mercoledì 21 marzo 2012

Impariamo ad imparare: percorso introduttivo online sul Metodo Feuerstein

Cari Lettori, 
vi comunico, con piacere, la partenza della 3°edizione del corso di formazione online " Impariamo ad imparare: percorso introduttivo sul Metodo Feuerstein" che inizierà a fine Marzo. 

Partenza del corso
Martedì 20 marzo

Tutor
Maria Luisa Boninelli
Formatrice al Metodo Feuerstein

Destinatari
Insegnanti ed educatori

Presentazione
La scuola rappresenta un contesto di attività e di interazioni molto complesso nel quale agiscono stili di comunicazione, forme di pensiero, contenuti di conoscenza e modalità relazionali eterogenei e molto articolati. Ciò genera una variazione continua nelle organizzazioni mentali interindividuali e intraindividuali in relazione alle condizioni e ai contesti in cui si vivono e si praticano esperienze e in cui si costruiscono conoscenze.
Il processo di crescita di un alunno mette continuamente in gioco componenti strategiche di pensiero che, se quotidianamente guidano e sorreggono la sua esperienza evolutiva, nello stesso tempo condizionano costantemente il suo divenire (in quanto prodotto di una realtà personale, storica, sociale e culturale). Di qui il verificarsi di situazioni che rendono difficile e spesso problematico il lavoro dell’insegnante soprattutto se non è in grado di dotarsi di strumenti di intervento sulle capacità di gestione del processo di apprendimento dei propri allievi.
Il presente percorso online  si rivolge agli insegnanti e agli educatori e ha come obiettivo quello di focalizzarsi sulle funzioni e sulle abilità dei loro studenti perché  siano sempre più consapevoli dei processi, delle strategie più efficaci per sviluppare e raggiungere gli obiettivi del loro apprendimento.
Punto di partenza di questo percorso è la teoria del Prof.re Reuven Feuerstein, psicologo Israeliano che considera l’intelligenza non come una serie di “tratti” ereditati geneticamente, immutabili e responsabili del comportamento caratteristico di un individuo, ma come la “propensione dell’organismo a modificarsi, nella sua struttura cognitiva, in risposta al bisogno di adattarsi a nuovi stimoli, di origine interna o esterna che siano” ( Feuerstein, 1998)

Argomenti
Modulo 1:    Impariamo ad imparare. Percorso Introduttivo sul Metodo Feuerstein: verso un nuova educazione cognitiva   Obiettivi: Introduzione al Metodo Feuerstein: concetti chiave e riferimenti teorici  
Materiali: dispense di studio. Articoli tratti da riviste.
Contenuti:   Lo sviluppo cognitivo secondo Jean Piaget
Genesi e  sviluppo del Linguaggio di  Vygostkij
Lo sviluppo intellettivo secondo il modello Bruner
La modificabilità cognitiva strutturale e i sistemi applicativi di Reuven  Feuerstein         
 Metodologia didattica: discussione tramite forum con tutor disciplinare sulle tematiche affrontate nel modulo: dubbi, richieste di ulteriori chiarimenti, esperienze e casi presentati dai corsisti. Esercitazione su studio di casi.

Modulo 2:    Impariamo ad imparare. Percorso Introduttivo sul Metodo Feuerstein Problem solving e funzionamento cognitivo  
Obiettivi: Identificazione delle funzioni cognitive   
Materiali: dispense di studio. Articoli tratti da riviste.
Contenuti:   Modello dell’atto mentale
Le funzioni cognitive carenti cosa sono e come riconoscerle 
Metodologia didattica: discussione tramite forum con tutor disciplinare sulle tematiche affrontate nel modulo: dubbi, richieste di ulteriori chiarimenti, esperienze e casi presentati dai corsisti. Esercitazione su studio di casi.

Modulo 3:    Impariamo ad imparare. Percorso Introduttivo sul Metodo Feuerstein: L’esperienza di apprendimento mediato  
Obiettivi:  Presentazione di criteri di Mediazione
Materiali: dispense di studio. Articoli tratti da riviste.
Contenuti:   teoria dell’esperienza di apprendimento Mediato
Il mediatore e i criteri di mediazione
La mancanza di esperienza di apprendimento mediato nella scuola come    causa dell’insuccesso scolastico    
Metodologia didattica: discussione tramite forum con tutor disciplinare sulle tematiche affrontate nel modulo: dubbi, richieste di ulteriori chiarimenti, esperienze e casi presentati dai corsisti. Esercitazione su studio di casi.

Modulo 4:  Impariamo ad imparare. Percorso Introduttivo sul Metodo Feuerstein:   La carta cognitiva uno strumento per la creazione di una didattica inclusiva. 
Obiettivi:  Presentazione della Carta Cognitiva   
Materiali: dispense di studio. Articoli tratti da riviste.
Contenuti:   Utilizzo dei sette parametri della Carta Cognitiva per la realizzazione di una  lezione didattica. 
Metodologia didattica
Discussione tramite forum con tutor disciplinare sulle tematiche affrontate nel modulo: dubbi, richieste di ulteriori chiarimenti, esperienze e casi presentati dai corsisti. Esercitazione su studio di casi.

