Tratto dalla tesi di Nicla Niero.
"Per la riuscita del PAS è molto importante l’esistenza di un ambiente che permetta all’individuo di cambiare e che concorra alla realizzazione della modificabilità cognitiva.
L’ambiente è il luogo dove il soggetto trascorre molte ore della sua giornata, esso può essere la scuola, la famiglia o il luogo di lavoro.
Perché abbia la funzione di modificare deve organizzare delle situazioni che producano “una tensione positiva tra ciò che è conosciuto e ciò che deve ancora essere appreso”.
Conoscenza ed adattamento sono strettamente correlati tra loro ed il passaggio deve avvenire in un clima sereno.
In questo delicato processo di modificazione, è insostituibile il ruolo del mediatore. Feuerstein spesso ricorda la favola di “Ago e filo" perché essa trova un’applicazione diretta al mediatore e al metodo.
Infatti la teoria sul PAS è il filo che unisce i pezzi della trama, ma “l’ago”, è la forma in cui il programma si usa, l’ago dipende dalla mano del mediatore. Cosa può essere il filo se l’ago non apre il cammino? Feuerstain afferma che non è possibile raggiungere lo scopo senza che si modifichi il maestro.
Vi è quindi la necessità che il mediatore venga formato affinché i suoi strumenti non corrano il rischio dipende dalla mano del mediatore".
Per ulteriori informazioni, potete contattarmi al seguente indirizzo mail: m.boninelli@unive.it
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