sabato 30 luglio 2011

Articolo: Modificabilità Cognitiva Strutturale

Per comprendere la teoria sulla modificabilità cognitiva attraverso l’esperienza di apprendimento mediato  elaborata da Reuven Feuerstein  bisogna  partire dalla risposta che daremmo alla seguente domanda.
E’ possibile avere  dei cambiamenti nelle strutture fisiche e neurologiche del cervello attraverso  degli interventi nell’aree complesse come quelle coinvolte nell’apprendimento?
Per noi la risposta è sì ed è un sì che trova legittimazione nelle continue dimostrazioni che il gruppo di ricerca del Feuerstein ha prodotto in tanti anni si studi  e di osservazioni.
La formulazione della teoria sulla modificabilità cognitiva strutturale (MCS)  viene elaborata nel 1950, in un periodo  in cui tale affermazione era considerata un’eresia.
Il cervello era considerato  immodificabile nella sua struttura, dipendente da fattori genetici e di sviluppo. I processi sinaptici, si credeva, avvenivano indipendentemente dell’attività del cervello o dalle stimolazioni ambientali.
Se da un lato si credeva che il cervello si deteriorasse, dall’altro non si riteneva possibile che alcune attività potessero stimolare il substrato neurologico a produrre nuove strutture neuronali o a sistemare quelle danneggiate.
Il grande merito del Feuerstein  e del suo gruppo è stato quello di aver intuito che con degli stimoli  giusti al sistema neurologico fosse possibile produrre strutture neurali nuove e/o stimolare quelle danneggiate. Tale intuizione è stata dimostrata scientificamente attraverso la risonanza magnetica e la tomografia.
Oggi è un dato certo che il cervello è flessibile e che in esso possono crearsi delle nuove sinapsi, pertanto i cambiamenti sono delle modifiche che interessano la struttura di base  del comportamento, e dipendono dal modo come gli stimoli sono stati recepiti dal soggetto. Nella vita di un soggetto gli stimoli si susseguono incessantemente e sono staccati l’uno dall’altro, solo se il soggetto riesce a trovare il collegamento tra loro che gli stimoli producono conoscenza. Se il soggetto non riesce a trovare una relazione tra gli stimoli allora finisce con il non comprendere e ad abbandonare la voglia di conoscere.
Affinché il soggetto comprenda è necessario che nel cervello avvenga una modificazione strutturale le cui basi teoriche sono:
1)      L’essere umano è la conseguenza di una tripla ontogenesi :
- aspetto biologico (offre l’apparato vitale per il funzionamento)
- aspetto socio-culturale (influenza lo sviluppo cognitivo e regola i fattori biologici)
- esperienza Apprendimento Mediato (EAM) (fattore umanizzante che consente all’uomo  di essere persona)
2)       I comportamenti condizionati  rappresentano stati, piuttosto che tratti dell’organismo;
Secondo Feuerstein l’intelligenza e il funzionamento cognitivo sono la rappresentazione di uno stato  dell’organismo e non  il risultato  o la conseguenza di tratti  permanenti.
Infatti se l’organismo è visto  come un’entità stabile allora dobbiamo dedurre che esso è incapace di adattarsi a situazioni nuove, per cui i comportamenti umani sono determinati e già predisposti.
Lo stato è modificabile per definizione, esso può essere influenzato da:
- condizioni permanenti provenienti dall’apparato neurologico;
- dall’esposizione a certe situazioni;
- da variabili diverse.
L’intelligenza, quindi, può modificarsi attraverso il
-          PAS (Programma Apprendimento Strumentale),
-          EAM (Esperienza Apprendimento Mediato),
-          Creazione di ambienti modificanti.
3)      La duttilità del cervello porta alla creazione di nuove strutture
Gli studi più recenti hanno dimostrato che è possibile modificare le strutture cerebrali, il che comporta che è possibile modificare l’intelligenza umana. L’essere umano è modificabile non solo grazie alla sua volontà, ma anche grazie all’intervento altrui, grazia all’amore e all’impegno dell’uomo verso l’uomo. 
Articolo scritto da: Prof.re Salvatore Pappalardo Direttore dell'Irsmef di Catania. 
Potete visitare il sito www.irsmef.it 
Per informazione sull'applicazione del Metodo Feuerstein potete inviarmi una mail al seguente indirizzo: m.boninelli@unive.it