21 Marzo, Giornata Mondiale per la Sindrome di Down

Carissimi lettori, 
condivido con tutti voi il video creato da COORDOWN per la Giornata Mondiale della Sindrome di Down che cade oggi nel primo giorno di Primavera 
La testimonianza di questo video mi riporta ad una frase del Prof.re Reuven Feuerstein: " Sta sicuro, c'è speranza". 
Buona visione. 

martedì 20 marzo 2012

Articolo: sindrome di Down integrarsi si può.


Molti esempi dimostrano come per le persone affette dalla sindrome down sia possibile raggiungere un grado di autonomia sufficiente. Tuttavia, restano in piedi diversi altri problemi, non ultimo quello dell'aumento dei casi, per la scelta diffusa di fare figli in tarda età, oltre alle difficltà cui sono sottoposti i genitori, spesso molto anziani

di VALERIA PINI ROMA - Francesca fa la segretaria all'Ospedale Gaslini di Genova. Mario fa il magazziniere a Roma, mentre Vittorio ha conquistato un posto da bibliotecario a Torino. Sono storie di chi ce l'ha fatta, persone affette dalla sindrome di Down, che sono riuscite a costruirsi una via in piena autonomia. Qualcuno riesce anche a laurearsi, come Giusi e Pablo. Ma non per tutti è così. A volte i percorsi sono più complicati. Domani, 21 marzo, si celebra la Giornata mondiale delle persone con sindrome di Down. Coordown 1, il Coordinamento nazionale delle associazioni, ha lanciato Credi ancora che l'integrazione non sia possibile?, una campagna contro pregiudizi e luoghi comuni.

I dati e le stime.
Oggi in Italia i Down sono più di 38.000 e, da stime recenti, sono aumentati anche i bambini nati con la stessa sindrome. Un dato, questo, attribuibile al fatto che si mettono al mondo figli in età sempre più avanzata. "Le donne si sottopongono a screening prenatali, ma spesso decidono di andare avanti con la gravidanza, anche se scoprono che il bimbo è down - dice Aldo Moretti, direttore Scientifico del Centro italiano Down 2 - . Non abbiamo dati nazionali, ma dalle stime nelle diverse regioni scopriamo che la media di nuovi nati down è molto vicina a quella degli anni '70, quando non si facevano controlli".

Il lungo percorso dei genitori.
La nascita di un bambino down resta comunque un momento delicato per una famiglia. "Quando il piccolo arriva è un momento difficile per la famiglia. Lì per lì ci sono tante paure e bisogna fare i conti con una realtà che non si conosce. Con il tempo poi si impara a conoscere il bambino e nasce il rapporto con lui", spiega Franca Torti, segretario nazionale del Coordown, e madre di una giovane down. Per i genitori è un percorso lungo, fatto di difficoltà, ma anche di tenerezza e amore quello con un bambino disabile. Un rapporto che, secondo le statistiche, dura sempre di più.

Aumenta la speranza di vita.
Oggi il 61% di Down ha più di 25 anni. "Nel '75 l'età media era di 21-22 anni, oggi di 50 e l'aspettativa di vita 61. In passato morivano molto presto, spesso per le deformazioni cardiache che ora sono facilmente operabili". Diverse anche le malattie che si sviluppano con l'età. "I 50 anni di un down sono come i 70 di un normodotato. Hanno le stesse patologie della gente comune con un'incidenza più alta e si sviluppano prima. In più, c'è il rischio della demenza, che è più frequente nei down, alcune sono legate al fatto che invecchiano prima. Servirebbero altri studi sull'argomento, per fare luce su questa situazione", dice ancora Moretti.

Le regole dell'integrazione. L'altro problema è che sono persone disabili, che vivono più a lungo, e con genitori sempre più anziani. "All'orizzonte ci sono situazioni in cui la famiglia non può gestirli e per questo è importante lavorare per dar loro l'autonomia - conclude Moretti - . E' importante anche per prevenire certe forme di demenza. Se l'individuo non esce mai e non ha frequenti occasioni di integrazione, si ammala più molto più facilmente". Non a caso, infatti, sull'integrazione si lavora fin dai primi anni di vita.  "La scuola deve aiutare la socializzazione di questi ragazzi, ma anche insegnare loro qualcosa, ecco la ragione per cui non bisogna fare tagli in questo settore. Lo stimolo attraverso i coetanei è importante", dice Franca Torti, segretario nazionale del Coordown. Anche lo sport può essere utile ai ragazzi disabili, perché insegna a stare con gli altri e a rispettare le regole. Il rapporto con gli altri e l'integrazione sono la chiave verso l'autonomia. lavoro e professioni - convivenza nell'esempio mandato

domenica 11 marzo 2012

Castiglione delle Stiviere, Corso di Formazione per docenti non specializzati

Corso di Formazione per docenti non specializzati 
                                           “Dal P.E.I. AL PROGETTO DI VITA”
Presentazione di strumenti e modalità educativo-didattiche utili nella pratica quotidiana. 
 
