giovedì 18 dicembre 2014

Prossimi Corsi in Partenza sul Metodo Feuerstein primo semestre 2015

Carissimi lettori
vi comunico con piacere le date dei prossimi corsi in partenza sul Metodo Feuerstein che verranno  attivati nel primo quadrimestre del 2015
Insieme alle date vi fornisco gli indirizzi mail di riferimento a cui rivolgervi per qualsiasi dubbio o perplessità a riguardo.
1) Sede: Ariccia-Roma
Corso PAS BASIC Primo Livello 
Ente organizzatore Fondazione Giorgina Borgiani in Collaborazione con Bimbi in Arte 
Date: 23-24-25 Gennaio; 30-31-1 Febbraio 
Riferimenti: Dr.ssa Bocci Raffaella info@fondazionegiorginaborgiani.org 

2)Sede: San Giovanni la Punta- Catania

Corso: Pas Standard Primo Livello 
Ente Organizzatore: Villa Angela 
Date: dal 9 Marzo al 14 Marzo (corso a numero chiuso con posti limitati)  
ECM riconosciuti: 50 crediti 
Riferimenti: Dr.ssa Maria Luisa Boninelli: marialuisa.boninelli@unive.it


3) Sede: San Giovanni La Punta-Catania 
Corso: Pas Standard Primo livello 
Ente Organizzatore: Villa Angela 
Date: dal 13 Marzo al 18 Marzo (corso a numero chiuso con posti limitati)  
ECM riconosciuti: 50 Crediti 
Riferimenti: Dr.ssa Maria Luisa Boninelli: marialuisa.boninelli@unive.it


4) Sede: Pompei 
Corso: Pas Standar Primo Livello 
Ente Organizzatore: Teseo Formazione 
Date:10-11-12 Aprile e 8-9-10 Maggio 
ECM riconosciuti: 50
Riferimenti: teseo.formazione@tiscali.it; marialuisa.boninelli@unive.it


un cordiale saluto
m.luisa b.

lunedì 10 novembre 2014

Metodo Feuerstein: educare ad esprimere il proprio potenziale

METODO FEUERSTEIN - La scuola che tutti vorremmo è un luogo a misura di bambino dove ognuno venga stimolato a conoscere le proprie potenzialità e a farle crescere. Dove i limiti vengano considerati come opportunità e risorsa e dove ciascuno possa esprimere se stesso al meglio. Molti sono i metodi pedagogici che hanno come presupposto il bambino e la sua interezza, da quello Montessoriano a quello Steineriano e tutti partono dallo studio di bambini in condizioni svantaggiate. Il metodo Feuerstein, meno conosciuto rispetto agli altri due, parte dal concetto che la sfera cognitiva non abbia un limite e che ognuno di noi può migliorarsi sempre. 
METODO FEUERSTEIN E APPRENDIMENTO MEDIATO - Così come una mamma sceglie gli stimoli giusti da dare al proprio bambino, sceglie il momento giusto in cui insegnare al bambino a camminare, nuotare, andare in bicicletta,  nello stesso modo un maestro del metodo Feuerstein sceglie in che modo andare a potenziare l’intelligenza umana attraverso determinate strategie. Non esistono misurazioni fisse, rigide e statiche, non si viene etichettati e limitati, tutto viene svolto con grande rispetto del potenziale intellettivo. E se qualcosa non riesce al bambino in questo dato momento non è detto che più tardi potrebbe riuscirci.


METODI A CONFRONTO - i benefici del metodo feuerstein 
Il prof. Feuerstein mette a punto il suo metodo con i bambini usciti dai campi di concentramento che avevano subito uno shock emotivo particolarmente grave. La dott. Montessori mette a punto il suo metodo con i bambini di un quartiere popolare di Roma alla soglia della prima guerra mondiale, il prof. Steiner concentra il suo metodo nell’educazione dei figli dei lavoranti in una fabbrica. Ognuno di questi metodi parte dalla preparazione degli insegnati, dal materiale proposto ai bambini e dall’ambiente che circonda gli alunni.
NON SPRECHIAMO L’INTELLIGENZA - Ognuno di noi arriva a scuola con il proprio bagaglio culturale che viene plasmato e avviato verso l’uniformità del pensiero. Ad un determinato stimolo deve esserci una determinata risposta. Nelle teorie di Feuerstein non sono gli stimoli in se’ a fare la differenza, ma l’intervento degli adulti (genitori o insegnanti) che hanno il compito di “mediare” ciò che viene presentato al bambino, quindi fargli scoprire qual è l’utilità di ciò che stanno imparando.
IL COMPITO DELL’INSEGNANTE - L’insegnante deve innanzi tutto credere che ogni bambino possa imparare e sta a lui cercare le strategie per aiutarlo. Gli insegnanti che utilizzano l’approccio Feuerstein devono sempre tenere in considerazione l’emotività del bambino che sia timido o irrequieto, deve insegnare loro a riconoscere le emozioni in se stessi e negli altri, che le emozioni e gli stati d’animo cambiano nel tempo (ad esempio all’inizio di un gioco e alla fine: se si vince si provano delle emozioni, se si perde se ne provano altre).
SFERA COGNITIVA E SFERA EMOTIVA - Un bambino che ha un livello cognitivo alto ma e’ frustrato smetterà di apprendere così come un bambino che ha un livello cognitivo modesto se emotivamente e’ equilibrato apprenderà senza difficoltà’. Altra cosa importante e’ quella di rendere i bambini autonomi nel pensare e nel trovare soluzioni quindi l’insegnante deve sempre porre domande ai bambini per cercare di farli ragionare sul perché’ accade qualcosa. Inoltre, se un bambino viene mortificato o messo in difficoltà non farà alcun progresso, mentre se un insegnante farà sentire il bambino competente aiutandolo a trovare la strada per risolvere una sua difficoltà questi farà passi da gigante.