L'esperienza di apprendimento mediato nel bambino

Il Prof.re Feuerstein sostiene che il mediatore arricchisce l'interazione tra il bambino e l'ambiente con ingredienti che non hanno nulla  a che fare con la situazione immediata, ma appartengono al mondo dei significati e dell'intenzionalità che derivano dalla cultura, dagli atteggiamenti, dagli obiettivi dai significati trasmessi di generazione in generazione. 
La relazione tra l'esperienza di apprendimento mediato e la modalità di apprendimento attraverso l'esposizione diretta può essere formulata nel modo seguente: più bambino ha goduto dell'esperienza di apprendimento mediato e migliore è stato il processo di mediazione, migliori saranno le capacità del bambino di beneficiare e di essere modificato dall'esposizione diretta agli stimoli. 
Attraverso l'esperienza di apprendimento mediato il bambino diventa più recettivo,  poichè sviluppa le abilità di base e le competenze per l'apprendimento autonomo. 
Per ulteriori informazioni riguardo la creazione di esperienza di apprendimento mediato attraverso il Metodo Feuerstein potete inviarmi una mail al seguente indirizzo: m.boninelli@unive.it 

lunedì 25 luglio 2011

Corso teorico - pratico sul gioco cognitivo per genitori, insegnanti ed educatori

I materiali utilizzati contengono il Know-how del Centro per lo Sviluppo delle Abilità Cognitive Coop. Soc. condiviso con il Feuerstein Institute di Gerusalemme e con l'Università Ca' Foscari di Venezia. L'uso di tale Know -how  non è autorizzato in altri contesti non riconosciuti dal Centro per lo Sviluppo delle Abilità Cognitive Coop. Soc. 
 
Rivolto a tutti coloro che si relazionano con i bambini attraverso attività ludiche e principalmente ai genitori che intendono intraprendere il “Progetto Bimbi 2-7 anni”, un percorso formativo per la famiglia sul gioco cognitivo strutturato.
Il corso è basato sulla teoria dell’Apprendimento Mediato del Prof. Reuven Feuerstein.
OBIETTIVI
  • Fornire le conoscenze minime di base dell’Esperianza di Apprendimento Mediato del Prof. R. Feuerstein a quelle famiglie che intendono intraprendere successivamente  il Progetto Bimbi 2-7 anni, e che non siano già formate al metodo.
  • Insegnare ai genitori a giocare con i propri figli, al fine di trasformare  l’attività ludica in gioco cognitivo strutturato, basato sui criteri di mediazione della Teoria della Mediazione del Prof. R. Feuerstein.
  • Supportare insegnanti di scuola materna ed educatori nelle loro attività didattiche, attraverso proposte concrete di applicazione dei criteri di mediazione alle proposte di gioco.
ARGOMENTI TRATTATI NEL CORSO
  • Storia Reuven Feuerstein
  • Cenni all’LPAD – PAS Standard e Basic
  • Postulati del metodo
  • Modello SHOHR  partendo da Piaget
  • Fattori distali e prossimali
  • Introduzione all’EAM
  • Ambiente attivo modificante/passivo accettante
  • Metacognizione e metaemozione / insight
  • Fluid e Critstallyzed intelligence
  • Figura del mediatore: chi é e come si pone nella sua attività
  • Criteri di mediazione – tecniche di mediazione
  • La natura dell’intervento della mediazione
  • Ulteriori riflessioni sulla mediazione: cosa, come, quando e quanto mediare
  • La distanza mediazionale
  • La focalizzazione della mediazione
  • Cosa rende mediazione ciò che si fa
  • Fasi del pensiero e funzioni cognitive
  • Attività percettive e cognitive primarie
  • I concetti di base
  • Criteri di adattabilità
  • Attuare un piano di mediazione nel gioco
  • Valutare l’efficacia della mediazione nel gioco
  • Esercitazioni pratiche di applicazione dei criteri di mediazione nel gioco: impariamo a fare domande per l’interazione
  • Come applicare la teoria della mediazione al gioco per trasformarlo in gioco cognitivo
  • Dagli obiettivi alla pianificazione del gioco
  • Come utilizzare lo stesso gioco per raggiungere obiettivi diversi, trasformandolo ogni volta in un gioco nuovo
  • Come elevare il livello di un compito utilizzando sia giochi già proposti che novità
  • Dal gioco alla generalizzazione agli esempi
  • Come mettere in relazione giochi diversi ed utilizzarli quali esempi che seguono una generalizzazione
  • Attività pratiche di gruppo con giochi diversi proposti dal formatore
  • Il gioco simbolico