PROGRAMMA

Primo Modulo - 8 Marzo 2012 dalle ore 14.30 alle ore 18.30 

Presentazione del formatore e del gruppo di lavoro,
“Normativa per una Didattica Speciale”  
Break
Laboratorio “ Un momento sto pensando”
             
Secondo Modulo 15 Marzo  dalle ore 14.30 alle ore 18.30

Accoglienza
“Dalla  Diagnosi funzionale”  all’ ICF
Break
Attività di Laboratorio sulla Check list ICF

Terzo Modulo 22 Marzo dalle ore 14.30 alle ore 18.30
Accoglienza
“ Dalla Diagnosi Funzionale all’ICF: Il Proflilo Dinamico Funzionale ”
Break
Attività di Laboratorio “Costruire un Profilo Dinamico Funzionale secondo il modello ICF- CY”

Quarto Modulo 29 Marzo ore 14.30-18.30
Accoglienza
“ Il Piano Educativo Individualizzato: un progetto a più Mani”
Break
Attività di Laboratorio “Costruire un Piano Educativo secondo il modello ICF- CY”

Quinto  Modulo  12 Aprile ore 14.30-18.30

Accoglienza
“ Adattamento dei libri di testo per una didattica inclusiva”
Break

Attività di Laboratorio: “ Libri tra le mani”

Storia di un bimbo speciale.