mercoledì 29 ottobre 2014

Roma, 36° Workshop Internazionale

July 5-17, 2014
Join the Feuerstein Institute
Rome, Italy! 
Join the Feuerstein Institute in the Eternal City!
The Feuerstein Institute, in cooperation with ICSEM, Il Pitigliani ATC and the University of Antwerp is pleased to announce the 36th Annual International Summer Workshop.
 


The International Summer Workshop introduces educators, psychologists and other specialists to the theory of and hands-on practice of Structural Cognitive Modifiability and the Mediated Learning Experience. Participants will learn how to use the Dynamic Assessment (LPAD) and Instrumental Enrichment (IE) tools for positive intervention.

Shoresh is the place to study the Feuerstein Method, at the hands of the foremost experts and leading specialists. Don't miss out!
Important Dates 
  • March 15, 2015 - Early bird registration discount
  • April 15, 2015 - Last day to submit prerequisite materials for advanced LPAD and Trainers courses
  • May 25, 2015 - Closing day for workshop registration
Course Offerings
  • Instrumental Enrichment (IE): Standard, Basic, Tactile
  • Learning Propensity Assessment Device (LPAD): Standard, Basic
  • Trainers Courses: IE Standard, IE Basic, IE Tactile, LPAD
Courses will be taught in English and Italian; please see emails in the coming weeks for more information.   
  

For More Information
Please contact Rachel Reichmann, International Coordinator.   
Phone: 972-2-569-3315
Fax: 972-2-569-3380

lunedì 13 ottobre 2014

Rimini, Convegno Supereori Workshop: L’adolescente con BES a scuola: sviluppo dell’identità nella prospettiva del Progetto di vita adulta











 Carissimi lettori, 
sono lieta di comunicarvi che all'interno del Convegno insieme alla collega Federica Bartoletti terrò una relazione sull'Adolescente con Bes a Scuola: sviluppo dell'identità nella prospettiva del progetto di vita adulta. 
La scuola è, per definizione, il luogo dell’istruzione dove si affinano abilità, si sviluppano nuove competenze, si acquisiscono conoscenze e saperi che permettono e permetteranno la partecipazione piena alla vita della società. A scuola diventano “visibili” molte possibilità e risorse ma emergono anche problematiche e difficoltà, spesso sintomi di un disagio evolutivo che “esplode” durante la pre-adolescenza e l’adolescenza. I professionisti dell’educazione appaiono sempre più disarmati e con poche risorse per poter agire in modo tempestivo ed efficace.
L’ idea di Bisogno Educativo Speciale (BES) fondata sul funzionamento globale della persona, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel modello ICF, porta a un evidente superamento delle categorie diagnostiche tradizionali e far diventare la classe una vera «comunità» di relazioni, all’interno della quale si viva senso di appartenenza, si sia stimati, si possa contribuire con le proprie capacità ma anche responsabilità per il benessere degli altri. Per realizzare ciò sono indispensabili un’attenzione sistematica e un uso specifico di una serie di metodologie didattiche diversificate a sostegno dello sviluppo cognitivo e della prosocialità. Dall’utilizzo di metodiche didattiche eterogenee possono trarre beneficio non solamente gli alunni con disabilità o quelli che a scuola hanno difficoltà, ma tutti gli alunni.
Lo scopo del workshop è quello di analizzare le diverse possibilità che l’educatore, l’insegnante e la comunità educativa possono progettare e agire all’interno del percorso scolastico, al fine di costruire un profilo di competenza che non sia un sistema chiuso, caratterizzato da una fissità di competenze, ma un luogo dove l’alunno abbia la possibilità di acquisire significative competenze anche per il suo futuro professionale.
Il Workshop si terrà giorno 25 Ottobre dalle 11.30 alle 13.30 
Destinatari: insegnanti e educatori che operano negli istituti scolastici superiori e nei centri giovani.

Rimini, Convegno Supereroi Fragili Adolescenti a scuola tra vecchi e nuovi disagi.

