L'ipotalamo è noto per essere la struttura che si trova nella zona centrale compresa fra i due emisferi cerebrali ed è considerato la parte più primitiva del cervello dei mammiferi, cruciale nel controllo di un grande numero di funzioni vitali: dalla fame alla sessualità. Adesso il gruppo dell'Albert Einstein College, coordinato da Donsheng Cai, ha scoperto che la zona potrebbe anche essere la sede del programma che innesca il processo di invecchiamento.
A far partire il programma sarebbe una sorta di interruttore molecolare, una proteina indicata con la sigla "NF-kB" e finora nota come la "guida" che aiuta le cellule a reagire agli stimoli negativi esterni, come stress, radicali liberi e raggi ultravioletti. Attivare questa proteina significa ridurre il livello dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), che viene prodotto nell'ipotalamo e la cui riduzione corrisponde al declino delle cellule nervose. I ricercatori hanno dimostrato che aumentare il livello di questo ormone può aumentare la produzione di neuroni, rallentando l'invecchiamento. E' la base per una futura strategia per poter controllare molte malattie legate all'invecchiamento.