Diego,
il mio secondo figlio è nato il 6 marzo 2004, dopo una gravidanza normalissima con ecografie nella norma e nessun allarme di alcun tipo!!!!
Quel giorno è stato meraviglioso , ho partorito molto naturalmente, senza problemi ,il punteggio di Apgar del bimbo era 9/10 quindi tutto molto bene, dopo 3 ore precise dal parto sono andata al nido a prenderlo e lui stava nell'incubatrice quella classica ( dove stanno tutti i bimbi per qualche ora quando nascono)
mi ricordo che rivedendolo pulito e vestito dissi :" madonna!!Sembra il figlio di Taison ( il pugile):" tanto era tozzo di corporatura, ricordo che il collo non si vedeva e sembrava pesasse 4,5 kg invece che 3.210 come era in realtà!
Quando l'ho avuto in braccio e lo guardato in viso, però , dopo aver controllato se era tutto al posto giusto e in numero esatto ( come feci anche con il primo 5 dita per ogni arto.....etc) dissi:
" pare dipinto da quanto è bello...è perfetto come una bambola"
Iniziai da subito ad allattarlo al seno e lui era sveltissimo a succhiare...veloce come non lo era mai stato suo fratello più grande.
Dopo 2 giorni e mezzo ci mandarono a casa..tutto pareva andare bene solo le OTOEMISSIONI ( esame audiometrico eseguito di prassi su tutti i neonati) era andato male , Diego appariva sordo, ma le infermiere mi rassicurarono dicendo che il più dei bimbi appena nati sono ancora pieni di muco e non rispondono positivamente a quel esame.
Mi fecero notare anche una ASSIMMETRIA NEI MOVIMENTI DI BASE.. ma niente di preoccupante, dissero, con un pò di fisioterapia tutto sarebbe andato a posto......
Io , da stupida, mi dissi questo bambino parte male già dall'inizio , e me ne andai a casa un pò proccupata.( OGGI A RIPENSARCI SORRIDO PERCHE' ERANO PICCOLEZZE AL CONFRONTO DI QUELLO CHE SAREBBE POI STATO)
Diego mangiava molto voracemente, ma poi dormiva miracolosamente anche 6 ore di fila, e io mi dicevo, ma che bravo bambino, mangia e dorme!
Alla prima visita dal pediatra a 1 mese di vita lui mi fece notare che era cresciuto quasi niente, 1 cm in un mese e il peso era uguale alla nascita, mi disse che era strano che non fosse cresciuto almeno in altezza e mi consigliò di fare una visita da un bravo specialista in GASTROENTEROLOGIA a Mestre circa 100 km da Vicenza.
Presi subito appuntamento , ma ci sarebbe voluto due msi ,l'appuntamnto era per il 30/05/2004, così nel frattempo cominciai a pensare a cosa avesse questa creatura...malattie metaboliche...o altro, ma senza farne una malattia, io lo vedevo normale ,ma col passare dei giorni Diego comincia a rigurgitare sempre di più e sempre più frequentemente , piangeva forse per il bruciore dovuto ai ripetuti vomiti...dormiva sempre di più e mangiava molto meno, e i giorni passavano,ma io non volevo vedere il problema...se non che
il 27 maggio dopo che più di qualcuno mi aveva fatto notare vari sintomi di disidratazione , mia cognata medico..viene appositamente a casa mia e mi dice:" Cri forse è meglio che lo portiamo in ospedale, tanto per sicurezza.." io un pò scettica e quasi per farli tacere tutti, accetto, sicura che niente mi avrebbero detto!
La sera dello stesso giorno Diego è pieno di fili che escono dal suo corpo, alimentato da una flebo con il cuore sotto controllo , e un sacco di BIP BIP che suonano appena lui si muove!!!!
DIO CHE SUCCEDE?
La pediatra che al mattino ci ha accolto con il codice verde (non in pericolo di vita ) e ci ha ricoverati con codice rosso(vita o morte) mi dice:" Signora io mi stupisco che questo bambino sia ancora vivo!!!!Con i valori riscontrati dalle analisi del sangue, una persona normale, sarebbe M O R T A!!!!"
iO NON CAPIVO COSA STASSE SUCCEDENDO..IL MONDO CROLLAVA AIUTOOOOOOO
Mi disse che si era pian piano adattato alla situazione di emergenza e solo per questo motivo era sopravvissuto , lì capii che Diego era un bambino S P E C I A L E!!!
Dopo 2 settimane di visite specialistiche ed esami a raffica( ecocardiogramma, encefalogramma, ecografia addominale, ototrinolarigoiatra, oculista, cardiologo, neuropsichiatra infantile , mappe cromosomiche, e trasfusione del sangue) Diego era cresciuto 1 kg e 200g, sembrava un'altro, con la somministrazione della terapia antireflusso ha ricominciato a succhiare dal mio seno e non vomitava più, malformazioni gravi agli organi vitali non furono riscontrate e già quello era una grande cosa, la mappa cromosomica era a posto, malattie metaboliche non ne aveva, e allora cos'era successo???????????
Dopo circa 1 mese , durante il quale io continuavo ad osservare mio figlio per capire cosa avesse che non andava e durante il quale lui iniziava a sorridere e a guardarsi intorno come tutti i neonati, un giorno mi chiama la pediatra dell'hospedale e mi dice:" forse abbiamo capito cos'ha Diego...
....... LA SINDROME DI RUBINSTEIN-TAYBI......
io chiesi subito di che si trattava e lei ,ricordo, mi disse:
" SARA' UN BIMBO SIMPATICO E ALLEGRO ANCHE SE RESTERA' UN PO' PICCOLO"
Io mi sentii rassicurata e non avendo ancora internet per cercare informazioni su una cosa così rara, chiamai mia cognata medico, che dopo essersi documentata mi richiama e mi dice:" cri...ma sei sicura? rubinstein-taybi?" si dico io , e lei continua " ma è una sindrome bruttissima con mille problemi associati"
Io guardando Diego che mi sorrideva dolcemente e le dissi : " a me pare vispo e bello come il sole, avrà pure questa sindrome, ma è sempre il mio meraviglioso DIEGO"
Ecco così inizia la convivenza con questa sindrome rara e per me come per la maggiorparte delle persone e medici sconosciuta.
Devo dire che Diego è stato fortunato perchè problemi grossi di salute fin'ora non ne ha avuti, abbiamo fatto qualche piccolo intervento, come i drenaggi alle orecchie perchè il primo anno di vita era un otite dietro l'altra seguita da litri di antibiotico..tutti i raffreddori erano suoi e i bacilli e qualsiasi pestilenza era sua...ma a parte questo abbiamo subito pochi ricoveri .
Abbiamo fatto scendere entrambi i testicoli , e in contemporanea asportato le adenoidi, così ora sta molto meglio e si ammala raramente.