 Carissimi lettori 
nei giorni 24 e 25 Ottobre presso il Palacongressi di Rimini è stato organizzato dal Centro Studi Erickson il primo Convegno Nazionale Supereroi Fragili: Adolescenti a scuola tra vecchi e nuovi disagi. 
Il disagio in adolescenza: l’età preadolescenziale e adolescenziale rappresenta una fase particolarmente delicata dello sviluppo, essendo caratterizzata da rapide trasformazioni sul piano fisico, psicologico e relazionale. In tale periodo, famiglia, scuola, gruppo dei pari, società, media, tecnologie e social network possono influenzare in modo importante la vita del ragazzo.
Durante il Convegno si approfondiranno le difficoltà e il disagio in adolescenza, soffermandosi sulle possibili cause e sulle conseguenti reazioni e condotte comportamentali, sia “internalizzate”, riferite agli adolescenti in prima persona, sia “esternalizzate”, ossia quelle che preoccupano da vicino familiari e insegnanti. Tra le prime rientrano ad esempio i disturbi alimentari, la depressione, i disturbi d’ansia, le condotte autolesionistiche e le dipendenze, mentre le seconde si riferiscono a tutti quei comportamenti che turbano gli equilibri familiari, scolastici e sociali e che costituiscono dei campanelli d’allarme per chi li osserva, pur non implicando necessariamente nell’adolescente la consapevolezza di una sofferenza.

Il Convegno è strutturato in 2 sessioni plenarie e 14 workshop di approfondimento per un totale di 15 ore di formazione. L’opportunità di partecipare a più workshop permetterà ad ogni iscritto di costruire un percorso personalizzato in base alla propria professione, ai singoli interessi e agli specifici bisogni formativi.

domenica 5 ottobre 2014

Corso: Programma di arricchimento Strumentale Primo livello Standard Procida


Corso: due teste sono meglio di una. Il cooperative learning come risposta ai bisogni educativi speciali.





Date Partenza del corso 13 ottobre 2014
Modalità La formazione online offre la possibilità di apprendere utilizzando la piattaforma internet. Il corsista potrà scaricare le dispense, rispondere ai questionari e consultare i forum senza vincoli di orari. Il corso prevede un impegno di circa 30 ore online suddivise in 3 moduli.   
Docente Maria Luisa Boninelli, formatore Senior accreditato e autorizzato alla formazione Feuerstein.
Relatore in diversi convegni sulla disabilità e integrazione scolastica. Collabora da diversi anni con il Centro Studi Erickson nel campo della formazione e dell’editoria per i docenti di ogni ordine e grado.
Presentazione Con la direttiva del 27 dicembre 2012 relativa ai Bisogni educativi speciali (BES) il MIUR ha accolto gli orientamenti da tempo presenti in alcuni Paesi dell’Unione Europea.
La direttiva sollecita infatti i docenti a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con BES. Di fronte a tale richiesta, molti insegnanti denunciano la difficoltà di implementare strategie di personalizzazione in classi sempre più numerose, disponendo di strumenti spesso carenti.
Il cooperative learning risponde a tali esigenze creando una didattica inclusiva e offrendo in modo interattivo, semplice e immediato una risposta a tale emergenza scolastica.

Destinatari dirigenti scolastici, insegnanti di sostegno, insegnanti curricolari, componenti del GLI di distretto, Funzioni strumentali, coordinatori di classe o di sezione, educatori
Programma e
contenuti
modulo n. 1 - Introduzione generale ai Bisogni educativi Speciali e al Cooperative Learningobiettivi:
  • Conoscere i presupposti teorici e la normativa di riferimento sui Bisogni Educativi Speciali e le basi teoriche dell’apprendimento cooperativo
contenuti:
  • Presentazione degli alunni con BES
  • La normativa di riferimento
  • Creazione di una didattica inclusiva
  • L’ apprendimento cooperativo come risposta ai BES
modulo n. 2 - I BES: dalla rilevazione precoce alla creazione di interventi didattici mirati.obiettivi:
  • Individuazione degli alunni BES
  • Analisi di casi, per individuare:
    1. caratteristiche del contesto
    2. casistica e differenziazione delle diagnosi
    3. ipotesi di intervento
contenuti:
  • progettazione di interventi reali all’interno della classe
  • facilitazioni didattico-disciplinari
  • modalità di monitoraggio e verifica dell'efficacia degli interventi
modulo n. 3 - La didattica per tutti e per ciascunoobiettivi:
  • Sviluppare l’apprendimento cooperativo in classe per la creazione di una didattica inclusiva
contenuti:
  • Presentazione della struttura dell’apprendimento cooperativo: teorie e principi di riferimento
  • In che modo è possibile creare un ambiente cooperativo
  • Creazione di materiali strutturati
  • L’importanza di lavorare in gruppo
Materiali Raccolta di materiale bibliografico, dispense e schede operative
Metodologia didattica Discussione tramite forum con tutor disciplinare sulle tematiche: dubbi, richieste di ulteriori chiarimenti, esperienze. Studio individuale. Esercitazione su studio di casi. Questionari di autovalutazione. Verranno per ogni modulo presentate esercitazioni sia individuali sia di gruppo per la rielaborazione delle conoscenze pregresse con i nuovi argomenti oggetto del corso
Costi 130,00 € + IVA; PROMO per i gruppi che iscrivono più di 3 persone 90,00 €+ IVA
Crediti ECM NO
Modalità d’iscrizione Inviare una mail all’indirizzo marialuisa.boninelli@unive.it indicando nome cognome, indirizzo, indirizzo mail, numero di telefono/cellulare.
Per ulteriori informazioni potete contattare il seguente numero di telefono 345-9420545