DATE:
dal 20/10/2011 al 22/10/2011
20/10/2011 9.00-13.00 e 14.00-18.00  Via Peloritana 89
21/10/2011 9.30-13.00 e 14.00-18.00 Via Peloritana 89
22/10/2011 9.00-13.00 Via Peloritana 89

MATERIALE: 
Ai partecipanti verrà fornito del materiale a supporto degli argomenti teorici trattati.

COSTO
: € 320,00  IVA inclusa per un genitore - € 380,00  IVA inclusa per entrambi i coniugi
 
PAGAMENTO: tramite Bonifico Bancario
Centro per lo Sviluppo delle Abilità Cognitive Coop. Soc. onlus  presso Banco Desio,  Via Varese 1 angolo Via Milano, 20024 Garbagnate Milanese (MI):
IBAN IT29 F034 4033 1300 0000 0241 800
 


ISCRIZIONE: l'iscrizone 
sarà ritenuta valida solo ad avvenuto versamento della quota intera di iscrizione entro una settimana prima dall'avvio del corso. Il corso potrà avere luogo se verrà raggiunto un numero minimo di partecipanti.
Le rinunce al corso a partire da 48 h  prima dell'avvio del corso non daranno luogo al rimborso della quota versata.

TERMINE DELLE ISCRIZIONI: 12/10//2011

PER COLORO CHE SI ISCRIVONO E PAGANO LA QUOTA DEL CORSO ENTRO IL 3 OTTOBRE 2011 E' PREVISTO LO SCONTO DEL 5 % SULL'INTERA QUOTA.

Per ulteriori informazioni: csdac@vodafone.it

Sede del corso:
Garbagnate Milanese (MILANO) Via Peloritana 89 (I piano, casa gialla di fronte a supermercati UNES e Tigotà) .

Garbagnate Milanese si trova a soli 30 minuti da Milano centro (solo 19 Km) : a
utostrada uscita Arese oppure vedi www.airpullmanspa.com, autolinea AZ110 linea Rho Fiera FS MM1 - Saronno oppure FERROVIE NORD fermata GARBAGNATE MILANESE

Corso di formazione

Totale ore del corso: 70

Strumenti P.A.S. solitamente oggetto di formazione del II livello a 5 Strumenti :


  • Classificazioni
  • Relazioni Familiari
  • Relazioni Temporali
  • Orientamento Spaziale II
  • Istruzioni

Breve descrizione degli Strumenti:

1. Classificazioni

La classificazione e la categorizzazione dei dati è alla base di tutto il lavoro proposto dallo Strumento. Viene per questo insegnata l’abilità di categorizzare. Nella categorizzazione si passa dal semplice stabilire delle relazioni tra singoli elementi ad una proiezione di tali relazioni in concetti più ampi (=le categorie). La categorizzazione si basa su alcune operazioni: differenziazione, confronto e discriminazione. L’induzione serve per scoprire la regole dell’insieme, la deduzione serve per applicarla. Lo Strumento porta  inoltre ad analizzare come attribuire l’appartenenza di un elemento ad un dato insieme. Per fare ciò bisogna focalizzare l’informazione rilevante e trovare la regola che consente di assegnare il nuovo stimolo o la nuova esperienza alla categoria appropriata. Tale difficoltà può essere in relazione con la percezione confusa e generica e anche con conoscenze insufficienti.

