agli inizi del 1900. Proprio in quel periodo furono studiate le finalità del pensiero: " il fine del pensiero è giudicare l'azione e l'effetto di un'idea è più importante della sua  causa". La psicologia affrontò il tema dell'apprendimento con il comportamentismo. Secondo questa corrente psicologica l'uomo avrebbe dovuto essere principalmente un organismo biologico, che si sarebbe adattato all'ambiente di vita, quindi l'apprendimento avrebbe avuto essezialmente una funzione adattiva. Il soggetto avrebbe risposto passivamente agli stimoli ambientali, secondo una formula meccanica, che esprimeva che ad ogni Stimolo sarebbe corrisposta una Risposta.

                    S - R

Anche la corrente di pensiero Gestaltista si interessò al tema dell'apprendimento, sostenendo che questo fosse un'intuizione dell'individuo che coglie  un insieme di relazioni. Questa teoria, però era insufficiente per comprendere come mai alcuni soggetti avessero difficoltà o ritardi nell'apprendere, nè spiegava le tappe di questo delicato ed importante processo.
Al tema in questione si avvicinò anche la psicanalisi, studiando i rapporti esistenti tra l'apprendimento e la motivazione. Secondo il pensiero psicanalitico, gli individui possono imparare solo ciò a cui danno un significato e verso cui sono motivati, da ciò si evince che uno dei principali obbiettivi dell'educatore è creare la motivazione ad apprendere.
Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale in ambito psicologico  si sviluppò la corrente di pensiero cognitivista, che studiava in maniera minuziosa l'architettura dei processi mentali; la mente umana è stata dunque assimilata ad un calcolatore che risponde all'impulso, elabora l'informazione e fornisce una risposta.
Un'importante svolta agli studi sull'apprendimento arrivò da Piaget e Vygotskji. Piaget, studiò lo sviluppo cognitivo del bambino, rielaborò la formula comportamentista (S-R), mutandola in:
S - O - R

Secondo tale formula O è l'Organismo che apprende, quindi lo Stimolo arriva all'Organismo che dopo aver elaborato con l'intelletto e l'intervento della variabile emotiva, fornisce una Risposta. L'individuo nel processo di apprendimento non ha un ruolo  passivo: il soggetto impara interagendo con il mondo.
Il limite di Piaget è stato quello di vincolare gli stadi dello sviluppo alla genetica, ritenendoli rigidi e sequenziali, senza rendersi conto dell'importanza che l'educazione avrebbe potuto avere per lo sviluppo cognitivo del soggetto.
Il percorso intrapreso da Piaget, venne continuato da Vygotskji, che introdusse il concetto di potenziale di sviluppo, spiegando che non è tanto importante quanto il soggetto sa fare, quanto quello che saprà fare opportunamente guidato dal mediatore. 
Un'altra figura di spicco per gli studi sull'apprendimento, che si collocò sulla scia di Vygotskyi fu quella di Bruner, che soseneva l'importanza della figura dell'adulto per insegnare al soggetto ad apprendere. Quindi si arrivò ad un nuovo modello di apprendimento:

S - M - O - M - R

appare la figura del Mediatore, che si interpone tra lo Stimolo e l'Organismo e tra l'Organismo e la Risosta.
Feuerstein, sulla base delle teorizzazioni sopraccitate, propone in fine, il seguente modello: 

S - H  - O - H - R

Questo schema sostituisce alla M di Mediatore la H di Human, per indicare che il mediatore  deve sempre essere l'uomo, insostituibile da qualunque strumento elettronico. C'è un interazione tra l'Organismo che apprende e l'Human, che media. Il mediatore è un filtro, tra il soggetto che apprende e la realtà esterna. L'individuo può imparare dall'esposizione diretta agli stimoli ambientali, ma soprattutto per i soggetti più svantaggiati, l'apprendimento è più efficace se c'è un mediatore, che insegna al soggetto ad imparare, così che quest'ultimo possa  farlo autonomamente. 
Il primo mediatore della vita di un bambino è la figura materna, non è necessario che questa abbia un elevato livello di istruzione, perchè nella prima fase dell'infanzia i contenuti non sono fondamentali per lo  sviluppo dell'intelligenza dell'individuo. E' importante che la  madre sappia parlare con il bambino.
Secondo Reuven Feuerstein la madre mediatrice è rilevante, perchè l'affettività ha una valenza cognitiva. "La mediazione è dunque una medaglia a doppia faccia: si realizza con un rapporto affettivo, ma produce  anche effetti cognitivi." 
Di Nadia Scarnecchia. (www.nelleducazioneuntesoro.blogspot.com) 
Per ulteriori informazioni sulle possibilità di applicazione della Pedagogia della Mediazione potete contattarmi al seguente indirizzo mail:m.boninelli@unive.it
Si ringrazia Nicoletta Costa per l'immagine.

lunedì 29 novembre 2010

Centro per lo sviluppo delle abilità cognitive inziative sociali: Cena Ebraica raccolta fondi.