Catania: Corso Programma di Arricchimento Strumentale Basic II livello

Organizzatore Dr.ssa Maria Luisa Boninelli - unmomentostopensando - www.irsmef.it e-mail: marialuisa.boninelli@unive.it; irsmef@irsmef.it  tel: 345/9420545  328/7341421
Date 14 -15 novembre
28- 29 novembre
05 -06 dicembre
12 -13 dicembre
Modalità in presenza
Sede e orari Via Padova 36 Catania (la sede potrà essere cambiata in relazione al numero degli iscritti)
Venerdì ore 15-19; Sabato a ore 9-13 e 14-19
Docenti Maria Luisa Boninelli, formatore Senior accreditato e autorizzato alla formazione Feuerstein. Relatore in diversi convegni sulla disabilità e integrazione scolastica. Collabora da diversi anni nel campo della formazione e dell’editoria con il Centro Studi Erickson per tutti i docenti di ogni ordine e grado.
Presentazione Temi centrali del corso, che chiude il percorso formativo del PAS Basic, sono l’importanza dell’apprendimento affettivo/emozionale e la correzione/sviluppo di funzioni cognitive e operazioni mentali fragili o immature.
La parte pratica consiste nello studio degli ultimi cinque Strumenti del PAS Basic:
Confronta e scopri l’assurdoB e Confronta e scopri l’assurdo 2: attraverso l’esplorazione sistematica e l’uso di criteri di confronto, permettono di scoprire e comprendere perché una certa situazione è assurda e ci crea disequilibrio cognitivo; con il supporto di domande stimolo, cloze, tabelle, approfondiscono l’uso dell’eserciziario Confronta e scopri l’assurdo A
Impara a fare domande per la comprensione della lettura: aiuta a comprendere un testo, insegnando a porsi domande che individuano connessioni e nessi sintattici e favoriscono la comprensione
Pensa e impara a prevenire la violenza: attraverso la descrizione di una storia, insegna a individuare il contenuto del conflitto, a prendere in considerazione soluzioni alternative, privilegiando quelle che risolvono il conflitto evitando il ricorso alla violenza
Conosci e identifica: attraverso una serie di domande strutturate fornisce l’occasione per attivare un gran numero di operazioni mentali, dalle più semplici alle più complesse

Destinatari insegnanti, educatori professionali, pedagogisti, psicologi, logopedisti, terapisti della riabilitazione, medici, operatori socio-sanitari, genitori e applicatori non professionali
Programma e
contenuti
modulo n.1 - Parte teorica
obiettivi:
  • suscitare interesse e motivazione
  • riprendere i fondamenti teorici del PAS Basic
  • usare gli strumenti per l’analisi del funzionamento cognitivo di base
  • approfondire il rapporto emozione/cognizione
contenuti:
  • la teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale e dell’Esperienza di Apprendimento mediato (ripresa)
  • fattori affettivi, emozionali e cognitivi nel processo di apprendimento
  • lista delle funzioni cognitive fragili/immature nel soggetto a basso livello di funzionamento cognitivo
modulo n.2 - Parte pratica
obiettivi:
  • scoprire e capire la natura di un’assurdità intesa come l’incongruità tra due situazioni che vengono presentate per creare uno stato di disequilibrio
  • completare catene sintattiche di informazioni e costruire la risposta a partire dalla ricerca di informazioni
  • identificare una situazione di conflitto e cercare soluzioni alternative per la sua risoluzione
contenuti:
  • esecuzione delle pagine che compongono gli Strumenti
  • Confronta e scopri l’assurdoB
  • Confronta e scopri l’assurdo 2
  • Impara a fare domande per la comprensione della lettura
  • Pensa e impara a prevenire la violenza
  • Conosci e identifica
Materiali 5 eserciziari del PAS Basic 2, una dispensa, un manuale applicativo
Metodologia didattica In piccoli gruppi, che consentono un alto livello di interattività, si alternano momenti di lavoro individuale e di elaborazione collettiva, sotto la guida del formatore che coinvolge i corsisti nella definizione del problema, nell’analisi delle strategie utilizzate per risolverlo, nella partecipazione a proposte di soluzione il più possibile numerose e divergenti.
Costi € 600,00 IVA INCLUSA
Per coloro che si iscrivono entro e non oltre il 30 settembre è previsto uno sconto del 10 % sul costo del corso (€ 540,00 iva inclusa). Oltre tale data non potrà essere effettuata alcuna agevolazione.
Modalità d’iscrizione Per ricevere il modulo di iscrizione contattare irsmef@irsmef.it In alternativa telefonare al 345/9420545  o  al  328/7341421 o la 348/5850531
L'iscrizione si intende perfezionata con il versamento della quota tramite bonifico bancario entro e non oltre il 31 Ottobre intestato a:
Associazione IRSMEF:  IT51P0301984230000007513896

Seminario Reuven Feuerstein: i bambini del mondo ti aspettano. Testimonianze per un maestro.

ericksonlogo vieusseux




collodi
 L’International Center for Studies on Educational Methodologies – ICSEM è lieto di invitarLa al Seminario di studi