Durante una cistografia, per sospetto refluso urinario (aveva 2 anni e mezzo circa) si escluse la possibilità di reflusso , ma il professorone di padova che lo esamino, dalla radiografia si accorse di un possibile problema all'anca dx.
Dopo dei raggi alle anche e visita ortopedica gli fu diagnosticato il MORBO DI PERTHES( riduzione per sfregamento della testa del femore ) una patologia che lo accompagnerà fino alla fine dell'adolescenza.
Fortunatamente siamo riusciti ad accorgerci subito e abbiamo evitato il peggio...cioè fermarlo in passeggino magari con un divericatore che lo bloccasse nei movimenti.
Questo vuol dire che , anche qui il mio piccolo bimbo speciale si è A D A T T A T O al problema e ha iniziato a camminare con un andatura un pò strana, ma che gli ha permesso di far sgretolare la testa del femore in modo rotondeggiante, così non ha mai avuto grandi dolori da sfregamento con l'anca e a potuto continuare a camminare su due piedi..anche se per brevi tratti.
Una volta all'anno raggi e visita dall'ortopedico che controlla il decorso della patologia.
Una volta all'anno facciamo anche la visita oculistica , ma fin'ora abbiamo evitato gli occhiali , sebbene ci siano dei problemi di exoforia(occhi che deviano in fuori) in qualche posizione di sguardo in particolari momenti, e un pò di ptosi( palpebre supeirori abbassate) in entrambi gli occhi che però più di tanto non disturba la visione.
Diego da quando ha 5 mesi e stato seguito prima per la fisioterapia....gli abbiamo insegnato a prendere gli oggetti, a guardarli e seguirli, a sbatterli, a sentirne i suoni..e poi verso gli 7 mesi quando era riuscito a tenere bene sù il capo ha iniziato a imparare a stare seduto da solo...e dopo qualche tempo e tante craniate ci è riuscito, allora fu il momento del gattonare o spostarsi per essere un pò più autonomo..e anche lì urli e pianti ,che con il tempo si trasformarono in applausi per Diego che riusciva ad arrivare dove voleva!
Ricordo un episodio ad una seduta di fisioterapia in cui lui ha gattonato verso un bimbo di 9 anni che stava ancora lavorando nel tenere sù il capo( immaginatevi la sua situazione)e questo bimbo per 10 secondi guardò,alzando la testa Diego,che gli sorrideva di fronte, ricordo sua mamma era strafelice perchè mai per così tanto tempo aveva tenuto sù la testa da solo.
Quel giorno mi sentii in colpa perchè Diego in pochi mesi era riuscito a gattonare e a stare seduto da solo, e quel bimbo erano 9 anni che lavorava tutti i giorni e non aveva fatto che microscopici progressi.Pensai alla forza di quella mamma nell'accudire e far crescere una creatura così delicata e mi dissi: " mai e poi mai lamentarsi di questa sindrome , perchè diego è fortunato perchè già così fà un sacco di cose che altri bambini forse non faranno mai.
Quando aveva 18 mesi l'ho inserito al nido dove ha imparato moltissime cose, dopo 6 mesi ha iniziato a camminare e dopo pochi mesi mangiava da solo seduto con gli altri compagni a tavola, ha imparato a relazionarsi con bimbi e adulti a cui dava più attenzione che ai giochi.Consiglio a tutte le mamme di fare questa esperienza meravigliosa per i nostri figli e la loro autonomia.
Ora che ha 5 anni e mezzo è un bimbo felice, abbastansa cosciente di se stesso e dei pericoli ( strada fuoco, altezza etc..) sa difendersi e imporsi per ottenere ciò che vuole, non parla ancora ,ma con piccole paroline( mamma, papà, pipì, cacca e molte altre) e una mimica e gestualità fantastica e completamente di sua invenzione riesce a spiegarsi e a relazionarsi abbastanza bene.
Da giugno del 2009 dopo 1 mese di impegno assiduo che coincide con le vacanze in camper....F I N A L ME N T E Diego è senza pannolino, sempre ,giorno e notte e per la cacca 1 volta al giorno con un microclisterino lo sto aiutando a essere autonomo anche in quello.
A settembre 2009 abbiamo iniziato anche l'avventura di logopedia nella clinica di foniatria e logopedia "TRIESTE del dot. Croatto " a Padova, dove hanno creduto nelle potenzialità di Diego partendo dalle pochissime vocalizzazioni che lui emetteva...ora a 8 anni Diego riesce a spiegarsi anche con gli estranei usando parecchie parole frasi, a volte ne usa due..e raramente tre...ma la sua voglia di comunicare è talmente grande che pian piano il suo linguaggio migliora sempre più...da settembre frequenta la scula primaria di Polegge, dove è stato accolto in modo straordinariamente inclusivo da insegnanti e alunni tutti...oggi legge tutte le lettere dell'alfabeto, si allena e riesce a leggere molte sillabe e qualche parolina intera..riconosce i numeri anche se per lui è ancora difficile abbinarci una quantità reale...i compagni di classe sono diventati tutti suoi amici e hanno imparato ad amarlo e a giocare con lui...è veramente ben inserito sia inn classe che a scuola..alla mattina si sveglia e mi dice...mamma .....scolaaaa ed è felice di andare dai suoi amici.
Diego è un attore ,un ballerino, gli piace immitare qualsiasi cosa, ama i cartoni( Dora e Diego, la casa di topolino, little einstein, tom & gerry,pippi calzelunghe, teletubbies) ama nuotare, ama stare con i suoi amici,adora mangiare specialmente il gelato, stravede per i suoi genitori e suo fratello Gabriel è un bambino F E L I C E e vive una vita serena e normale anche se è un bambino 
S P E C I A LE.....insomma DIEGO E' DIEGO FANTASTICO UNICO RARO PROPRIO PERCHE' E' COSI' e per nessuna ragione al mondo vorrei che fosse " normale" altrimenti non sarebbe più Diego.
Io amo mio marito e Gabriel mio figlio più grande, ma l'amore che ho per Diego va oltre qualsiasi dimensione e mondo..è infinito, immenso lui è la mia vita, da amare,proteggere,far crescere giorno per giorno, sempre con immensa gioia.
Questa è per ora la mia testimonianza per tutte le mamme che si trovano o si troveranno a vivere con la sindrome di RUBINSTEIN- TAYBI...ricordatevi che sono bambini specialie voi avete avuto l'onore di metterli al mondo e di aiutarli a crescere e a combattere in questo misero mondo che troppo spesso mette barriere a chi non è " normale", ma è SPECIALE come loro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