Iniziative sociali promosse dal Centro per lo sviluppo delle abilità Cognitive

 Carissimi 
inoltro, ben volentieri e chiedo a tutti voi di coinvolger quanti possano esserne interessati per supportare le iniziative promosse dal Centro per lo Sviluppo delle abilità Cognitive Coop.Soc., il cui ricavato servirà per realizzare il progetto Club dei Ragazzi.

Buongiorno,

vogliamo segnalare nel nostro sito www.sviluppocognitivo.it alcune importanti novità:

1.  1.  Nella sezione Natale 2010 è possibile acquistare regali solidali che possono essere spediti al proprio domicilio in porto franco. Vi segnaliamo in particolare maglie eleganti e sottogiacca con il logo ricamato a mano della nostra Cooperativa Sociale. Vi invitiamo a visitare tutti i prodotti creati per noi dall’artista LUCIA OLIVA. Il ricavato delle vendite è interamente destinato al progetto IL CLUB DEI RAGAZZI. Sono disponibili anche biglietti d’auguri di Natale, panettoni e pandori (questi ultimi al costo di € 10).  

2.   Cena ebraica 13 dicembre 2010 presso casa di Riposo Sandro Pertini dove verranno svolte da gennaio 2010 le attività del Club dei Ragazzi descritto nel sito. Potete scaricare il pdf e portare i vostri amici. Il ricavato è destinato al progetto del CLUB DEI RAGAZZI. Speriamo di vedervi numerosi per una serata particolare in cui apprendere anche aspetti culturali della tavola ebraica!

3.   A breve verranno pubblicate le date dei nostri corsi di formazione che si svolgeranno nel 2011 (PAS I e II livello, PAS BASIC I e II, Giochiamo Insieme). Vi invieremo specifica informativa.

Un cordiale saluto e grazie della vostra attenzione.
Per ulteriori informazioni non esitate a contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it 

domenica 21 novembre 2010

Bressanone, 1° Convegno Nazionale Integrazione e l'inclusione Scolastica

Carissimi, 
ho il piacere di comunicarvi che parteciperò, come relatore all'interno del Workshop Strategie Individualizzate per l'integrazione, al 1° Convegno Nazionale sull'Integrazione e l'Inclusione Scolastica, organizzato dall'Università di Bressanone.
Per ulteriori informazioni potete contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it

martedì 16 novembre 2010

Lettera di una mamma sui disturbi dell'apprendimento pubblicata sul Corriere della Sera

Da Nadia Scarnecchia: 
Vorrei sottoporre alla Vostra attenzione la lettera di una mamma, pubblicata sul Corriere della Sera in data 13/11/2010 e la risposta di Isabella Bossi Fedrigotti.

"Gentilissima signora Fedrigotti, possiamo accantonare per un momento le piste ciclabili, gli scavi interminabili dei parcheggi, le ruote panoramiche, per parlare nuovamente del disagio di alunni portatori di Dsa? Nella nostra bella Milano, nei nostri rinomati licei quale è il prezzo da pagare per chi ha la sfortuna di essere dislessico conclamato? Il prezzo è quello che ragazzi normo intelligenti sono costretti a pagare perché non sono accettati da professori che non vogliono sentire parlare di dislessia poiché per loro è un intralcio. Si liquidano i genitori dicendo che il liceo «tal de' tali» ha obiettivi alti e quindi il figliolo è tagliato fuori, meglio che cerchi un altro indirizzo o un altro istituto. Dandogli praticamente del deficiente, non applicano le norme compensative (dicendo di averlo fatto) tanto chi può contraddire e contestare il loro operato? I danni che questo atteggiamento provoca sono devastanti sull'autostima che crolla miseramente, ma anche gli anni scolastici persi danneggiano la psiche dei ragazzi che si sentono prima incompresi e dopo inadeguati. I professori che disattendono l'applicazione della nuova legge vigente dovrebbero stare molto attenti poiché, prima o poi, a pagare un prezzo elevato per incompetenza saranno proprio loro. Avevo già scritto l'anno scorso, ero speranzosa, ma con l'ennesimo cambio di professori tutto è precipitato miseramente. Spero che voi come Corriere possiate fare arrivare in alto le mille voci - frustrate e impotenti - dei ragazzi che soffrono di dislessia.
Liliana