REUVEN FEUERSTEIN: I BAMBINI DEL MONDO TI ASPETTANO
Testimonianze per un Maestro


22 ottobre 2014
Fondazione Collodi, Palazzo Strozzi, Firenze


Programma 
15.00 Accoglienza e registrazione dei partecipanti
15.15 Introduzione - prof. Umberto Margiotta, Il progetto culturale e sociale di ICSEM
15.45 Testimonianze per un Maestro - Sandra Damnotti, Bio-bibliografia di Reuven Feuerstein: storia in itinere delle esperienze italiane
16.00 Interventi programmati dei partecipanti sulle aree individuate nel call for paper
18.00 Chiusura dei lavori
Comitato Scientifico
  • Umberto Margiotta, Università Ca' Foscari di Venezia
  • Dario Ianes, Libera Università di Bolzano
  • Mario Di Mauro, presidente onorario di ICSEM
  • Sandra Damnotti, vicepresidente di ICSEM
  • Maria Luisa Boninelli, segretaria
L'iscrizione è gratuita ai fini organizzativi siete pregati di compilare il seguente link

http://www.icsem.it/component/chronoforms/?chronoform=Seminario-22-ottobre-2014

venerdì 12 settembre 2014

Napoli, Corso Programma di Arricchimento strumentale Basic

Buongiorno a tutti
sono lieta di annunciare la partenza del Corso Programma di Arricchimento Strumentale Basic organizzato dall'Associazione Teseo di Napoli.
Il corso di terrà nelle seguenti date:
17-18-19 Ottobre
7-8-9 Novembre
Per questo corso è stato richiesto l'accreditamento dei Crediti ECM
Per ulteriori informazioni potete contattare il seguente indirizzo mail: info@teseoformazione.it



Corso Pas II Livello Standard Valeggio sul Mincio (VR)

Carissimi lettori
ho il piacere di comunicarvi che è stato attivato


       
Corso di Formazione: Il Metodo Feuerstein
 Programma di Arricchimento Strumentale
II° Livello Standard
Luogo: Studio Hotel Eden, Valeggio Sul Mincio 10-11-12 Ottobre; 21-22-23 Novembre
Orari:  Venerdi 14.30-19.00 Sabato 9.00-13.00-14.00-19.00; Domenica9.00-13.00- 14.00- 18.00

Obiettivi:
·       conoscenza approfondita della teoria dell’Apprendimento Mediato
·       Utilizzo consapevole e competente dei Criteri di Mediazione 
·       Sviluppo e analisi dei propri processi cognitivi
·       Gestione della lezione
·       Coscienza degli strumenti relativi al II° Livello P.A.S.
1.    Istruzioni
2.    Relazioni Familiari
3.    Relazioni temporali
4.    Orientamento Spaziale II
5.    Classificazioni
·       Potenziamento delle abilità di mediazione capaci di migliorare l’apprendimento
Contenuti:
*        Analisi degli strumenti metodologici (Criteri di Mediazione, Analisi delle funzioni cognitive, Carta Cognitiva)
*        Il problema dell’apprendimento.
*        I criteri della mediazione.
*        Obiettivi o sottobiettivi del PAS.           
*        Organizzazione degli incontri PAS.
*        Progettazione di attività cognitive collegate agli strumenti
*        L’uso del Programma di Arricchimento Strumentale in risposta ai Bisogni Educativi Speciali e disabilità grave. 

Tempi:
45 ore totali
N.B. QUESTO CORSO PREVEDE LE ORE FORMATIVE REALI CONTRATTUALI, RICHIESTE DAL FEUERSTEIN INSTITUTE. Corsi con ore di formazione inferiori alle 45 ore non corrispondono ai criteri formativi stabiliti dal FEUERSTEIN INSTITUTE e pertanto non possono essere considerati una formazione valida al Metodo Feuerstein.

Responsabile del Corso
Prof.ssa Maria Luisa Boninelli, qualificata e accreditata come formatore Senior associato al Feuerstein Institute di Gerusalemme, diretto dal prof.re Feuerstein, autorizzata all’insegnamento del Metodo.

Docenti
Dr.ssa Paola Pini, qualificata e accreditata come formatore Senior associato al Feuerstein Institute di Gerusalemme, diretto dal prof.re Feuerstein, autorizzata all’insegnamento del Metodo.
Prof.ssa Adriana Volpato, Formatore di primo livello associato al Feuerstein Instiute e formatore AID esperta nel campo dei Disturbi specifici dell’apprendimento e ADHD.

Destinatari
La formazione è rivolta in particolare a quanti operano in attività psicopedagogiche, sociali e formative nell’ambito della scuola e della sanità (insegnanti, operatori sociali, logopedisti, psicologi, formatori, etc.)

