Grazie al carbonio 14, prodotto dai test nucleari degli anni ’60, è stato possibile datare le cellule nervose del cervello e scoprire che i neuroni continuano a formarsi nell’età adulta.
Lo fanno al ritmo di 1400 al giorno, rinnovandosi costantemente nella regione chiamata ippocampo. La scoperta, pubblicata sulla rivista Cell, si deve a un gruppo coordinato da Jonas Frisen del Karolinska Institute a Stoccolma.
Si è pensato a lungo che nell’uomo non si formino nuovi neuroni dopo la nascita. Questa è la prima prova, sottolinea Frisen, che c’è una rigenerazione di neuroni nel cervello umano durante tutta la vita. Ciò suggerisce che il processo contribuisca al funzionamento del cervello e svolga un ruolo importante nelle funzioni cognitive nell’età adulta. La ricerca ha infatti mostrato che la rigenerazione dei neuroni avviene nell’ippocampo, una regione del cervello fondamentale per la memoria e l’apprendimento. Inoltre, è noto che la nascita di nuovi neuroni nel cervello adulto acuisce la memoria nei roditori e lo stesso potrebbe accadere negli esser umani.
Ma la scoperta ha anche un’altra implicazione: «si sospettata da tempo - ha osservato Frisén - che la depressione sia legata alla riduzione della rigenerazione dei neuroni nell’ippocampo e alla luce della nuova scoperta potrebbero essere messe a punto terapie più efficaci per la cura di questa malattia».
A causa di limitazioni tecniche, finora non è stato possibile quantificare la quantità di nuovi neuroni che nascono nel cervello umano. Per superare questo ostacolo, Frisen con il suo gruppo ha usato un metodo innovativo per datare la nascita di nuovi neuroni. La tecnica si basa sui livelli di carbonio 14 accumulatosi in atmosfera durante i test nucleari condotti fra il 1955 e il 1963. Poiché nel ’63 i test nucleari sono stati banditi i livelli atmosferici di carbonio 14 sono diminuiti a un tasso noto e la tecnica necessita di sapere le frazioni precise di queste diminuzioni. Quando mangiamo vegetali o prodotti animali, assorbiamo il carbonio 14 presente in atmosfera e accumulato nei cibi ingeriti. Di conseguenza, nel momento in cui mangiamo, l’esatta concentrazione atmosferica di questo elemento si imprime nel Dna dei nuovi neuroni. Confrontando le concentrazioni di carbonio 14 trovate nel Dna con le frazioni atmosferiche note di C14, dal ’63 in poi, i neuroni possono essere datati. Misurando la concentrazione di carbonio 14 nel Dna di neuroni prelevati dall’ippocampo di esseri umani defunti, i ricercatori hanno trovato che più di un terzo di queste cellule vengono regolarmente rinnovate per tutta la vita.
http://www.lastampa.it/2013/06/07/scienza/il-cervello-si-rigenera-nuovi-neuroni-anche-da-adulti-5V2givFbBSwPU2wBi7z5uL/pagina.html
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