2. Relazioni Familiari

La parentela è un mezzo per insegnare relazioni verticali, orizzontali, reciproche, simmetriche e asimmetriche, gerarchiche.  Lo Strumento porta  anche all’approfondimento delle condizioni che consentono l’inclusione o esclusione da categorie. La famiglia (come soggetto dello Strumento) è stata scelta per insegnare relazioni elaborate a livello astratto che possono essere generalizzate. La prensione episodica della realtà viene superata attraverso la proiezione di relazioni tra due o più elementi. Il sistema delle relazioni prevede anche lo stabilire relazioni spazio-temporali. Nello Strumento vengono anche proposti esercizi di analisi di due o più proposizioni che devono essere unite per raggiungere una conclusione o decidere se un’affermazione può essere vera o falsa. Le operazioni mentali più sollecitate sono il pensiero inferenziale e ipotetico, il pensiero analogico i ragionament deduttivo e induttivo.

3. Relazioni Temporali

Lo Strumento vuole sviluppare la capacità di registrare, ordinare e creare processi nelle relazioni temporali. Deficit in tali abilità possono essere imputabili ad una prensione episodica della realtà, alla percezione confusa e generica degli stimoli e alla difficoltà di percepire e proiettare relazioni virtuali. Misurare il tempo attraverso intervalli che riguardano delle unità è uno degli approfondimenti dello Strumento. Il tempo è un elemento astratto e di conseguenza le unità temporali non possiedono elementi sensoriali, per questo la loro manipolazione risulta difficile. Di conseguenza funzioni cognitive come il comportamento sommativo ed operazioni mentali come la quantificazione, l’ordinamento, la seriazione e la categorizzazione delle unità di tempo risultano complesse in quanto riguardano relazioni e non oggetti. La misurazione del tempo può avvenire attraverso la sua divisione in intervalli. Viene altresì proposto il confronto fra tempo, distanza e velocità. Sono contenute riflessioni sul passato, sul presente e  sul futuro universale e personale, distinzioni sul tempo oggettivo e sul tempo soggettivo (quando il contenuto del tempo è piacevole il tempo scorre veloce: riflessione sul tempo come dimensione), distinzioni tra relazioni causa/effetto e relazioni casuali (eventi sincronici e asincronici), tra divisione del tempo naturale e divisione del tempo artificiale. Si discute su come seguire una sequenza dall’inizio alla fine, come pianificare secondo obiettivi a breve/lungo termine (considerare il passato può essere una strategia per pianificare il futuro). Si analizza il tempo come una realtà irreversibile. Il tempo può essere organizzato in ritmi, cicli, sequenze, ordini temporali, successioni. Infine è proposto un confronto fra qualità e quantità del tempo.

4. Orientamento Spaziale II

Lo Strumento è una presentazione dei punti cardinali come un sistema stabile di riferimento assoluto integrato con un sistema di riferimento relativo (destra, sinistra, davanti, dietro). I punti cardinali sono un modo oggettivo, stabile e universale per descrivere i luoghi. Nello Strumento si insegna quindi a descrivere una posizione nello spazio in modo preciso utilizzando  punti cardinali. Si sollecita l’utilizzo della rappresentazione mentale nelle relazioni spaziali e lo sviluppo del pensiero divergente nella ricerca di varie alternative per il raggiungimento di un obiettivo. Viene anche incoraggiata la cooperazione tra pari e la comunicazione negli esercizi a due e la capacità di gestire delle istruzioni in sinergia con altri. Come in Orientamento Spaziale II, c’è lo sviluppo del bisogno di flessibilità, plasticità e conseguente riduzione dell’egocentrismo. Infine lo Strumento lavora sulla produzione di relazioni attraverso il coordinamento e la deduzione di dati.