lunedì 5 marzo 2012

Vicenza, Corso sul Programma di Arricchimento Strumentale Primo livello

Informagiovani contrà Barche 55 - Vicenza

Gentili amici, abbiamo il piacere di invitarvi
al corso di formazione PAS STANDARD di primo livello organizzato
grazie alla nostra associzione RTS UNA VITA SPECIALE.


Cos'è il Metodo Feuerstein?
Il Metodo Feuerstein si fonda su una teoria dell’apprendimento che enfatizza il ruolo dell’adulto mediatore nel processo di apprendimento.
Uno dei punti di forza del mediatore è la sua capacità di comunicare a fini di apprendimento, analizzando costantemente l’interazione con il paziente e con la famiglia per costruire dinamiche positive o correggere/integrare dinamiche insoddisfacenti. Questo percorso formativo modifica in prima istanza l’educatore che diventa così capace di modificare la sua relazione con il bambino e quindi il bambino stesso, creando un circolo virtuoso del suo apprendimento.

Il mediatore non è solo un buon comunicatore: supportato da un efficace apparato diagnostico e didattico, egli sa individuare le carenze e i punti di forza del soggetto e analizza la difficoltà o il deficit nei termini dei disfunzionamenti cognitivi che determinano la prestazione non efficace. In questo modo diventa possibile, all’interno di un intervento di prevenzione e/o di riabilitazione, sfruttare al massimo la modificabilità intrinseca in ogni essere umano per produrre modificazioni cognitive di natura strutturale e per ciò stesso stabili nel tempo.

Per stimolare la modificabilità cognitiva Feuerstein ha messo a punto un corposo eserciziario: il Programma di Arricchimento Strumentale, che viene presentato in termini di obiettivi generali e specifici:
correggere eventuali funzioni cognitive carenti;
arricchire il proprio repertorio cognitivo in termini di operazioni e strategie;
creare un bisogno di apprendere attraverso la formazione di abitudini cognitive e metacognitive;
produrre processi di pensiero riflessivo ed introspettivo;
sviluppare una motivazione intrinseca al compito.
Ogni sessione centrata sulla presentazione di uno Strumento prevede i seguenti momenti:
presentazione del compito,
spiegazione dei termini utilizzati,
preparazione del lavoro autonomo,
ricerca di processi e strategie,
orientamento all’insight.

Presentazione dei singoli Strumenti:

In situazione di simulazione dell’intervento PAS il formatore presenta gli esercizi carta-matita che compongono i singoli Strumenti. Le prove sono content-free, nel senso che non hanno un contenuto specifico, ma sono un veicolo per puntare l’attenzione sulle funzioni cognitive che devono essere corrette, sviluppate e arricchite. Nella formazione di primo livello vengono presentati i primi cinque Strumenti:
Organizzazione di Punti: insegna abilità spaziali, strategie di organizzazione, flessibilità nell’uso di strategie.
Orientamento Spaziale 1: sviluppa il sistema di orientamento relativo allo schema corporeo.
Confronti: sviluppa la capacità di confrontare come atto di pensiero basilare.
Percezione Analitica: potenzia i processi percettivi, la capacità di analisi e di sintesi.
Immagini: è uno strumento non verbale che attraverso la lettura delle immagini permette l’attivazione di numerose funzioni cognitive.
Al termine di ogni sessione dedicata agli Strumenti è prevista una fase in cui vengono verificati gli apprendimenti e viene favorito il loro trasferimento alla professionalità specifica dei partecipanti.

Contenuti del corso
Come si apprende e perché si apprende: il pensiero di Reuven Feuerstein.
Modificabilità Cognitiva Strutturale
L’Esperienza di Apprendimento Mediato
I Criteri di Mediazione
L’Organizzazione di una lezione utilizzando il Programma di Arricchimento Strumentale
Carta Cognitiva
Analisi del funzionamento cognitivo
Il modello di atto mentale e le funzioni cognitive carenti
Il ruolo dell’adulto nei processi di mediazione
Presentazione e sperimentazione dei primi 5 strumenti del Programma:
-Organizzazione di Punti
-Orientamento Spaziale
-Confronti
-Percezione Analitica
-Immagini.

Destinatari
Un corso metodo Feuerstein è utile per tutti coloro che si occupano di educazione, di psicologia, di pedagogia e di bisogni educativi speciali.