Possiamo accantonare, certo, per parlare del problema delle dislessia. Si sa, purtroppo, che una parte dei professori ancora incontra difficoltà con gli studenti che ne soffrono, scambiandola magari con poca voglia di impegnarsi, ragione per cui molti genitori sono indotti a cambiare scuola ai loro figli, in cerca di un sistema d'insegnamento diverso nonché di insegnanti che i dislessici, li sappiano, invece, accogliere e sostenere. Qualcuno trova rifugio in scuole private, altri in istituti meno rampanti. Non molti sono quelli che tengono duro là dove non c'è sufficiente attenzione per il problema. Detto questo - e il mio discorso ha carattere del tutto generale - le iscrizioni di quest'anno confermano che la corsa ai licei non accenna a diminuire. E sono di solito i genitori a imporre questa scelta che ha per unico sbocco l'università, spesso in spregio alle effettive capacità dei ragazzi. Mentre ci sono ottimi istituti tecnici e professionali dagli innumerevoli orientamenti che, tra l'altro, scongiurano lo spettro della disoccupazione meglio di vari tipi di facoltà universitarie.
Isabella Bossi Fedrigotti (ibossi@corriere.it)"



Confido nella Vostra colaborazione, affinchè questa lettera  possa circolare, non per creare pregiudizio o diffidenza verso i docenti, ma perchè sia un utile spunto di riflessione per gl'insegnanti, per genitori e per gli alunni.

Questo è il mio parere, chiaramente opinabile, in quanto riflessione personale e non verità assiomatica:

"Penso che gli insegnanti debbano essere prima di tutto educatori sensibili, poi anche promotori di sapere. E' doveroso e rispettoso permettere ai ragazzi con D.S.A. l'uso degli strumenti compensativi e dispensativi, oltretutto si è "lottato" tanto per arrivare a questo traguardo. E' chiaro che la presenza in classe di un ragazzo con D.S.A. costringe il docente a rivedere alcune modalità didattiche, ma chi sceglie il mestiere di docente deve essere consapevole che gli studenti non sono tutti uguali ed ognuno ha i suoi modi di apprendere, una differente sensibilità, interessi diversi.
E' giusto che qualora un ragazzo non dovesse essere portato o non avesse interesse nei confronti del liceo, il genitore non lo spinga a frequentarlo (ma questo rientra nell'ambito del rispetto dell'individualità), però la discriminante a mio avviso non deve essere l'avere un D.S.A. o non averlo."

Per ulteriori informazioni nel poter creare una didattica di tipo inclusivo per gli alunni con D.S.A. potete contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.i