Costi
380 euro+ iva  per chi si iscrive entro il 20 Settembre;  420 euro+ iva  dopo il 20 Settembre il costo comprende gli strumenti di II livello e i materiali didattici.
Per informazioni potete inviare una mail a: Dr.ssa Marialuisa Boninelli: marialuisa.boninelli@unive.it  

martedì 2 settembre 2014

5 Settembre, Brescia Seminario di Studio sui Bisogni educativi speciali

Carissimi 
ho il piacere di comunicarvi che giorno 5 Settembre sarò a Brescia per tenere una relazione al seminario di studio organizzato dal I.C. Ovest e I.C. Est presso l’aula Magna del ’Istituto Abba/Ballini di Brescia – Via Tirandi n.3.
Il titolo della relazione avrà la seguente tematica "Una scuola per i BES, per i DSA, per la disabiltà, per gli stranieri, una scuola per ogni svantaggio. L’insegnante come può orientarsi n questa complesità?" 
L'invito è gratuito ed è aperto a tutti coloro che si occupano di educazione. 
Per ulteriori informazioni potete contattare gli I.C. di riferimento. 

martedì 26 agosto 2014

Articolo: lettori non si nasce lo si diventa

Quante volte i genitori mi chiedono: «Prof, perché non li obbliga a leggere?» oppure vengo interpellata in questo modo: «Prof, io compro libri su libri ma mio figlio non vuole leggere. Che devo fare?» .
Io sorrido e penso alla mia esperienza. Non sono una lettrice nata, lo sono diventata con molta calma e soprattutto non perché qualcuno mi abbia stimolata alla lettura.
La mia casa era piena di libri eppure da bambina non mi degnavo di aprirli. Ai compleanni ogni libro ricevuto in regalo costituiva per me una grande delusione. Ma i miei genitori non mi hanno mai costretta a leggere.
Sul finire delle elementari mi innamorai della serie tv «Pippi Calzelunghe» . Mio padre, allora, mi acquistò il romanzo della scrittrice svedese Astrid Lindgren, «madre» della ragazzina dalle treccine rosse, e io mi tuffai nella lettura senza rendermi conto che per una principiante affrontare più di 400 pagine non era cosa da poco.
A mio parere, non si può dire che gli stimoli familiari siano indispensabili per avviare alla lettura i bambini o i ragazzi. Io ho un fratello più grande e lui, pur avendo a disposizione la medesima biblioteca ben fornita, non ha mai avuto la mia stessa passione.
Mettiamo pure che si abbia a disposizione una biblioteca paterna come quella di Leopardi, non è scontato che vi passino ore ed ore durante la giovinezza, emulando il poeta recanatese. Anzi, è molto più probabile che si finisca per odiare quella biblioteca e quei libri così a portata di mano. A volte il gusto della ricerca è molto più appassionante.
Ecco perché, da docente, non  impongo ai miei allievi più piccoli, che frequentano il biennio, i libri. che piacciono a me, lascio che scelgano loro, se hanno piacere di leggere. Quelli del triennio, invece,  a causa del poco tempo a disposizione, devono inevitabilmente affrontare alcuni classici della letteratura italiana e straniera.  E non sempre li gradiscono.
L’amore per la lettura non deve e non può essere forzato. Amare i libri deve essere una scelta e l’inizio di questo amore non ha data né età.
Quando si viene catturati dalla lettura è per sempre, non importa se abbiamo sei anni, e sappiamo a mala pena distinguere le lettere dell’alfabeto, o se ne abbiamo sessanta. L’importante è che sia una scelta spontanea, non una forzatura come la scuola vorrebbe. 

tratto da: corriere.it

Un parco giochi per facilitare l'interazione sociale tra i bambini

Una scuola a Owings Mills, che si occupa di bambini autistici dai 2 agli 8 anni, Il Shafer Center, ha recentemente installato un parco giochi destinato ad aiutare i bambini attraverso l’interazione sociale e le capacità motorie.
Le attrezzature specializzate sono in grado di “favorire l’interazione sociale” tra i bambini autistici, che a volte hanno maggiori difficoltà e impiegano un tempo maggiore ad interagire socialmente soprattutto per un corretto uso dei segnali sociali.
“Tante attività nel parco giochi richiedono più di una persona”, ha detto Kristen DeBoy, terapista di analisi comportamentale applicata, ABA, presso la Shafer Center, “questo favorisce l’interazione sociale.”
Il parco giochi è dotato di giochi speciali, appositamente realizzati l’attrezzatura del parco giochi tuttavia è simile a ciò che viene utilizzato sui campi da gioco tradizionali, ma ha elementi sensoriali, come ad esempio uno scivolo a rulli, che sono utili per i bambini autistici. Il Shafer Center non è l’unica scuola locale con un parco giochi Autism Friendly. Il Kennedy Krieger Institute ne ha installato uno nel 2012 per i suoi studenti, e altri ce ne sono in tutto il paese.
Immaginefdb I ricercatori hanno cominciato a considerare i campi da gioco come una forma di terapia per i bambini nello spettro autistico fin dal 1975, ha detto Luke Kalb, un  dottorato nel dipartimento di salute mentale della Johns Hopkins University.  I campi da gioco possono essere costruiti e realizzati in modo tale da agire sui “deficit” dei bambini autistici come ad esempio una mancanza di competenze sociali , una iper o ipo attività mentre li si aiuta a sviluppare delle capacità motorie.
Secondo Kalb i parchi giochi possono essere considerati terapeutici poiché presentano un livello adeguato di sfida fisica, supportano il gioco immaginativo e aiutano i bambini a strutturare i loro movimenti. Senza dubbio il beneficio che i bambini autistici ricavano da questi parchi è ancora da verificare attraverso ricerche specifiche.
Inoltre i parchi giochi cosi strutturati possono essere utilizzati anche per osservare i bambini e identificare alcuni tratti specifici inerenti al disturbo dello spettro autistico, secondo Kalb ” i parchi giochi sono più naturalistici e meno strutturati” , “E’ un contesto ottimale per capire meglio lo sviluppo del bambino.”  DeBoy ha riportato come la speciale altalena abbia aiutato un bambino che seguiva. Questo bambino che non amava parlare con gli altri bambini e soprattutto giocava da solo, ma grazie all’altalena, che richiede più di una persona per essere usata e ha quattro sedili con schienali più un posto in mezzo, ha iniziato a chiedere agli amici di giocare assieme.
Secondo DeBoy ciò risponde ad uno dei grandi quesiti dei genitori di bambini con disturbo dello spettro autistico  “I miei figli hanno amici e possono essere in grado di giocare con gli altri bambini?”.images (12)
Il moto particolare di alcuni giochi può scuotere i bambini ipoattivi o aiutare a calmare e a scaricare l’ eccesso di energia quando lo swing  ondeggia avanti e indietro come il pendolo di un orologio, il movimento può essere rilassante; quando si gira come una trottola, la sensazione nei bambini è invece più stimolante.
Il nuovo parco giochi è stato progettato da una società locale, Sparksatplay, che si è specializzata nella creazione di spazi esterni unici.  Le competenze acquisite sul campo da gioco, come chiedere un altro bambino di  giocare assieme , possono anche essere riproposte in altri contesti , magari facendoli sentire abbastanza sicuri per chiedere ad un amico di sedersi con loro a pranzo, o di giocare al chiuso con loro in un giorno di pioggia.