Tempi e date:
48 ore di lezioni frontali e 30 ore di tirocinio facoltative
Periodo e Orario : Marzo- Maggio (vedi orari indicati alla fine della pagina)
Organizzazione: lezione frontale, lezione interattiva, lavoro di piccolo gruppo
Materiali: matita, gomma
Spazio: aula con tavoli a semicerchio
Utenti: massimo 25 partecipanti

Docenti
Prof.ssa Maria Luisa Boninelli, qualificata dall'ICELP (International Center for the Enhancement of Learning Potential) di Gerusalemme come formatore Senior associato al Feuerstein Institute
Dr.ssa Paola Pini, qualificata dall’ICELP (International Center for the Enhancement of Learning Potential) di Gerusalemme come formatore Senior associato al Feuerstein Institute

Calendario:

venerdì 23 /03 dalle 14.30 alle 18.30
sabato 24 /03 dalle 09.00-13.00 alle 14.00-18.30
domenica 25/03 dalle 09.00 alle 12.30


venerdì 13 /04 dalle 14.30 alle 18.30
sabato 14/04 dalle 09.00-13.00 alle 14.00-18.30
domenica 15/04 dalle 09.00 alle 12.30

venerdì 11/05 dalle 14.30 alle 18.30
sabato 12/05 dalle 09.00-13.00 alle 14.00 -18.30
domenica 13/05 dalle 09.00 alle 12.30

Si terrà presso un aula della struttura INFORMAGIOVANI Contrà Barche,55 -36100 Vicenza

Costi
420 euro a partecipante comprensivo degli strumenti e dei materiali didattici.
La quota, oltre alla docenza, comprende gli strumenti e materiale di supporto didattico in CD, attestato di partecipazione con firma di Feuerstein, assistenza on-line
Iscrizioni entro e non oltre il 13 marzo 2012.

Per informazioni ed iscrizioni contattare:

ASSOCIAZIONE RTS - UNA VITA SPECIALE -

e-mail: rubinstein-taybi@hotmail.it
info_corsifeuerstein@virgilio.it

venerdì 2 marzo 2012

1° Convegno Erickson sul Metodo Feuerstein: programma

Programma

Venerdì 20 aprile 14.00-18.00

Sessione plenaria
Presentazione e introduzione dei lavori

Processi di pensiero e processi di apprendimento. La neuropsicologia cognitiva e i nuovi traguardi della ricerca scientifica
Mario Di Mauro (direttore Centro Studi Feuerstein – Centro Interateneo per la ricerca didattica e la formazione avanzata – università Ca’ Foscari di Venezia)
La Teoria della modificabilità cognitiva strutturale di Feuerstein e il valore dell’esperienza di apprendimento mediato: come creare un ambiente modificante
Maria Luisa Boninelli (Formatrice Associata al Feuerstein Institute di Gerusalemme e al Centro Studi Feuerstein – Centro Interateneo per la ricerca didattica e la formazione avanzata – università Ca’ Foscari di Venezia)
Approfondimenti con i relatori e chiusura sessione

Sabato 21 aprile 9.00-13.00

Workshop in parallelo sulla metodologia Feuerstein
Studio e applicazioni di modelli psico-pedagogici di empowerment cognitivo e relazionale

Workshop 1
La Metodologia Feuerstein in ambito clinico
La metodologia Feuerstein può essere utilizzata con successo in ambito clinico, in quanto mette a disposizione validi strumenti conoscitivi e d’intervento che permettono di potenziare i processi cognitivi e metacognitivi, favorendo inoltre il senso di competenza e di autoefficacia percepita.
Paola Pini (Formatrice Associata al Feuerstein Institute di Gerusalemme)

Workshop 2
La Metodologia Feuerstein in ambito educativo e scolastico
La scuola è un contesto di attività e di interazioni molto complesso nel quale agiscono stili di comunicazione, forme di pensiero, contenuti di conoscenza e modalità relazionali eterogenei e molto articolati.
Nel suo lavoro quotidiano, l’insegnante è quindi chiamato a sapere esprimere competenze oggi irrinunciabili per un pro-
fessionista dell’educazione.
All’interno del workshop i partecipanti avranno modo di sperimentare e sperimentarsi attraverso la «Pedagogia della me-
diazione» e le «Esperienze di apprendimento mediato».
Maria Luisa Boninelli (Formatrice Associata al Feuerstein Institute di Gerusalemme e al Centro Studi Feuerstein – Centro Interateneo per la ricerca didattica e la formazione avanzata – università Ca’ Foscari di Venezia)

Workshop 3
La Metodologia Feuerstein in ambito socioprofessionale
Dalla valutazione dinamica in funzione della selezione/valutazione del personale, al potenziamento cognitivo di adulti in situazione di mobilità aziendale; dalla riqualificazione professionale allo sviluppo di abilità cognitive avanzate (pensiero laterale, capacità di anticipazione, pensiero inferenziale, problem solving creativo). Nel corso del workshop si simula l’applicazione di materiali relativi ad alcune esperienze attuate, discutendone impostazione metodologica e caratteristiche specifiche.
Sandra Damnotti (Presidente del Centro Autorizzato alla formazione Feuerstein Mediation ARRCA)