Il Metodo Feuerstein e l'Esperienza di Apprendimento Mediato

Uno dei punti base del Metodo Feuerstein è il potenziamento cognitivo. 
Potenziamento che avviene grazie ad un tipo di ‘relazione’ tra l’applicatore del metodo e il bambino, che viene chiamata Esperienza di Apprendimento Mediato.
Ma, che cos’è questa Esperienza?
Il primo passo da compiere è l’identificazione di quali sono i punti di debolezza (da rafforzare) che determinano funzioni cognitive non adeguatamente sviluppate.
Tali punti di debolezza (insieme ovviamente, ai punti di forza del bambino) vengono valutati con dei test specifici che misurano il potenziale cognitivo individuando come lavorano le funzioni cognitive del bambino nella risoluzione di problemi.
Le funzioni cognitive possono essere carenti:
- nel momento di ‘entrata’ dell’input da elaborare, quindi sono funzioni carenti nel momento in cui il bambino deve raccogliere tutti i dati necessari che lo porteranno alla riuscita del compito;
- nel momento di elaborazione, che si verifica dopo la raccolta dei dati quando il bambino pensa ad una possibile soluzione;
- nel momento della risposta, cioè quando il bambino dopo aver raccolto i dati e dopo averli elaborati deve ‘trasformare’ ciò che ha ‘raccolto ed elaborato’ in una risposta che sarà poi il risultato al compito.
E’ possibile trovare delle carenze sia in tutte e tre le fasi, sia in due di esse che in una sola. Anche se la difficoltà è in una sola delle fasi, questa può influenzare pesantemente l’efficacia delle altre. E, comunque sia, la risposta sarà non corretta.
Spesso, quando le carenze sono tante, i bambini vengono valutati aventi ritardo cognitivo.
Feuerstein è un convinto sostenitore che le capacità cognitive possono essere potenziate, basandosi sul principio che l’intelligenza non è un fattore predeterminato e stabile, ma un elemento che può evolversi.
L’applicatore del metodo Feuerstein, quindi, si ‘frappone’ in diversi punti del momento dell’apprendimento con la funzione di ‘mediatore’.
In pratica in uno schema di Stimolo-Organismo(bambino)-Risposta, il mediatore (H) si posiziona così:
H – Stimolo – H – Organismo – H – Risposta - H
Il mediatore quindi si interpone tra gli stimoli e l’organismo che li riceve, selezionandoli, organizzandoli, suddividendoli, per fare in modo che l’organismo-bambino apprenda nel modo che per lui è più adeguato e diventi consapevole di se stesso e del proprio modo di ragionare per arrivare ad una autonomia nell’apprendere tipico di chi è giudicato intelligente.
Un esempio per semplificare, preso da uno dei libri di Nessia Laniado:
"abbiamo fretta. Come al solito, siamo in ritardo di quei cinque minuti, indispensabili per poter arrivare in tempo ad un appuntamento alla mutua che non possiamo assolutamente posticipare, pena perdere il turno in una coda interminabile. Marco, 4 anni, è lì con il cappottino di traverso perché, come al solito, ha infilato i bottoni nelle asole sbagliate".
Come ci comportiamo?
Possiamo azzardare due ipotesi principali:
- inteneriti, ci chiniamo, gli diamo un bacio e, in un baleno, aggiustiamo il ‘pasticcio’;
- siamo irritati per il contrattempo. Sbuffando, strapazziamo Marco, gli mettiamo a posto il cappottino e usciamo.
In entrambi i casi, il nostro scopo è ottenuto: arriviamo in tempo per l’appuntamento.
Ma a quale prezzo? In entrambi i modo Marco non ha imparato ha infilare i bottoni nelle asole giuste. In più, gli abbiamo comunicato tramite i nostri comportamenti:
- ‘non preoccuparti, ci sarà sempre qualcuno a tirarti fuori dai pasticci’;
- ‘sei un buono a nulla: se non ci sono io, non sei nemmeno capace di abbottonarti il cappotto’.
C’è però una terza possibilità!
Qualcuno, potrebbe interpretare le esperienze di Marco, riordinarle, organizzarle, raggrupparle frapponendosi tra lui e ‘i bottoni’ per fare in modo che riesca da solo a capire come poter fare per allacciarli bene.
Come?
Pensando semplicemente alle operazioni mentali che sono necessarie per eseguire l’azione del ‘abbottonarsi il cappotto’:
- decidere di accostar i due lati del cappotto: quello con le asole e quello con i bottoni;
- andare al primo bottone e alla prima asola, allineandoli;
- infilare il bottone nell’asola;
- e continuare così con il resto dei bottoni;
- controllare, alla fine, di non aver saltato nessuna asola.
In questo modo avremmo potuto creare una Esperienza di Apprendimento Mediato e Marco avrebbe avuto delle possibilità in più ad imparare da solo. (Se si ha proprio fretta, ci si può ripromettere di insegnarglielo in un altro momento).
Sicuramente Marco avrebbe prima o poi imparato da solo ad abbottonarsi bene il cappotto, ma l’Esperienza di Apprendimento Mediato lo avrebbe predisposto ad imparare nuove cose con motivazione ed entusiasmo e gli avrebbe insegnato la capacità di apprendere da solo.
La mediazione fatta con intenzionalità, reciprocità, trascendenza e trascendenza del significato crea l’Esperienza di Apprendimento Mediato.
articolo scritto da Dr.ssa Paola Romitelli
tratto da www.prisma.org

I° Convegno Nazionale sull'Integrazione e l'inclusione scolastica, Bressanone 2010

Carissimi, 
condivido con tutti voi, il messaggio ricevuto dal Prof.re Dario Ianes per il convegno che si terrà a Bressanone Venerdì 26 Novembre 2010.
"Cari amici, 
abbiamo un'occasione di condivisione che vi invito a non perdere: tra pochi giorni ci sarà il nostro Convegno Integrazione e inclusione scolastica a Bressanone. 
Una giornata intensa: plenaria al mattino e 17 workshop al pomeriggio...certo non sarà come il Convegno di Rimini, ma lo spirito sarà quello! Lo spirito di chi crede che un'integrazione di qualità sia un valore irrinunciabile e ...come dice Morin, "Ciò che non si rigenera, degenera!" e noi non vogliamo veder degenerare, giorno dopo giorno, l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità! ARRIVEDERCI A BRESSANONE! "
D.Ianes