Articolo: struttura del cervello autistico

Il nuovo studio condotto dal Dr. Guomei Tang, David Sulzer e colleghi, sta ricevendo molta attenzione. Questa ricerca, come altre ricerche nello stesso campo, mostra come vi sia una diversità nella struttura del cervello delle persone con disturbo dello spettro autistico. Vi sono delle differenze nella connettività cerebrale, alcune aree del cervello sono coordinate ad  altre aree in  maniera differente rispetto alle persone a sviluppo tipico. download (5)Il team di ricerca del Dr. Tang e di Sulzer ha trovato una spiegazione a questa connettività atipica nelle sinapsi, i collegamenti fisici attraverso le quali le cellule del cervello comunicano tra loro. Un’interessante caratteristica dello sviluppo del cervello è che il numero di sinapsi diminuisce con l’aumentare dell’età. I bambini più piccoli hanno più sinapsi rispetto a ragazzi e adolescenti e le sinapsi “extra” sono destinate a perdersi con il passare degli anni.
Il lavoro di Tang e Sulzer mostra come nell’autismo il numero di sinapsi sia conforme alla media alla nascita ma non riesca a diminuire con il passare degli anni, come avviene alle persone con sviluppo tipico, ciò comporta che gli adolescenti con disturbo dello spettro autistico hanno un numero maggiore di sinapsi rispetto ai coetanei a sviluppo tipico.
I Dr. Tang e Sulzer hanno inoltre svolto delle ricerca su un particolare tipo di topo, considerato un modello di ricerca per l’autismo, il quale presenta una mutazione nel gene per la sclerosi tubercolosa e presenta un numero eccessivo di sinapsi. I ricercatori hanno trattato questi particolari topi con un farmaco (Rapamycin) che ha reso possibile la diminuzione del numero di sinapsi e un miglioramento nel comportamento sociale.
images (7)La Rapamicina, chiamata correttamente sirolimus è un farmaco immunosoppressore usato per prevenire il rigetto nei trapianti d’organo. Il Sirolimus è un antibiotico macrolide  scoperto come prodotto di un batterio  in un campione di terreno proveniente da Rapa Nui (Isola di Pasqua), e per questo motivo è anche chiamato Rapamicina. La rapamicina nei mammiferi ha come bersaglio una serina treonina chinasi (mTOR, mammalian Target Of Rapamycin) che regola la crescita, la proliferazione, la motilità e la sopravvivenza delle cellule.  Tuttavia può avere gravi effetti collaterali tra cui la soppressione del sistema immunitario, l’infiammazione polmonare e un elevato rischio di diabete. A causa di questi gravi effetti collaterali non può essere raccomandato per i bambini con disturbo dello spettro autistico. Vi è un ulteriore farmaco che potrebbe essere oggetto di ricerca, chiamato everolimus, molto simile alla Rapamicina ma utilizzato per i pazienti con sclerosi tubercolosa, una malattia genetica che provoca tumori, ritardi cognitivi e aumenta il rischio di autismo.
Anche se non è ancora chiaro  se l’eccessivo numero di sinapsi sia un problema per un grande numero di persone con disturbo dello spettro autistico o sia limitato a poche persone,  gli scienziati però possono ora  condurre altri studi e ricerche per individuare nuovi farmaci più sicuri che possano aiutare a ripristinarne il normale numero. Importante è considerare che se un farmaco può normalizzare il numero di sinapsi e il comportamento sociale nei topi  non è altrettanto certo che abbia la stessa efficacia con le persone con disturbo dello spettro autistico.