5. Istruzioni

Particolare importanza viene attribuita agli aspetti verbali dello Strumento: la lingua è lo strumento per codificare o decodificare informazioni. Viene anche sollecitata la padronanza di certi termini utili per dare o ricevere istruzioni (ad es. termini spaziali o riguardanti figure geometriche o concetti di geometria); passare da una modalità grafica ad una modalità verbale e viceversa di codifica e decodifica dell’istruzione. Si analizza il tema dell’uso del comportamento di pianificazione (es. stabilire una sequenza nell’esecuzione di istruzioni) e del controllo dell’impulsività nelle risposte. La persona viene aiutata ad effettuare un confronto costante di varie parti di informazione, all’interno di un’istruzione: tali richieste del compito affinano la percezione rendendola attiva, migliorano la focalizzazione e l’esplorazione, consentono la distinzione dei dati rilevanti da quelli irrilevanti; si ichiariscono le ambiguità attraverso l’osservazione degli indizi rilevanti che le compongono. Si sollecita l’abbandono delle modalità egocentriche di comunicazione che non favoriscono la comprensione o la comunicazione di istruzioni; l’egocentrismo può portare ad una rigidità cognitiva e ad un’incapacità di valutare l’esistenza di altri metodi per mettere in atto un’istruzione. Un’altra sollecitazione riguarda il bisogno di precisione nelle attività di codifica e decodifica delle istruzioni. Si impara a valutare la differenza fra istruzioni semplici e istruzioni complesse.

Il materiale che serve per il corso è il seguente: matita, gomma, penna, quaderno, raccoglitore per schede A4 che verranno date durante il corso.

 

DATE: dal 10/09/2011 al 16/12/2011 
 

giorno
orario
sede
sabato
10/09/2011
9.00-13.00 e 14.00-18.00
 Via Peloritana 89
domenica 11/09/2011
8.30-12.30- e 13.30-17.30 
 Via Peloritana 89

sabato
22/10/2011
       9.00-13.00 e
      14.00-18.00
Via Peloritana 89
domenica
23/10/2011
8.30-12.30 e 13.30-17.30
 Via Peloritana 89 

sabato
03/12/2011
    
9.00-13.00 e 14.00-18.00
     
  Via Peloritana 89 
   
domenica
04/12/2011
         8.30-12.30 e   14.30 - 17.30 Via Peloritana 89 
          
           venerdì
           16/12/2011
 
     9.00-13.00 e 14.00-              18.00  Via Peloritana 89
          14 ore personalizzate  on-line con materiale strutturato supervisione e tirocinio con test sugli apprendimenti del corso


COSTO: € 700,00 IVA inclusa

PAGAMENTO: tramite Bonifico Bancario

Centro per lo Sviluppo delle Abilità Cognitive Coop. Soc. onlus  presso Banco Desio,  Via Varese 1 angolo Via Milano, 20024 Garbagnate Milanese (MI)

IBAN IT29 F034 4033 1300 0000 0241 800 


ISCRIZIONE: l'iscrizone sarà ritenuta valida solo ad avvenuto versamento della quota intera di iscrizione entro una settimana prima dall'avvio del corso. Il corso potrà avere luogo se verrà raggiunto un numero minimo di partecipanti.Per coloro che si iscriveranno entro il 16 agosto 2011 è previsto lo sconto del 5 % (€ 35, tot. da versare € 665).
Le rinunce al corso a partire da 48 h  prima dell'avvio del corso non daranno luogo al rimborso della quota versata.