Sabato 21 aprile 14.00-16.00

Sessione plenaria
Le competenze metacognitive e lo sviluppo del potenziale di apprendimento. Perché applicare il Programma di arricchimento strumentale di Reuven Feuerstein
Sandra Damnotti (Presidente del Centro Autorizzato alla formazione Feuerstein Mediation ARRCA)

È possibile misurare l’intelligenza? Dal tradizionale approccio statico al nuovo approccio dinamico per la valutazione dei processi cognitivi
Paola Pini (Formatrice Associata al Feuerstein Institute di Gerusalemme)


Informazioni

Orario

Venerdì: dalle 14.00 alle 18.00
Sabato: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00

Sede
Centro Studi Erickson, Via del Pioppeto 24, 38121 Gardolo TRENTO

Attestato
Al termine del Convegno verrà rilasciato un attestato di frequenza.

Costo
Il costo del Convegno è di 
€ 185,00 + IVA 21% (€ 223,85 IVA compresa) per iscrizioni individuali,
€ 215,00 + IVA 21% (€ 260,15 IVA compresa) per enti e istituzioni.
Per iscrizioni multiple da parte di scuole ed enti è possibile richiedere delle quote agevolate a: formazione@erickson.it.
In caso di rinuncia la quota non è rimborsabile.

Iscrizioni
Inviare, possibilmente via fax, al Centro Studi Erickson (0461 956733), la richiesta di iscrizione, allegando la fotocopia della ricevuta del versamento della quota di iscrizione.

Per info
Centro Studi Erickson
Via del Pioppeto 24
Fraz. Gardolo – 38121 Trento
Tel. 0461 950747 – Fax 0461 956733
E-mail: formazione@erickson.it

1°Convegno Erickson sul Metodo Feuerstein











 Carissimi Lettori, 
il Centro Studi Erickson in collaborazione con il Centro Interateneo per la Ricerca Didattica e formazione Avanzata organizza:

Processi di pensiero e processi di apprendimento
1° Convegno Erickson

Trento, 20 e 21 aprile 2012


Nel mondo odierno poniamo limiti e confini a tutto, anche alle persone.
E per fare meglio questo creiamo misure e misuriamo tutto, con scale, standard, a cui ogni comportamento deve sottostare, per cui ciascuno è sollecitato a considerarsi «misura», «misura» di qualcosa, e questo diviene una condizione normale di vita per cui vivere, per cui lottare, per cui avere successo o guadagnare posizioni. le persone che, per qualche ragione personale o sociale, fisica o biologica, non riescono a competere con gli altri incontrano ostacoli e faticano a vivere perché subiscono esclusioni ed emarginazioni di ogni genere. Reuven Feuerstein, invece, è stato sempre dell’idea che gli uomini, tutti gli uomini, hanno pari potenzialità per la propria vita anche quando sembra che non sia così. Perché per Reuven Feuerstein c’è un mondo che va oltre il mondo della misura ed è il mondo che ancora non appare ma che può apparire da un momento all’altro, il mondo della possibilità. A questo mondo e a tutto ciò che bisogna fare per farlo nascere Reuven Feuerstein ha dedicato la vita perché ha sempre creduto nell’uomo, nelle possibilità dell’uomo, anche contro le avversità della natura o della cultura.
Il sistema di pensiero di Reuven Feuerstein, pur muovendo da una prospettiva interazionista, sostiene di agire su una mente che è ritenuta plastica, reattiva e cognitivamente modificabile. Con Feuerstein si completa una rivoluzione insieme epistemologica e metodologica perché, attraverso la possibilità di «insegnare» al sistema cognitivo di un soggetto, si risponde alla domanda: «Come si fa ad apprendere e a sapere che si sa?». L’assunto teorico di Reuven Feuerstein rappresenta quindi un elemento strategico per chi si occupa di potenziamento dei processi intellettivi e di apprendimento. la «modificabilità», intesa come una specifica caratteristica umana, assume, in quest’ottica, valore di tratto capace di influenzare non solo i sottosistemi cognitivi, ma anche quelli affettivi e motivazionali. Sta qui forse il senso più profondo del suo lavoro perché, nella relazione adulto-bambino, insegnante-allievo o medico-paziente, difficile non è tanto sollecitare una strategia cognitiva, affettiva o motivazionale, quanto riconoscere natura, tipo e quantità del cambiamento che ne segue.

Obiettivi e destinatari
Obiettivo di questo 1° Convegno Erickson sul Metodo Feuerstein è quello di fornire a insegnanti, psicopedagogisti, psicologi, educatori e operatori socio-sanitari l’opportunità di conoscere il sistema teorico-metodologico di Feuerstein, permettendo nel contempo di entrare direttamente in contatto anche con gli strumenti operativi di valutazione e intervento della Metodologia Feuerstein all’interno dei workshop appositamente strutturati con alcune simulazioni progettate per esplorare le dinamiche dei processi di intervento, sia a livello cognitivo e metacognitivo, sia a livello emotivo e motivazionale.