Articolo:I bambini autistici hanno più sinapsi cerebrali degli altri

La notizia arriva direttamente dai ricercatori della Columbia University Medical Center (CUMC): bambini e adolescenti autistici avrebbero un maggior numero di sinapsi.
Se avere un buon numero di sinapsi può essere un fattore positivo, averle in eccesso può essere deleterio. Come è possibile, dunque, che se ne formino addirittura in abbondanza?
Secondo gli scienziati si tratta di una sorta di mancata “potatura”.  Avete presente cosa accade alla vegetazione se non viene mai potata nei mesi primaverili? Ecco, nelle sinapsi avviene una cosa simile: si forma una sorta di foresta cerebrale.

Il rallentamento del processo cerebrale di potatura durante lo sviluppo porterebbe a effetti profondi sulle funzioni del nostro cervello. Questo perché, come ben si sa, le sinapsi sono i punti in cui i neuroni si connettono e comunicano tra di loro. Va da sé che la comunicazione non può essere efficiente se è eccesiva.«È la prima volta che qualcuno ha cercato e visto la mancanza di potatura durante lo sviluppo dei bambini con autismo, anche se i numeri più bassi di sinapsi in alcune aree del cervello sono stati rilevati nei cervelli di pazienti anziani e nei topi con comportamenti autistico-simili», spiega il ricercatore professor David Sulzer
La potatura sinaptica sembra essere guidata da un processo di degradazione cellulare noto come autofagia. L’unico modo per risolvere il problema sarebbe l’ausilio di un farmaco che sia in grado di ripristinare la normale potatura sinaptica.
Per tentare una possibile soluzione è stata testata la rapamicina – detta anche Sirolimus. Si tratta di un farmaco immunosoppressore tradizionalmente utilizzato nei trapianti d’organi per evitarne il rigetto.
La ricerca, condotta per ora solo su animali (modelli murini con autismo) è stata in grado di tracciare il difetto di potatura di una proteina denominata mTOR – o bersaglio della rapamicina nei mammiferi – che, tra le altre cose regola la crescita e la sopravvivenza cellulare.
Quando mTOR diviene iperattiva le cellule cerebrali perdono la capacità di autofagia cellulare portando a numero eccessivo di sinapsi.Ripristinando nei topi il normale processo di auofagia e la conseguente potatura sinaptica i comportamenti autistico-simili sono diventati reversibili. Per far tutto ciò i ricercatori hanno scelto di utilizzare la rapamicina, la cui funzione – è risaputo – inibisce le proteine mTOR.

Il farmaco funzionava comunque anche se somministrato dopo che i comportamenti autistici si erano instaurati da tempo. Questo porta gli scienziati a pensare che il medicinale può essere adoperato anche a malattia avviata.
Secondo quanto riportato sulla rivista Neuron, nel cervello dei malati di autismo vi è una quantità eccessiva di proteina mTOR. La Rapamicina, tuttavia, è stata in grado di inibire mTOR riportando l’autofagia a condizioni normali.

«Il fatto che possiamo ravvisare cambiamenti nel comportamento suggerisce che l’autismo può essere ancora curabile dopo che è stato diagnosticato al bambino, se riusciamo a trovare un farmaco migliore», dichiara il prof. Sulzer.
«La cosa incredibile circa i risultati – continua Sulzer – è che centinaia di geni sono stati collegati all’autismo, ma quasi tutti i nostri soggetti umani avevano mTOR iperattiva e una diminuzione di autofagia e tutti sembrano avere una mancanza di normale potatura sinaptica. Questo ci dice che molti dei geni, forse la maggioranza, possono convergere sulla via mTOR/autofagia, allo stesso modo in cui molti affluenti portano al fiume Mississippi. Quando mTOR è instabile e ha ridotto l’autofagia, blocca la normale potatura sinaptica che può essere alla base dell’apprendimento di un comportamento appropriato che può essere una caratteristica unificante di autismo».

Secondo Alan Packer, ricercatore americano della Simons Foundation e co-finanziatore dello studio, eseguire uno screening della proteina mTOR e l’attività autofagica potrà fornire in un prossimo futuro un valido mezzo per diagnosticare alcune caratteristiche dell’autismo al fine di poter somministrare il trattamento più idoneo al soggetto autistico.
«Questa interessante ricerca potrebbe aiutare a sviluppare la nostra comprensione delle complesse differenze cerebrali che esistono tra le persone con autismo e quelli che non hanno tale condizione. Tuttavia, l’idea che un farmaco potrebbe essere sviluppato per trattare l’autismo deve essere valutata con cautela. Oltre a considerare le implicazioni etiche, ci chiediamo se è possibile estrapolare gli effetti dei farmaci sui topi che mostrano un comportamento apparentemente autistico e simile a esseri umani che in realtà hanno una reale disabilità», conclude
Carol Povey, direttore del Centro per l’Autismo della National Autistic Society.
Lo studio è pubblicato sulla rivista Neuron.
tratto da: stampa.it