TERMINE DELLE ISCRIZIONI: 
04/09/2011

ISCRIVITI O RICHIEDI INFORMAZIONI UTILIZZANDO IL MODULO ON-LINE PRESENTE SOTTO LE MAPPE  INDICANDO IL CORSO A CUI VUOI PARTECIPARE.

Sede del corso: Garbagnate Milanese (MILANO) Via Peloritana 89, I° piano, di fronte a supermercati Unes e Tigotà, casa gialla . Garbagnate Milanese si trova a soli 30 minuti da Milano centro (solo 19 Km) : autostrada uscita Arese oppure vedi www.airpullmanspa.com, autolinea AZ110 linea Rho Fiera FS MM1 - Saronno oppure FERROVIE NORD fermata GARBAGNATE MILANESE

La disabilità non è un limite: prove di cucina per studenti autistici

OMA - Coltivano l’orto, cucinano i prodotti raccolti ogni giorno dalla terra, apparecchiano la tavola, raccolgono le ordinazioni e servono le portate. Non sono contadini, cuochi o camerieri, ma potrebbero diventarlo presto. A cimentarsi in queste sere d’estate nella gestione di una trattoria sociale, immersa in una cornice agreste nel cuore della Capitale, sono studenti tra i 18 e i 20 anni con problemi di autismo, affiancati da compagni di scuola, genitori e operatori esperti in terapia cognitivo-comportamentale. L’attività agricola e di ristorazione rientra nell’attività dei laboratori previsti da un progetto di integrazione scolastica e avviamento al lavoro, «La cura della terra, la terra che cura, l'orto dei semplici», promosso dall’Istituto agrario Garibaldi, una scuola particolare, coi suoi ottanta ettari di terreno, un migliaio di piante di ulivo, vigneti e attività legate al mondo dell’agricoltura e della zootecnia.
LA CURA DELLA TERRA, LA TERRA CHE CURA - «Per i laboratori  di cucina e orto previsti dal progetto, l’Istituto agrario ha messo a disposizione uno spazio apposito, che abbiamo chiamato la casa delle autonomie – dice Simona Levanto, una delle operatrici referenti del progetto - . L’obiettivo, infatti, è far sì che i ragazzi diventino il più possibile autonomi nella vita reale». Il percorso, avviato già da qualche anno, grazie alla disponibilità del preside dell’Istituto, coinvolge genitori, insegnanti, compagni di scuola, cooperative di operatori specializzati, imprese sociali, municipi e Università.
DIRITTO ALLO STUDIO E AL LAVORO - Quattro anni fa all’Istituto Garibaldi gli studenti con disabilità erano cinque, oggi sono 102, di cui 54 con problemi di autismo. I ragazzi frequentano classi “trasversali” con piani di studio personalizzati a seconda delle attitudini, delle competenze da sviluppare e dei comportamenti da migliorare. Per esempio, le due ore di chimica si possono sostituire con due ore di cucina. Svolgono, poi, attività operative presso i laboratori dell'Istituto: oltre a orto e ristorazione, anche grafica e implementazione di attività sociali. 
COMPAGNI TUTOR - Ciascun ragazzo è affiancato da un compagno di scuola, che riceve una formazione specifica su come relazionarsi coi ragazzi autistici sul piano pratico ed emotivo. «Quest’anno abbiamo formato 95 studenti attraverso le moderne tecniche del "peer to peer” - spiega lo psicologo Fiorenzo Laghi, docente di teoria e tecnica di intervento nell’arco della vita all’Università “La Sapienza” di Roma -. Dopo aver selezionato quelli interessati a svolgere un ruolo di tutor nei confronti dei compagni con difficoltà, abbiamo valutato, grazie anche al coinvolgimento degli insegnanti curricolari e di sostegno, le caratteristiche dei ragazzi in termini di motivazione, personalità e attitudini. I tutor, con l’aiuto di assistenti specializzati, hanno seguito i compagni autistici nel loro percorso, affiancandoli nelle attività di laboratorio e aiutandoli a comunicare e ad assumere comportamenti adeguati rispetto alle diverse situazioni. E tra i ragazzi si è creato un rapporto di fiducia e  affettività».
INTEGRAZIONE REALE – «I ragazzi autistici rispondono positivamente a questo percorso, che si è dimostrato utile anche per gli altri studenti tutor soprattutto in termini di assunzione di responsabilità - sottolinea Laghi - . È la dimostrazione che è possibile creare una vera cultura dell’integrazione». E quest’estate, a turno, ragazzi autistici e tutor passano le giornate coltivando la terra, raccogliendone i frutti e utilizzandoli per preparare i pasti per loro e gli ospiti, si muovono in coppia tra i tavoli, raccogliendo le prenotazioni e servendo le portate.
NON SOLO BAMBINI MA ADULTI - «Fino a qualche anno fa mio figlio non parlava, ora comunica con lo sguardo e comincia a dire qualche parola anche coi clienti della trattoria - racconta Monica, mamma di un ragazzo che “serve” ai tavoli - . Da quando aveva tre anni le abbiamo provate tutte per farlo uscire da quel mondo tutto suo, in cui sembra non esserci nessuna possibilità di comunicare, non solo a livello verbale. Quando poi i bambini diventano adulti, l’autismo rimane e i problemi aumentano». Mentre Levanto fa notare «All’avvio del progetto, qualche anno fa, comportamenti bizzarri o anche aggressivi erano quasi all’ordine del giorno e non sarebbe stato possibile aprire la trattoria anche ad altri clienti, oltre che a familiari e amici. Oggi si sono ridotti moltissimo, l’esperienza sta funzionando e stiamo verificando che il contatto con la gente, oltre che con la natura, è terapeutico. Così dagli inizi di giugno abbiamo deciso di aprire il laboratorio al pubblico».
TRATTORIA SOCIALE “ARTICOLO 14” -  La sperimentazione è servita a costituire la cooperativa sociale Garibaldi, di tipo b,  cioè di inserimento al lavoro di persone con disabilità. E la trattoria l’hanno chiamata “Articolo 14”, come quello della legge 328 del 2000 che riconosce il diritto di ogni persona con disabilità ad avere un progetto individuale che lo accompagna nelle fasi della vita per integrarsi nella società.
Articolo di Maria Giovanna Faiella tratto da Repubblica.it

domenica 24 luglio 2011

Dislessia: con le linee guida ed il decreto attuativo la Legge 170/2010 diventa pienamente operativa

A partire dal prossimo anno scolastico, i ragazzi con problemi di apprendimento potranno contare sia su strumenti compensativi (didattici e tecnologici) sia su misure dispensative che consentono all'alunno di non svolgere alcune prestazioni particolarmente difficoltose a causa del disturbo.
A darne l'annuncio, durante una conferenza stampa tenutasi presso il Senato il 20 luglio scorso, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che ha firmato il decreto attuativo della legge che ha riconosciuto giuridicamente la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come disturbi specifici di apprendimento.
Gli strumenti didattici e tecnologici che facilitano lo studio degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento sono: sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto; registratore, che consente all'alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione; programmi di video-scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti, senza l'affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori; calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo.
Con il decreto attuativo e le Linee Guida, sono individuate, ai sensi della Legge 170/2010, le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento/apprendimento, fin dalla scuola dell’infanzia. Le Linee Guida presentano alcune indicazioni, elaborate sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche, per realizzare interventi personalizzati, che puntano sulla centralità delle metodologie didattiche. Anche gli studenti universitari con DSA hanno diritto a veder riconosciuti le misure dispensative e gli strumenti compensativi adottati nelle scuole, sin dai test di ammissione, nei quali si potrà prevedere un tempo aggiuntivo, fino a un massimo del 30% in più, per lo svolgimento delle prove.
Nel normale percorso accademico, gli Atenei consentono agli studenti con diagnosi di DSA di poter utilizzare le facilitazioni e gli strumenti compensativi eventualmente già in uso durante il percorso scolastico, quali, ad esempio: registrazione delle lezioni; utilizzo di testi in formato digitale; programmi di sintesi vocale.
Le misure dispensative e gli strumenti compensativi (prove orali invece che scritte; uso di personal computer con correttore ortografico e sintesi vocale; tempo supplementare fino a un massimo del 30% in più) possono essere utilizzati anche durante l'esame. Inoltre, gli Atenei debbono prevedere servizi specifici per gli studenti con DSA, che pongano in essere tutte le azioni necessarie a garantire l’accoglienza, il tutorato, la mediazione con l’organizzazione didattica e il monitoraggio dell’efficacia delle prassi adottate (ad es. utilizzo di tutor specializzati; consulenza per l’organizzazione delle attività di studio; lezioni ed esercizi on line sul sito dell’università, ecc.).
Secondo le ultime rilevazioni del Miur del febbraio 2011,gli studenti con disturbi specifici di apprendimenti diagnosticati sono 70 mila, ma le recenti ricerche scientifiche la percentuale della popolazione scolastica interessata dai Dsa va dal 3% al 5%.
tratto da: il mio legale.it 

venerdì 8 luglio 2011

Dislessia: in arrivo le nuove linee guida

Ci sono novità importanti in arrivo in materia di alunni con disturbi specifici di apprendimento: il Comitato tecnico-scientifico istituito a fine 2010 per dare attuazione a quanto previsto dalla legge 170/2010 ha infatti concluso i propri lavori e la prossima settimana verranno emanati due decreti applicativi.
La notizia è stata data personalmente dal ministro Mariastella Gelmini nel corso dell’audizione svoltasi il 5 luglio presso la Commissione Cultura del Senato.
La legge 170 del 2010 prevede infatti che il Ministero dell'istruzione, in accordo con quello della Sanità, emani un decreto recante linee guida per la predisposizione di protocolli regionali, da stipulare entro i successivi sei mesi, per le attività di identificazione precoce dei DSA.
Ma ci sarà anche un decreto ministeriale per individuare le modalità di formazione dei docenti e dei dirigenti, le misure educative e didattiche di supporto, le forme di verifica e di valutazione del rendimento degli alunni e degli studenti.
“Le istituzioni scolastiche - ha chiarito il Ministro -
dovranno a loro volta adottare modalità valutative che consentano all’alunno o allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto”. Il decreto chiarirà anche in che modo gli alunni potranno usufruire dell’esonero dall’insegnamento della lingua straniera, come previsto dalla legge.
“La prima modalità - ha spiegato il Ministro -
consiste nell'esonero dalle sole prove scritte di lingua straniera. In tal caso, lo studente potrà essere valutato per la sola esposizione orale, anche in sede di esame di Stato, conseguendo un diploma di licenza media che consenta l’iscrizione a pieno titolo alla scuola secondaria di secondo grado o un diploma di maturità che consenta l’iscrizione a pieno titolo all’università”.
“La seconda modalità 
- ha aggiunto ancora Gelmini -
consiste nell'esonero totale dall’insegnamento della lingua straniera. Tale possibilità residuale verrà concessa solo in presenza di una grave forma di DSA, associata ad altra disabilità appositamente certificata”. Per dare piena attuazione a quanto previsto dalla legge, il Ministero ha firmato in questi giorni un accordo con la Conferenza nazionale permanente dei presidi di Scienze della formazione (cui afferiscono 32 facoltà universitarie su tutto il territorio nazionale) per l’istituzione di un corso di perfezionamento o master in didattica e psicopedagogia dei disturbi specifici d’apprendimento.
Nell’ambito di tale accordo quadro gli Uffici scolastici regionali potranno a loro volta stipulare apposite convenzioni con le facoltà di Scienze della formazione, per l’attivazione presso le stesse di corsi di perfezionamento o master rivolti a dirigenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado. 
Dal Sito www. tecnicadellascuola.it D